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Profughi, due attivisti del Bocciodromo partono per il confine serbo-ungherese

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 17 Settembre 2015 alle 17:08 | 0 commenti

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Riceviamo dal Cs Bocciodromo di Vicenza una nota firmata da Progetto Melting Pot Europa, Attivisti Centri Sociali del Nord Est e Associazione Ya Basta! Edi Bese! e la pubblichiamo
Da settimane seguiamo con attenzione l’evolversi della migrazione nei Balcani. Abbiamo voluto vedere coi nostri occhi la realtà di interi popoli che si spostano alla ricerca di un futuro possibile: per questo abbiamo già effettuato due viaggi al confine serbo-ungherese, ed eravamo a Budapest quando è iniziata la #freedommarch verso Germania e Austria.

Nella giornata di oggi, giovedì 17 settembre, per la prima volta anche due attivisti del centro sociale Bocciodromo di Vicenza sono partiti verso quel confine dove il governo ungherese ha dichiarato guerra ai migranti sparando lacrimogeni, spray urticanti e idranti.

La nostra esperienza ci rende inutili tutte le categorie semantiche: i racconti che abbiamo raccolto, gli sguardi intrecciati, la profonda determinazione e dignità di chi ha camminato su quei binari, in quella stazione, sulle autostrade ci hanno lasciato un brivido così profondo da non poter essere rinchiuso in una definizione.

Per questo vogliamo intraprendere un "viaggio senza fine", fatto di presenze piccole ma costanti e distribuite, al fine di documentare la durezza della realtà quotidiana di chi si sposta da mesi, e portare un piccolo ma concreto aiuto intessendo davvero reti di cooperazione a cavallo delle frontiere.

Con questo viaggio varcheremo i confini di ciascuno degli Stati balcanici, compiendo proprio quell’atto che le derive nazionaliste in tutta Europa vorrebbero rendere impossibile.

Da anni sosteniamo la necessità di aprire corridoi umanitari sicuri, oggi lo ribadiamo assieme all’urgenza della riforma del diritto di asilo che deve essere unico a livello europeo ed incondizionato. Sappiamo bene che la prima accoglienza non è tutto: alla caduta di ogni barriera devono seguire efficaci programmi di supporto nei paesi di destinazione. Per questo anche nei nostri territori non saremo distratti dagli sproloqui degli xenofobi di casa nostra come Grillo, Salvini ed il suo indegno partito, né dagli echi delle destre nazionaliste che dal Regno Unito all’Ungheria non fanno altro che propagandare odio e chiusura identitaria.

Andiamo nei Balcani per portare ai nuovi Europei di ogni continente il nostro #Welcome!


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