Processo BPVi, seconda seduta dell'udienza preliminare: si va verso le 10.000 costituzioni di parte civile contro Zonin "lo smemorato di Vicenza"
Giovedi 14 Dicembre 2017 alle 15:22 | 0 commenti
Misure di sicurezza imponenti intorno al Tribunale nel nuovo edificio di via Ettore Gallo, con identificazione e perquisizione nei punti di accesso, ma non c'è stato il temuto "assalto" di migliaia di persone nella seconda seduta dell'udienza preliminare per il crac della Banca popolare di Vicenza. Il Gup Roberto Venditti ha dovuto gestire il previsto afflusso di decine e decine di avvocati alcuni dei quali con centinaia di richieste di costituzione di parte civile in borsoni e valigie. Ancora impossibile compiere una stima del totale delle richieste ma è probabile che il numero finale potrebbe sfiorare le diecimila.
Un numero decisamente inferiore a quello degli azionisti, ben 120 mila, in gran parte piccoli risparmiatori depredati di tutti i loro averi. E sarebbe un segno di sfiducia nella possibilità che valga la pena sostenere nuovi costi per avere giustizia.
Con la nuova seduta di domani il giudice dell'udienza preliminare dovrebbe avere sul tavolo tutte le richieste, in modo che nella successiva seduta di giovedì prossimo 21 dicembre possa stilare il calendario dei lavori con tempi e date certe nel cammino a tappe che in pochi mesi dovrebbe portare alle determinazioni finali di proscioglimento o di rinvio a giudizio - in accoglimento delle richieste dei pubblici ministeri Luigi Salvadori e Gianni Pipeschi - per la BpVi e per gli altri sette imputati accusati di aggiotaggio, ostacolo alle attività di vigilanza e falso in prospetto.
Il più noto di loro, perché per tutti il dominus della banca per quasi vent'anni, è certamente Gianni Zonin che, stamane, un avvocato, in fila in attesa del proprio turno dinanzi ai cancellieri, chiacchierando con un collega, ha battezzato "lo smemorato di Vicenza", con chiaro riferimento ai tanti "non so" e "non ricordo" opposti ieri alle domande dei parlamentati nella commissione d'inchiesta di palazzo San Macuto.
Gli altri sono l'ex direttore generale Samuele Sorato (la cui posizione però, stralciata per legittimo impedimento per motivi di salute sarà vagliata in un'apposita udienza fissata l'11 gennaio prossimo), l'ex consigliere d'amministrazione Giuseppe Zigliotto, gli ex vicedirettori Emanuele Giustini (responsabile divisione mercati), Andrea Piazzetta (area finanza), Paolo Marin (divisione crediti), nonché il dirigente che redigeva materialmente il bilancio Massimo Pellegrini.
Anche a Vicenza, come già a Roma per Veneto Banca (e, in futuro a Treviso la cui procura procede per i reati gestionali di quest'ultima) parti civili agguerrite daranno battaglia contro la richiesta di costituzione di parte civile di Consob e Banca d'Italia. La conferma è giunta anche oggi da diversi legali costituitisi in rappresentanza di varie organizzazioni di consumatori le quali attendono peraltro di sapere se analoga richiesta giungerà anche da parte della Banca centrale europea.
Il processo che parte dall'udienza preliminare, ancora alle prime battute a Borgo Berga, promette sviluppi importanti e clamorosi su diversi piani. Le azioni civili di fatto azzerate dal decreto del governo del 25 giugno scorso che ha ceduto per un euro le due banche venete a Intesa Sanpaolo dovranno dispiegarsi in sede penale ed uno dei primi fronti potrebbe essere l'eccezione di incostituzionalità del provvedimento di palazzo Chigi varato di domenica, senza un minuto di dibattito e con quaranta deroghe alle norme generali che presidiano, nel codice civile, i diritti economici diffusi.
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