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Transazione BPVi, c'è e ci deve essere un limite a tutto: lo dice Andrea Arman per il Coordinamento Associazioni Banche Popolari Venete "Don Enrico Torta"

Di Note ufficiali Giovedi 9 Marzo 2017 alle 17:49 | 3 commenti

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Il termine per aderire alla proposta di transazione che le banche popolari venete, la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, stanno imponendo ai risparmiatori sta spirando e coloro che hanno sottoscritto sono poco sopra un terzo rispetto alle aspettative delle banche. Già dall'inizio la campagna per convincere i risparmiatori a rinunciare ai propri risparmi ai propri diritti ed alla propria dignità è stata fortemente aggressiva, con continua sollecitazione diretta ed indiretta ai risparmiatori. Nonostante le nostre proteste nessun organo di controllo (Banca d'Italia e Consob) e neppure la magistratura sono intervenuti per censurare il contenuto della proposta di transazione e le modalità con le quali questa è inculcata ai risparmiatori. E' da sottolineare ed evidenziare che la maggioranza dei risparmiatori coinvolti nel crack delle popolari venete è costituita da anziani, spesso molto anziani.

In questi giorni la situazione, già grave, sta degenerando. I risparmiatori vengono chiamati anche più volte al giorno dai funzionari di banca che dipingono gli scenari più agghiaccianti e fatti su misura per disorientare ed indurre ad accettare. In sede di colloqui informativi i funzionari bancari terrorizzano gli anziani risparmiatori mandandoli in profonda angoscia. La richiesta della firma alla conclusione del colloquio provoca dei veri stati d'ansia perché gli anziani ed anche i meno vecchi non capiscono cosa abbiano firmato.

I giornali ripetono in maniera ossessiva scenari impressionanti per indurre i risparmiatori ad accettare la transazione e vi è una sleale manipolazione della realtà volta a scaricare sui risparmiatori che non accettassero la transazione la responsabilità delle disgrazie della banca, invertendo le responsabilità e caricando questi ignari soggetti di colpe che non hanno e non hanno mai avuto.

Eminenti personaggi di questo stato quotidianamente ingolfano i giornali e le televisioni per convincere ad accettare la transazione. I risparmiatori sono assediati con modalità sino ad ora sconosciute. Essi sono in una situazione di profonda confusione, molti in angoscia, tanti sull'orlo dell'esaurimento. Le banche non hanno nessun rispetto per loro, nemmeno pietà, lo stato fa finta di non vedere.

Gli organi che dovrebbero tutelare i cittadini, di solito attenti alle minime manchevolezze, in questo caso sono assenti e lasciano campo libero ai pescicani della finanza affinché lo spettacolo continui. Gli ingordi salvatori delle nostre banche popolari oltre ai soldi si stanno portando via anche la vita dei risparmiatori. E nessuno fa niente!

Vergogna!
Qui non si tratta di accettare o non accettare la transazione, si tratta di rispetto della persona, dell'uomo, delle leggi. Lo stato ha il dovere di tutelare i cittadini, specialmente i più deboli, di impedire che la prepotenza del denaro faccia altro male a chi ha già patito ingiustamente.

Il governo, la magistratura, Banca di Italia, Consob non devono fare finta di niente o nascondersi dietro alla scemenza che si tratta di un rapporto privatistico e quindi sottratto alla loro competenza. L'azione delle banche oltre ad essere contro le leggi che regolano i rapporti fra risparmiatori e banche sta causando danni permanenti ed irreversibili ai risparmiatori che ogni giorni subisco l'arrembaggio disperato dei funzionari di banca e la persuasione a senso unico di giornali e televisioni. E se quello che diciamo non è creduto si mettano i telefoni delle banche e dei call center sotto controllo; si affianchi un maresciallo dei Carabinieri ai nostri volontari così potrà sentire direttamente il lamento di un popolo violentato.
Vergogna!


Per Coordinamento Associazioni Banche Popolari Venete "Don Enrico Torta"
Avv. Andrea Arman


Commenti

Inviato Venerdi 10 Marzo 2017 alle 19:20

E io che credevo che la transazione riguardasse gli azionisti, soci di capitale di rischio (almeno finché c'era da incassare dividendi ed avere un'azione costantemente rivalutata fuori da ogni logica).
Adesso scopro che invece la transazione riguarda i "risparmiatori".
Forse gli azionisti erano TUTTI povere nonnine centenarie.
Per citare il famoso spot, o così o bail in.
Basta che lo stato non ci metta neppure un cent delle mie tasse.
Inviato Venerdi 10 Marzo 2017 alle 21:51

Invece riguarda chi aveva quote di una cooperativa e d'imperio si è trovato in una spa senza poter dire nulla. Questo rischio non c'era, è stato imposto!
Ma se preferisce tenere le tasse per l'autonomia fiscale di Zaia.... si sta già prendendo avanti!
Inviato Domenica 12 Marzo 2017 alle 19:01

Aspetta che ho urtato la sensibilità del socio cooperatore... Giusto per la cronaca il buco sul bilancio non lo ha fatto la spa, il buco l'ha fatto la banca popolare dove il TUO voto valeva esattamente come quello del TUO socio Zonin.
Però finché si portava a casa il dividendo chissà come mai nessuno aveva nulla da ridire, tanto quando casca il palco paga sempre lo stato pantalone vero?
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