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Turchia: mentre il Comune di Vicenza si "apre" ai turchi, dal Veneto parte la proposta Fnsi per i giornalisti incarcerati

Di Edoardo Andrein Martedi 6 Dicembre 2016 alle 16:19 | 0 commenti

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Nei giorni scorsi, mentre il Comune di Vicenza ospitava una delegazione di dirigenti ed esperti di un Centro per l'Impiego non epurati dallo Stato del duro e puro Erdogan in Turchia, la Federazione nazionale della stampa italiana, Fnsi, durante un convegno intitolato "Riflettori puntati sulla Turchia" e organizzato a Venezia, ha lanciato tramite il presidente Giuseppe Giulietti e il segretario aggiunto vicario e componente della Federazione europea dei giornalisti Anna Del Freo (nella foto i presenti), una proposta di una delegazione internazionale di giornalisti che partecipi ai processi dei 121 colleghi giornalisti incarcerati in Turchia. La richiesta verrà presentata agli organismi europei e internazionali.

“Le associazioni di stampa territoriali – spiega Giulietti – adottino ciascuna uno o più colleghi turchi incarcerati. Solo se l'attenzione internazionale sui giornalisti e le altre vittime delle epurazioni governative non cala riusciremo ad aiutarli”.

Intanto il presidente musulmano turco Erdogan ha aperto un nuovo canale statale Trt World ed è tornato ad attaccare i media stranieri definiti “senza morale” per come stanno raccontando le vicende turche sin dal 2013.

“In Italia – fa sapere il presidente Fnsi - un gruppo di giuristi e avvocati esperti di diritti umani si sono già messi a disposizione gratuitamente per la difesa dei cronisti turchi incarcerati”.

“Al prossimo comitato direttivo della Federazione europea – aggiunge Anna Del Freo – il 9 dicembre spingerò fortemente per la proposta, di cui si è già parlato in seno al Comitato, di tenere l'assemblea annuale della Efj proprio in Turchia. Sarebbe importante riuscire a portare nel Paese il meeting annuale dei sindacalisti europei. Sarebbe come accendere un altro riflettore sulla condizione dei nostri colleghi turchi”.

In tema Europa, inoltre, sempre nei giorni scorsi, prima della fine del governo Renzi, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, dopo un viaggio in Armenia per una cerimonia nel centenario dal massacro di un milione e mezzo di persone ha detto: “pensiamo che, sulla definizione giuridica del termine genocidio, la discussione debba essere lasciata agli organismi internazionali”.

Una posizione morbida, con un occhio di riguardo probabilmente ai fervidi rapporti economici con la Turchia, evidenziati anche dalle ospitate turche sul lavoro in Comune di Vicenza. A discapito ancora una volta però della salvaguardia dei diritti umani.

Ai quali almeno i giornalisti, cercano di prestare attenzione in modo concreto. Per una stampa e una società veramente libera, prospettata anche da Alberto Spampinato di Ossigeno per l'informazione durante il suo intervento a Vicenza alla presentazione di "Vicenza. La città sbancata".

E per la quale cerchiamo di batterci ogni giorno anche noi di VicenzaPiù.


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