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Veneto Banca: cda approva schemi preliminari stato patrimoniale e conto economico

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 28 Aprile 2016 alle 22:02 | 0 commenti

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Gruppo Veneto Banca

Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi oggi sotto la presidenza del Dottor Pierluigi Bolla, ha approvato gli schemi preliminari di bilancio consolidato al 31 marzo 2016 e l’aggiornamento del Piano Industriale 2016- 2020. Nella seduta del prossimo 4 maggio verrà approvata l’intera relazione trimestrale e con essa verranno comunicati al mercato i dati completi e definitivi. Il margine di intermediazione si è attestato a 178 milioni di euro (263 milioni di euro nel primo trimestre 2015 e 360 milioni nel quarto trimestre 2015).

La dinamica dei primi mesi dell’anno ha riflesso le attività intraprese dal Gruppo propedeutiche a rafforzare le principali poste di bilancio, in particolare la posizione di liquidità. 

Tale impegno ha inevitabilmente impattato sulla ordinaria attività commerciale e sulla redditività complessiva. Il Gruppo è fiducioso che, con la prossima quotazione/aumento di capitale a giugno e con le iniziative previste nel Piano Industriale, la Rete distributiva potrà disporre di tutte le leve utili al fine di tornare a livelli adeguati di crescita e profittabilità.

Nel dettaglio il margine di interesse che risulta pari a 108 milioni di euro (125 milioni nel primo trimestre 2015 e 118 milioni nel quarto trimestre 2015) ha risentito principalmente del consistente calo dei volumi e dei tassi di mercato ormai negativi da alcuni mesi. Resta modesto il contributo al margine di interesse del portafoglio finanziario. Si è confermato stabile lo spread della clientela sia rispetto a fine 2015 che rispetto a marzo 2015.

Le commissioni nette si attestano a 59 milioni di euro (77 milioni nel primo trimestre 2015 e 67 milioni nel quarto trimestre 2015) principalmente per il calo del contributo dei volumi intermediati (sia crediti che raccolta indiretta) che hanno impattato negativamente sia sul contributo dell’attività tradizionale (-9% circa anno su anno) che di quella legata alla raccolta amministrata e gestita (-54% anno su anno).

Il risultato dell’attività di negoziazione e valutazione delle attività finanziarie si pone a 7 milioni di euro (62 milioni di euro nel primo trimestre 2015 e 175 milioni nel quarto trimestre 2015 a seguito della plusvalenza per 155 milioni dalla cessione della partecipazione in ICBPI) comprensivo di rettifiche di valore per circa 11 milioni di euro sul portafoglio finanziario.

I costi operativi si sono attestati a 166 milioni di euro (143 milioni di euro nel primo trimestre 2015, 210 milioni nel quarto trimestre 2015). I costi operativi normalizzati delle componenti non ricorrenti straordinarie si attestano a 153 milioni di euro; al netto dei contributi annuali al Fondo di Risoluzione (non presenti nel primo trimestre 2015) pari a circa 10 milioni si attesterebbero a 142 milioni.

Nel dettaglio le spese del personale sono pari a 95 milioni di euro (85 milioni di euro nel primo trimestre 2015 e 92 milioni nel quarto trimestre 2015) ed includono gli oneri per gli incentivi all’esodo pari a circa 9 milioni (relativa alle uscite previste per l’intero 2016). Le altre spese amministrative si attestano a 58 milioni di euro (48 milioni nel primo trimestre 2015 e 106 milioni nel quarto trimestre 2015); all’interno delle altre spese è compresa la quota annuale di contributi al Fondo di Risoluzione per 10 milioni nonché 1 milione di euro di costi relativi al progetto di quotazione/aumento di capitale. Infine le rettifiche su immobilizzazioni materiali e immateriali sono pari a 13 milioni di euro (9 milioni nel primo trimestre 2015 e 12 milioni nel quarto trimestre 2015) e comprendono rettifiche straordinarie sul portafoglio immobiliare per circa 3 milioni di euro.

Il risultato operativo si attesta pertanto a 12 milioni di euro. Tale dato sarebbe pari a 35 milioni di euro al netto delle componenti negative non ricorrenti.

Le rettifiche su crediti si sono attestate a 59 milioni di euro, corrispondenti a 112 punti base di costo del credito annualizzato, in forte riduzione rispetto ai 332 bps del 2015. Tale riduzione riflette l’attenta e rigorosa revisione dell’intero portafoglio creditizio effettuata nel bilancio 2015 ed include inoltre una rettifica straordinaria su un titolo classificato come “L&R” per circa 8 milioni di euro. Al netto di tale rettifica, il costo del credito annualizzato sarebbe inferiore ai 100 bps annualizzati.

Le coperture sul totale crediti deteriorati sono salite al 35,6% (38,0% inclusive delle posizioni stralciate) in crescita di circa 30 bps rispetto a fine 2015 e di 400 punti base rispetto a dicembre 2014. La copertura sulle sofferenze si conferma al 52,8% (56,3% inclusive delle posizioni stralciate) in crescita di 500 punti base rispetto a dicembre 2014 e stabile rispetto a fine dicembre 2015.

In forte calo i nuovi flussi da credito performing a credito deteriorato in diminuzione del 63% rispetto al primo trimestre 2015 e ai minimi dal 2014.

Il portafoglio deteriorato risulta garantito da garanzie reali e personali nella misura del 74%.

Il risultato finale è quindi negativo per 34 milioni di euro. Al netto delle citate componenti non ricorrenti, il risultato di periodo si attesterebbe a –11 milioni di euro.

PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI

La raccolta totale – costituita da raccolta diretta, raccolta amministrata e risparmio gestito – si attesta a 35,8 miliardi di euro (38,8 miliardi a fine 2015).

Il risparmio gestito e amministrato risulta pari a 15,4 miliardi di euro (16,3 miliardi a fine 2015) risentendo della strategia commerciale propedeutica al rafforzamento della posizione di liquidità del Gruppo. La raccolta diretta si attesta a 20,5 miliardi di euro (22,5 miliardi a fine 2015). La dinamica della raccolta diretta ha risentito anche del calo delle operazioni pronto contro termine con Cassa Compensazione e Garanzia, praticamente azzerate a marzo 2016 rispetto agli 1,7 miliardi di euro di fine 2015.

L’indicatore LCR si è attestato a marzo 2016 al 78% (53% a dicembre 2015) grazie alla efficacia delle iniziative intraprese sia dalla Rete Commerciale che dall’Area Finance nel corso del trimestre.

Gli impieghi netti sono pari a 20,9 miliardi di euro (22,7 miliardi a fine 2015) anche a seguito delle iniziative di deleverage selettivo intraprese dalla Rete Commerciale.

Rapporto impieghi su raccolta diretta al 102%.

I crediti deteriorati lordi (inclusa la controllata BIM) si attestano a 7,7 miliardi (7,6 miliardi a fine 2015), i crediti deteriorati netti a 4,9 miliardi di euro e sono stabili rispetto a fine 2015.

Patrimonio netto tangibile a 1.840 milioni di euro.

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