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Problemi nel mercato libero dell'energia: Gala chiude bilancio 2016 con perdita 119 mln, al lavoro su liquidazione

Di Redazione Economica VicenzaPiù Venerdi 13 Ottobre 2017 alle 19:37 | 0 commenti

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Il Cda di Gala, quarto operatore per vendita di energia elettrica del mercato libero, quotato sul mercato Aim di Borsa Italiana con sede legale a Roma e operativa a Milano, già fornitore ufficiale di energia elettrica dell'EXPO 2015 di Milano e aggiudicataria di varie commesse Consip, ha approvato il progetto di bilancio di esercizio al 31 dicembre 2016 che sara' sottoposto all'assemblea degli Azionisti prevista in prima convocazione il 6 novembre (il 7 in seconda). Il bilancio si e' chiuso con fatturato a 1,11 miliardi, ridotto del 28,8% principalmente a causa di una riduzione dei volumi di energia elettrica consegnata ai clienti finali, l'ebitda si attesta a -73,15 milioni di euro, nonostante il margine positivo generato dal core business aziendale a causa di accantonamenti.

La societa' chiude l'esercizio con una perdita netta di 118,62 milioni. Quanto alla continuita' aziendale, dopo la presentazione del concordato "con riserva", la nota spiega che la societa' e i suoi advisor stanno lavorando "alla predisposizione di un Piano concordatario che sia improntato su una natura prevalentemente liquidatoria, pur con la preservazione della continuita' per talune limitate attivita' il cui prosieguo scongiurerebbe l'aggravamento del passivo, per pretese risarcitorie, e consentirebbe di lavorare su un'ipotesi valorizzazione dei relativi asset, condizionata all'intervento di un soggetto terzo di apportare un maggior beneficio alla Procedura rispetto alla loro immediata cessazione".

Il piano, precisa la nota di Gala, tra l'altro prevede sia il recupero delle immobilizzazioni materiali e immateriali sia la definizione delle modalita' di gestione delle controllate. In particolare i valori in bilancio di tali societa' partecipate, ad eccezione di Gala Power, sono stati completamente azzerati senza l'iscrizione di alcun fondo a copertura di eventuali patrimoni netti negativi in ossequio a quelli che sono gli obblighi derivanti dal rispetto del ceto creditorio. Alla luce di questo, si legge ancora, gli amministratori hanno preso atto: della risoluzione dei contratti con i principali distributori, della perdita della gran parte dei clienti, della natura prevalentemente liquidatoria della procedura di concordato preventivo in atto, atteso che le attivita' in continuita' sono unicamente finalizzate a contenere l'incremento del passivo e quindi con un intento servente e subordinato alla procedura liquidatoria. Pertanto il bilancio al 31 dicembre 2016 e' stato redatto, conclude la nota, "secondo criteri di funzionamento, tenendo tuttavia conto che e' intervenuto un mutamento di destinazione del patrimonio sociale che per quanto la societa' continui ad essere un complesso economico funzionante, la gestione della stessa non abbia piu' carattere dinamico-produttivo, essendo venuta meno la continuita' aziendale, ma esclusivamente di carattere conservativo e volto alla tutela del patrimonio".

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