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TTIP, Greenpeace rivela trattative segrete tra Usa e UE: a rischio salute e aziende europee

Di Roberto Ciambetti Giovedi 5 Maggio 2016 alle 00:01 | 0 commenti

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TTIP: di libero scambio con gli Usa mette a rischio la nostra agricoltura (e la nostra salute)

Dopo le rivelazioni di Greenpeace Olanda, che nei giorni scorsi ha reso pubbliche 240 pagine di 16 documenti segreti sul Ttip, l'accordo sul libero scambio commerciale Usa-Europa (TTIP è un acronimo di "Transatlantic Trade and Investment Partnership", "trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti"), emergono altre verità: sembra che gli Usa ricattino l'Europa come hanno rivelato fonti giornalistiche tedesche secondo le quali ‘progressi sui componenti di auto sono possibili solo se l'Ue si muove sulle dogane per i prodotti agrari'. In altre parole gli Usa garantiscono aperture e facilitazioni all'industria in cambio di regole molto elastiche, flessibili, sul comparto agricolo.

Considerata la scarsa attenzione Usa su pesticidi, chimica nell'alimentazione animale per non parlare di Ogm possiamo ben capire quale sia il rischio che si cela nell'accordo transatlantico.

Nelle vendite al dettaglio, in specie nella grande distribuzione cosa accadrebbe domani? Cosa troveranno a basso prezzo sugli scaffali dei supermercati i nostri consumatori?
Le produzioni agricole europee sarebbero le prime a finire nel tritacarne di una concorrenza spietata e priva di scrupoli. In Italia non possiamo dimenticare che proprio i nostri prodotti agro-alimentari sono i più falsificati al mondo mentre la nostra filiera produttiva di qualità agricola impone standard elevatissimi di controllo e protocolli rigidi, che si traducono certamente in ottimi prodotti, sani e perfetti per l'alimentazione, ma anche in costi, perché la qualità ha un suo prezzo, un prezzo che la produzione Usa non paga.
Le prime stime dicono che le esportazioni di carne bovina statunitense verso l'Europa varranno fino a 3,2 miliardi di dollari mentre il settore lattiero caseario a stelle e strisce vedrà un incremento di vendite in Europa per almeno 5.4 miliardi di dollari: un colpo mortale per il comparto già provato dal crollo del prezzo del latte.
Non parliamo poi dei rischi per la salute dei consumatori, tema che non sembra agitare i sonni dei negoziatori del Ttip ma che dovrebbe far riflettere. Cito a titolo esemplificativo solo un caso: tra il 60 e l'80 per cento dei suini Usa sono allevati con la ractopamina, un ormone della crescita proibito in Europa perché danneggia il sistema endocrino umano. Altro che prosciutto crudo Euganeo-Berico, di Parma o San Daniele, altro che sopresse o salami: il problema non sarà la qualità organolettica, ma di salute.
E il rischio è già oggi elevatissimo, se la Coldiretti nei giorni scorsi ha dovuto lanciare l'allarme sui prodotti inquinati da pesticidi o chimica che arrivano nella grande distribuzione. Fa specie sapere che circa il 10 per cento del concentrato di pomodoro venduto in Italia è spacciato come prodotto italiano, quando è in Italia è solo confezionato ma derivato da coltivazioni cinesi. E lo stesso accade con l'Olio di Oliva. E domani? Cosa accadrà? Il negoziato intanto avanza. Possiamo starcene in silenzio?

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