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Pil: Istat stima +0,4% nel secondo trimestre nonostante calo agricoltura per clima, +1,2% su anno. Gentiloni: meglio del previsto

Di Redazione Economica VicenzaPiù Mercoledi 16 Agosto 2017 alle 13:32 | 0 commenti

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Nel secondo trimestre del 2017 il Pil italiano e' aumentato dello 0,4% rispetto al trimestre precedente. E' la stima preliminare resa nota dall'Istat che diffonde il dato relativo al prodotto interno lordo espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato. Nei confronti del secondo trimestre del 2016 la variazione e' del +1,5 per cento. Il secondo trimestre del 2017 ha avuto tre giornate lavorative in meno del trimestre precedente e due giornate lavorative in meno rispetto al secondo trimestre del 2016, precisa l'istituto.

La variazione acquisita per il 2017 e' pari a +1,2 per cento. "#Istat Crescita 2017 prevista a +1,5%. Meglio delle previsioni. Una buona base per rilanciare economia e posti di lavoro". Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni a commento dei dati sul Pil del secondo trimestre diffusi dall'Istat.

La variazione congiunturale, spiega l'Istat, e' la sintesi di un aumento del valore aggiunto nei comparti dell'industria e dei servizi e di una diminuzione nel settore dell'agricoltura. Dal lato della domanda, si registra un apporto positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un limitato contributo negativo della componente estera netta. Nello stesso periodo, ricorda l'istituto di statistica, il Pil e' aumentato in termini congiunturali dello 0,6% negli Stati Uniti, dello 0,5% in Francia e dello 0,3% nel Regno Unito. In termini tendenziali, si e' registrato un aumento del 2,1% negli Stati Uniti, dell'1,8% in Francia e dell'1,7% nel Regno Unito.

L'agricoltura e' l'unico settore a fare registrare un calo del valore aggiunto a causa del clima impazzito che ha avuto effetti devastanti nelle campagne con danni stimati superiori ai 2 miliardi di euro nel 2017. Coldiretti diffonde una analisi in occasione della diffusione dei dati Istat sul Pil relativi al secondo trimestre. La mancanza di acqua - sottolinea Coldiretti - ha colpito tutte le produzioni, dagli ortaggi alla frutta fino ai cereali, ma anche i vigneti e gli uliveti ed il fieno per l'alimentazione degli animali per la produzione di latte. In questa situazione nelle campagne e' crisi per la frutta estiva con le quotazioni che non coprono i costi di produzione e fanno chiudere le aziende. I prezzi rispetto allo scorso anno sono in calo dal 20% per le pesche al 34% per i cocomeri, dal 44% per i meloni al 45% per i cavolfiori secondo elaborazioni Coldiretti sugli ultimi dati Ismea. 

La situazione e' drammatica con la forbice dei prezzi tra produzione e consumo che si e' allargata, denuncia Coldiretti, per pratiche commerciali sleali lungo la filiera. Occorre estendere al piu' presto, continua la nota di Coldiretti, l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza della frutta trasformata in conserve e succhi per evitare che venga spacciata come Made in Italy quella importata dall'estero, ed aumentare i controlli sull'ortofrutta fresca di importazione, spesso etichettata e venduta per nazionale. Serve un impegno di filiera per salvare il frutteto italiano che, conclude la nota, si e' ridotto di un terzo (-33%) negli ultimi quindici anni con la scomparsa di oltre 140mila ettari di piante con il rischio rischiano di far perdere all'Italia il primato europeo nella produzione di una delle componenti base della dieta mediterranea. 

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