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Ripresa in Italia, Visco al Meeting CL di Rimini: non è strutturale ma congiunturale, bisogna seguire la linea attuale. Con lui?

Di Redazione Economica VicenzaPiù Giovedi 24 Agosto 2017 alle 19:37 | 0 commenti

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La ripresa italiana "non e' strutturale". Lo ha affermato a margine del Meeting di Cl a Rimini Ignazio Visco, il governatore della Banca d'Italia, che, nonostante le situazioni a dir poco chiare che, stto la sua gestione, hanno portato a una serie rilevante di crisi bancarie, tra cui i crac di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, punta alla riconferma a novembre col sostegno, si legge sui media più attendibili, dell'establishment attuale, presidente Sergio Mattarella e premier Paolo Gentiloni in testa. "E' una ripresa congiunturale, non e' una ripresa strutturale", ha sottolineato Visco.

Che ha spiegato che "perche' diventi strutturale occorre proseguire lungo la linea che e' gia' in atto", ovvero continuando che "le riforme" e "l'innovazione, in grado di far crescere anche le imprese che ci sono, che sono piu' in grado di competere a livello anche globale"

Alla luce del fatto che quello di oggi e' "ovviamente un mondo molto diverso da quello anche di pochi anni fa", ha continuato Visco, occorre procedere lungo due direttrici, da una parte "risolvere i problemi di contesto", dall'altro "investire" sulla "formazione".
In particolare, il governatore della Banca d'Italia ha spiegato che "abbiamo un cambiamento d'epoca vero e proprio in cui ci sono nuove tecnologie, ci sono nuovi beni, nuovi materiali e bisogna essere capaci di lavorare con questi nuovi beni e servizi in un nuovo modo, in organizzazioni diverse". Per questo motivo, ha aggiunto, "occorre, da un lato, risolvere i problemi di contesto che ancora ci sono in Italia e quindi i servizi per le imprese, la capacita' per le imprese di crescere, di nascere, crescere ma anche di chiudere quando e' il caso di chiudere, senza poi dover pesare sull'economia, per esempio anche attraverso i loro rapporti con il sistema bancario", mentre, ha continuato, "dall'altro occorre investire da parte di tutti, non solo sui giovani e non solo piu' sui banchi di scuola, ma nel corso di tutta la vita, nelle conoscenze e nelle competenze necessarie per questo secolo". Per il numero uno di Palazzo Koch, "questo e' uno sforzo che riguarda la scuola e quindi riguarda la formazione, riguarda il settore pubblico ma riguarda anche ciascuno di noi e il settore privato, riguarda la famiglia". Infatti, ha concluso Visco, "il futuro e' un futuro che richiede di investire in conoscenze e competenze per poter procedere in questo nuovo passaggio di cui noi non sappiamo in realta' quale sara' l'assetto definito ma sappiamo che bisogna avere una capacita' di vivere questa nuova epoca".
L'Italia sta uscendo dalla crisi anche se con "difficolta'" e in questa fase bisogna andare avanti con le riforme. Lo ha affermato Ignazio Visco, governatore della Banca d'Italia, durante il suo intervento all'incontro "Cambiamento d'epoca: la crisi come passaggio", nell'ambito del Meeting di Cl a Rimini. "Stiamo uscendo con difficolta' anche se stiamo uscendo" dalla crisi, ha detto Visco, spiegando che quella dell'Italia "a' una ripresa congiunturale che si incontra con un periodo di riforme" che "non sono ancora terminate: c'e' ancora molto da fare".
"Questa - ha spiegato Visco - e' stata la crisi piu' grave, piu' profonda della storia di questo Paese, molto piu' grave della grande depressione. Una crisi che ha pesato su banche e finanza pubblica". In particolare, ha sottolineato il governatore della Banca d'Italia "questa crisi ha colpito la nostra economia mentre recuperava" terreno rispetto alle altre economie avanzate. Visco ha affermato che "siamo stati lenti - comprese politica e istituzioni - ad adeguarci a questi cambiamenti e questo spiega abbastanza la gravita' di questa crisi, che e' stata di tipo finanziaria", una crisi di quella "finanza che per alcuni e' una forza buona, sostenitrice dello sviluppo, mentre per altri moralmente dubbia".

Per lo sviluppo dell'economia e' importante diffondere la banda larga a tutti. Il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, fa suo l'obiettivo della Commissione europea sul completamente del mercato unico digitale, che si basa su tre pilastri, tra i quali proprio quello della diffusione della banda larga per tutti. Intervenendo al Meeting di Cl di Rimini, Visco ha spiegato che "vi sono ostacoli ancora nelle operazioni online, ancora vi sono difficolta' nel commerciare tra Paesi". Infatti, ha ricordato che "nel 2015 solo il 15% delle persone effettuava acquisti online da un altro Stato membro e le imprese non riescono a trarre pieno vantaggio dalle opportunita' di crescita offerte da Internet. Nel 2015 solo il 7% delle Pmi vendeva all'estero". Tuttavia, ha continuato, "e' proprio perche' questi numeri sono ancora cosi' piccoli che ci si puo' aspettare un aumento straordinario ancora nel futuro". Per farlo, serve appunto "il completamento del mercato unico digitale", che, ha precisato Visco, "e' una delle 10 priorita' della Commissione europea che si basa su tre pilastri: migliorare l'accesso in beni e servizi digitali in tutta l'Europa sia per i consumatori che per le imprese; creare un contesto favorevole e parita' di condizioni affinche' le reti digitali e servizi innovativi possano svilupparsi - banda larga, per intenderci, diffusa per tutti; massimizzare le potenzialita' di crescita dell'economia digitale".


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