Un lettore sessantacinquenne scrive a [email protected] disperato per flop azioni BPVi frutto dei sacrifici dei genitori: ma anche per lui c'è una strada da percorrere
Martedi 4 Ottobre 2016 alle 22:07 | 0 commenti
Dopo i nostri articoli e dopo il successo di "Vicenza. La città sbancata", il nostro libro testimonainza che sta esauranedo al sua seconda ristampa, continuano ad arrivare richieste di consigli al nostro indirizzo mail specifico [email protected] riservato ai soci traditi dalla Banca Popolare di Vicenza che volessero una prima risposta ai loro problemi per i quali cerchiamo di indicare strade da percorrere con l'aiuto di studi legali e associazioni di azionisti. Oggi ne scegliamo un'altra, assicurando l'anonimato se non richioesto diversamente in maniera esplicita, per aiutare chi fosse in condizioni simili a quella qui esposta da m. t.Â
Buongiorno, mi chiamo m. t. ed anch'io mi sono visto azzerato il valore delle azioni della BPVi ricevute in dono dai miei genitori e frutto di sacrifici giornalieri in quanto mio padre era ferroviere e mia madre casalinga ed eravamo 3 figli. Sempre le ho mantenute per la vecchiaia ed ora a 65 anni mi trovo in questa situazione e per di più è quasi 1 anno che vivo all'estero.
Le azioni ho ricevute nel 2003/04 e nel 2013 per l'acquisto di un appartamento ho acceso un mutuo, per il quale non mi è stato chiesto di sottoscrivere altri titoli. A marzo 2013 avevo chiesto, però, una vendita di azioni per un controvalore di 9000 euro ma, nonostante vari solleciti, non ho avuto risposte. Poi è scoppiato il bubbone ma ho ancora il foglio della richiesta controfirmato. Chiedo a voi cosa posso fare ....
M.T.
Caro lettore, rispondiamo a lei e a chi fosse in condizioni simili alle sue con l'aiuto dell'avv. Franco Conte, presidente regionale di Codacons che ribadisce in premessa il suo convincimento: "siamo convinti delle buone ragioni dei risparmiatori (e non per un ottimismo di facciata, ma per l'esperienza e competenza maturata in precedenti situazioni) e siamo determinati perché i responsabili paghino, i complici siano smascherai e i veneti non ricaschino in queste trappole". Ecco quindi la nostra risposta.
Caro M. T., per quanto scrive risulta sorprendente che una domanda di vendita del marzo 1013 sia rimasta inevasa perchè sino al 3° trimestre del 2013 lo scambio era relativamente scorrevole, si era passati da settimane a mesi, ma si raggiungeva l'obiettivo della vendita.
Certamente lei è stato scavalcato (cioè è stato superato nella vendita da domande presentate dopo la sua. Quello che indigna è che per poche migliaia di euro, importantissime per Lei, non si vendeva mentre per i privilegiati era possibile almeno sino a giungo 2015! E per milioni di euro!
Per i 9000 euro sarei assolutamente tranquillo, a prescindere dai criteri che verranno adottati per rimettere ordine nelle date di presentazione delle domande di vendita, giusto l'impegno dell'AD Iorio in Assemblea dei Soci..
Per il resto mi pare di capire che sia evidente la natura di risparmiatore e non di speculatore e che non ci fosse molto altro in investimenti e ciò rende fondata la domanda di risarcimento.
Certo che, se fosse accertata la sua ragione (come mi pare sia), lei ha diritto non solo al risarcimento del risparmio perduto ma anche al ristoro del maggior danno per la mancata disponibilità dei 9000 euro e ogni altri disagio subito: dal mal di fegato alla depressione.
Per questo suggerisco di conservare le ricevute di eventuali farmaci ansiolitici o curativi di effetti sulla salute della perdita di un punto di sicurezza come i risparmi di una vita.
Per un adeguato consiglio, comunque, si deve consultare la documentazione, la domanda di acquisto ed i MIFID in particolare.
In ogni caso si rende necessario un colloquio con un esperto per valutare il percorso più idoneo per avere risarcimento e giustizia.
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