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Vittoria Adusbef contro la BPVi: giudice di Verona condanna la banca a rimborsare con gli interessi una signora che aveva acquistato 660 azioni nel 2010

Di Edoardo Pepe Sabato 25 Marzo 2017 alle 22:46 | 0 commenti

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È stata emessa il 25 marzo 2017 la prima sentenza sul caso azioni BPVi dal Tribunale di Verona - Giudice Vaccari. Ci comunica, infatti, lo studio Camilla Cusumano di Verona che il 25 marzo 2017 potrebbe diventare una data epocale, visto che è arrivata  la prima sentenza tanto attesa dagli azionisti risparmiatori delle due popolari venete, la Banca Popolare di Vicenza  e Veneto Banca, e che sancisce una vittoria dell'associazione di consumatori Adusbef (Associazione difesa consumatori ed utenti bancari, finanziari ed assicurativi). Ecco il caso come descrito dallo studio legale veronese che ci ricorda che è stato curato dalla collega Avv. Emanuela Bellini, un'altra delegata adusbef Verona.

"La Signora S.  - scrive lo studio - aveva acquistato 660 azioni BPVi nel 2010 al prezzo di Euro 60,50 cadauna. Le era stato riferito che le azioni fossero un prodotto sicuro, privo di rischi e che la banca avrebbe prontamente riacquistato le azioni se la stessa avesse avuto necessità di venderle. Nel settembre del 2014 la Signora cercava di vendere le azioni ma senza successo. L'11 aprile 2015 avveniva il primo crollo del titolo azionario che passava da Euro 62,50 a 48,00 ed infine arrivava a 0,10. Nonostante i reclami, la banca negava qualsiasi risarcimento, e la Sig.ra, associata Adusbef, decideva di intraprendere una causa nei confronti della Bpvi.

Le doglianze. L'associata Adusbef, come riferisce lo studio Cusumano, lamentava: "la mancata consegna del contratto quadro da cui deduceva l'inesistenza dello stesso e conseguentemente la nullità del rapporto; la violazione degli obblighi informativi poiché il prodotto era inadeguato ed inappropriato, non le era stato comunicato il rischio liquidità e il conflitto di interessi e non era stato rispettato l'ordine temporale nell'esecuzione degli ordini di vendita. Chiedeva quindi il risarcimento del danno".
La decisione. Il Giudice di Verona Dott. Massimo Vaccari ha, quindi, accolto, continua lo studio, "le domande attoree ritenendo che la banca non abbia adeguatamente informato la Signora S. dell'illiquidità delle azioni Bpvi e che il prodotto venduto non fosse appropriato. Ha quindi accertato che la Sig.ra S ha diritto al risarcimento del danno".
Quantificazione. La Sig.ra S., lo stabilisce la sentenza emessa dal Tribunale di Verona, "ha diritto alla restituzione integrale del capitale investito (39.638,05), oltre agli interessi e alla rivalutazione che decorrono dalla data dell'acquisto all'effettivo saldo, e al pagamento delle spese legali".

Riferito del primo caso su cui ci sia una sentezza, contro cui la BPVi potrebbe di sicuro appellarsi ma che rimane un precedente significativo, lo studio trasmette un consiglio generale che ci pare ragionevole, in primis per chi... non ha aderito all'Offerta Pubblica di Transazione (Opt).

"Martedì si chiuderà l'offerta di transazione prospettata dalle due popolari venete onde evitare il contenzioso in aula. Come già riferito più volte, non è possibile effettuare alcuna azione collettiva mancando il requisito della omogeneità dei diritti. La strada della costituzione di parte civile nel processo penale, attualmente impossibile per BPVo, presenta comunque molti rischi, primo tra tutti il rischio prescrizione. L'unica strada attualmente percorribile è quella dell'azione civile individuale in tribunale o davanti al nuovo Arbitro Controversie Finanziarie. Si precisa che non si consiglia a tutti di fare causa, ogni caso va valutato, affidatevi a legali competenti in materia e non perdete la speranza, la giustizia esiste!".


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