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"Ho presentato un'interrogazione al Ministero dell'Economia e delle Finanze sulla situazione del riciclaggio di denaro in Veneto, Emilia Romagna e Lombardia dal momento in cui il numero delle segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio segnalate alla Banca d'Italia è in costante crescita soprattutto nel Nord Italia" afferma il deputato veneto Federico D'Incà. "Non si può prescindere da queste operazioni dato che costituiscono un buon 'termometro' dell'entità reale del riciclaggio che è indice a sua volta della presenza radicata della criminalità finanziaria, cioè diquella organizzata" continua l'esponente del M5S.

"Nella comparazione indicativa delle operazioni sospette (SOS) di riciclaggio nel rapporto annuale UIF del 2009, si legge di ben 1244 operazioni a dispetto delle 7841 per il 2016, con una variazione per il Veneto del +21% rispetto al solo 2015!" prosegue il deputato.

"In pratica in Veneto assistiamo ad una crescita terrificante del 530 % in più in 7 anni, è un dato che deve essere il pensiero fisso di un ogni istituzione locale ma che invece sta passando inosservato ed è simile solo a quello dell'Emilia-Romagna con quasi 7000 casi nel 2016 e della Lombardia con oltre 25.000."

"Mi domando allora se il ministro Pier Carlo Padoan conosce o non conosce la situazione del Nord Italia, conosce cosa succede in Veneto, Emilia Romagna e Lombardia ma soprattutto come vuole rispondere a questa criminalità dilagante dove, nel caso del Veneto, questo si aggiunge al Mose , a Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza e a Giancarlo Galan. Il Veneto deve avere giustizia e quindi sono fondamentali iniziative per arginare questa situazione e per dare una forte e incisiva risposta alla criminalità organizzata" conclude D' Incà.