Pubblicato alle 20.35, aggiornato alle 22.50. Contiamo di completare, a breve, la pubblicazione della nostra lunga intervista a Francesco Celotto, socio vittima di Veneto Banca e consigliere dimissionario dell'Associazione Soci Banche Popolari, con cui abbiamo iniziato la nostra inchiesta sul mondo di mezzo di associazioni e legali intorno al crac di BPVi, Veneto Banca ecc... Nella parte I abbiamo cominciato a focalizzare "chi sono e a cosa puntano don Enrico Torta, Andrea Arman e Luigi Ugone" mentre nella seconda parte Celotto ci ha raccontato (altri, come Alfredo Belluco, ci hanno confermato la sua narrazione) come è nato il Coordinamento Banche di don Enrico Torta e i primi attriti interni con lui, che "è il problema del movimento con Arman e Ugone" dice Celotto.Â
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Tra tante chiacchiere e falsità di preti e leaderucci, come ci ha scritto Riccardo Federico Rocca, sulla legge 205 "in favore di risparmiatori che hanno subito un danno ingiusto, riconosciuto con sentenza del giudice o con pronuncia degli arbitri in ragione della violazione degli obblighi di - informazione, - diligenza, - correttezza e trasparenza"), spicca il punto 23 del contratto di governo tra M5S e Lega che è stato così controfirmato: ... Per far fronte al risarcimento dei risparmiatori "espropriati" si prevede anche l'utilizzo effettivo di risorse, come da legge vigente, provenienti da assicurazione e polizze dormienti. La platea dei risparmiatori che hanno diritto a un risarcimento, anche parziale, deve essere allargata anche ai piccoli azionisti delle banche oggetto di risoluzione".
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Il giorno 20 agosto dovuta intervenire la Digos di Vicenza oltre a pattuglie della Polizia Locale per non far degenerare le azioni annunciate dal Coordinamento di don Enrico Torta e da Noi che credevamo nella BPVi contro, assurdo ma vero, la conferenza stampa indetta dal nostro giornale, VicenzaPiu.com, e da me come suo direttore, per presentare il, finora nascosto da tutti e a tutti, decreto attuativo della legge 205 che prevede un "fondo di ristoro per le vittime di reati finanziari" commessi contro i soci della Banca Popolare di Vicenza, di Veneto Banca e delle quattro banche risolte.
Tra fine 2013 e ottobre 2014 a una direzione territoriale lombarda della Banca Popolare di Vicenza arrivarono 65 ordini di vendere un totale di 43.543 azioni BpVi. L'ufficio avrebbe dovuto trasmettere subito le domande degli azionisti alla direzione generale, deputata ad attivare le procedure di riacquisto attraverso il Fondo azioni proprie della banca o a incrociare gli ordini di vendita con altre richieste di acquisto. Ma in 34 casi i documenti furono inviati dalla Lombardia al Veneto con un ritardo medio di 60 giorni lavorativi dalla data di ricezione e, in sette casi, oltre 100 giorni dopo.
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Nella nota che pubblichiamo a firma di Patrizio Miatello a loro nome le associazioni Unite per il Fondo Incontrato oggi il presidente del Consiglio Regionale Roberto Ciambetti, con una delegazione di soci risparmiatori ex banche popolari venete che stanno attendendo l'urgente attuazione del fondo risparmio tradito come da legge vigente 205/17, è stato chiesto e proposto un ulteriore aiuto alla Regione che da sempre ha dimostrato di intervenire concretamente, come da allegato in fondo consegnato al Presidente Roberto Ciambetti.
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Abbiamo chiesto - scrive nella nota - appello che pubblichiamo Patrizio Miatello, presidente dell'associazione Ezzelino III da Onara e capofila delle associazioni Unite per il Fondodi ristoro per le vittime di reati finanziari (segnatamente gli ex soci BPVi e Veneto Banca ma non solo) tra cui Codacons Veneto -Â e proposto quanto allegato, dando delle proposte concrete. Attendiamo una sollecita risposta dal Governo anche sulla questione degli NPL, un'altra tragedia che si sta abbattendo sulle relative vittime.
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