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Voto indipendenza Catalogna: esultano Zaia, Ciambetti, Guadagnini e Bizzotto

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 28 Settembre 2015 alle 20:53 | 0 commenti

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Di seguito pubblichiamo le note ufficiali arrivate dagli esponenti politici vicentini e dal presidente del Veneto Luca Zaia in merito alla vittoria degli indipendentisti dalla Spagna alle elezioni nella regione della Catalogna

“Con la vittoria del movimento indipendentista in Catalogna Artur Mas ha ora una doppia responsabilità: verso i Catalani che hanno dato un segnale preciso, ma anche verso tutti gli altri movimenti indipendentisti d’Europa, perché se si fallisce in Catalogna, si fallisce ovunque”.

Con queste parole, il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta l’esito delle elezioni in Catalogna.

“Come ha detto Mas – aggiunge Zaia – è incontrovertibile che si tratta di una vittoria della democrazia, che indica quale sia la via per l’indipendenza, e spero che egli sappia monetizzare da subito questo voto con azioni concrete. Non bisogna dimenticare, ad esempio, che l’annunciato referendum del novembre 2014, poi non fu fatto”.

“La via giuridica indicata da Mas e dalla Catalogna – conclude Zaia – può sicuramente essere utile anche al Veneto”.

 

Mara Bizzotto, LN

“Oggi la Catalogna, domani il Veneto! In Catalogna è stata scritta una pagina di Storia che nessuno può ignorare e dalla quale nessuno potrà più tornare indietro, né a Madrid, né a Roma, né a Bruxelles: la straordinaria vittoria del fronte indipendentista e la loro dichiarata volontà di procedere alla dichiarazione unilaterale di indipendenza dalla Spagna, rappresenta l’inizio di una nuova storia, dentro l’Europa, per tutti quei Popoli, come quello Veneto, che rivendicano il proprio diritto all’autodeterminazione e che lottano per la libertà della propria terra”.

Lo dichiara l’europarlamentare della Lega Nord, Mara Bizzotto, dopo la schiacciante vittoria degli indipendentisti alle elezioni in Catalogna.

“La via catalana all’indipendenza rappresenta un modello per il Veneto e per chiunque voglia costruire una nuova Europa dei Popoli, e dimostra come la volontà di un Popolo non si possa fermare né con le minacce né con i ricorsi costituzionali, siano essi dello Stato Spagnolo, di quello Italiano o della UE” dichiara l’eurodeputata Bizzotto, che in questi anni ha portato più volte il tema dell’indipendenza del Veneto e della Catalogna all’attenzione della UE, tanto da ricevere dall’allora Presidente della Commissione Ue Barroso la storica risposta che indicava per la prima volta la strada “del diritto internazionale quale possibile soluzione alle richieste di secessione in uno Stato Membro”. 

“Quello che sta accadendo in queste ore a Barcellona è paradigmatico di quanto potrà succedere tra non molto anche a casa nostra perché, prima o poi, arriverà il giorno in cui anche i Veneti saranno chiamati a votare per la propria indipendenza da Roma – conclude l’eurodeputata leghista Mara Bizzotto – A Roma, a Bruxelles e a Madrid se ne facciano una ragione: niente e nessuno potrà negare il nostro sacrosanto diritto all’autodeterminazione e alla libertà”.


Roberto Ciambetti, LN

“Anche per Bruxelles si avvicina il momento della scelta: stare dalla parte della democrazia o sposare le ragioni di svolte autoritarie, palesemente antidemocratiche” Il quesito è posto dal Presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, nelle ore in cui molti osservatori danno per scontata una forte affermazione del movimento indipendentista catalano alle elezioni volute dal presidente della Catalunya, Artur Mas per ottenere un chiaro mandato da parte dei cittadini e avviare il processo separatista di Barcellona. “Non anticipiamo i tempi – ha detto Ciambetti – ma il dato dell’affluenza è abbastanza chiaro: il governo spagnolo e i partiti centralisti hanno minacciato anche pesantemente i catalani e la risposta del popolo catalano è stata compatta. Margini per ricomporre una frattura e mantenere i processi nel solco della democrazia ci sono tutti e tutti passano da una sola presa d’atto: accettare l’esito del risultato elettorale. In caso contrario, vorrà dire che Madrid si assume la responsabilità di una svolta autoritaria antidemocratica e qui dobbiamo chiederci quale dovrà essere la reazione della comunità internazionale: accettare l’esito democratico del voto catalano o far finta di nulla? Bruxelles, che prendendo posizioni a favore di Madrid ha già imprudentemente rotto la necessaria equidistanza che le Istituzioni comunitarie dovrebbero avere nei confronti delle discussioni interne nei Paesi membri, non potrà fuggire da una assunzione di responsabilità pesantissima: accettare di stare con i democratici oppure avallare scelte autoritarie. Se sceglierà quest’ultima strada – ha concluso Ciambetti – l’Unione perderà ogni residuo prestigio dimostrando di essere solo uno strumento nelle mani di potenti élite o lobby che se ne fregano della volontà popolare, cosa che già molti pensano per altro. Ma ‘Me ne frego’ non è esattamente un motto democratico, anzi e per questo motivo mi auguro uno scatto di orgoglio democratico, un sussulto da parte del Parlamento europeo e di quanti, non solo a Bruxelles, credono nei valori della Giustizia, Libertà, Democrazia”

 

Antonio Guadagnini, INV

"E' inutile che cerchino (soprattutto i governanti spagnoli) di nascondere la netta vittoria del fronte del sì, perché il 50% dei catalani ha votato i movimenti per l'indipendenza!" Lo afferma il consigliere regionale di Indipendenza Noi Veneto Antonio Guadagnini, l'indomani delle elezioni in Catalogna che hanno portato nuovamente alla vittoria i partiti per l'indipendenza della terra di Mirò e di Gaudì. 

"Proprio questi commenti negativi dimostrano che la questione è nelle mani dei catalani", sottolinea Guadagnini, "e non degli spagnoli".

"Se davvero a Madrid si pensa che la maggioranza dei catalani sia contro l'indipendenza di Barcellona", prosegue il consigliere veneto indipendentista, "allora l'unica cosa che si può fare nel rispetto della democrazia, è un bel referendum: che si mettano d'accordo tra Spagna e Catalogna come avvenne per il referendum della Scozia di un anno fa!"

Guadagnini ragiona anche sul fronte veneto: "Per noi Veneti è stato dimostrato dalle elezioni catalane che non sono le costituzioni che possono fermare processi di autodeterminazione dei popoli come è avvenuto in questo caso", spiega il capogruppo di indipendenza Noi Veneto, "perché il potere di decidere le forme di governo è in capo alle persone, ai cittadini, e non alle burocrazie ministeriali!"


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