Pubblichiamo è la nota integrale illustrata nel video esclusivo di VicenzaPiu.com per conto della Cabina di regia per le proposte di modifica dell'Art. 38, Legge di bilancio per il 2019 per il Fondo per il ristoro dei risparmiatori di cui beneficeranno oltre alle vittime di Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Banca dell'Etruria e del Lazio,CariChieti, Banca delle Marche e CaRiFe anche, grazie alla segnalazione di Miatello e al lavoro di documentazione di VicenzaPiu.com, i soci di Banca Crediveneto, Banca Padovana di Credito Cooperativo, Popolare Province Calabre e BCC Paceco.Â
Dopo l'adesione scritta dell'on. Pierantonio Zanettin e di Adusbef, via WhatsApp della senatrice Daniela Sbrollini e del Movimento Risparmiatori Traditi (banche risolte) arriva anche al condivisone scritta del nostro appello "taglia costi legali" su ristori a soci banche in Lca o risolte da parte dell'associazione Ezzelino III da Onara il cui presidente Patrizio Miatello che ci riferisce anche dei consensi di altri gruppi attivi a lenire il dramma delle vittime di banche mal gestite, alcune, peggio controllate, tutte.
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On. deputati e senatori veneti, pubblicherò su VicenzaPiu.com a breve un appello come da oggetto a cui spero darete adeguato riscontro parlamentare a cui daremo al massima visibilità : questo è l'inizio dell'appello che pubblichiamo di seguito e inviato via e-mail oggi da VicenzaPiu.com singolarmente a tutti i parlamentari veneti (c'è chi ci ha già dato un primo riscontro telefonico immediato come l'on. avv. Pierantonio Zanettin, ex membro CSM, che ndr) estendendo da qui pubblicamente l'appello ai parlamentari delle altre aree di competenza e di tutta l'Italia di fatto, che siano interessati alla sorte di centinaia di migliaia di vittime di Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Carife, Banca dell'Etruria e del Lazio, CariChieti, Banca delle Marche oltre alle altre 4 banche che, a nostro parere, rientrano nella formulazione attuale della Legge di Bilancio in via di esame e cioè Banca Crediveneto, Banca Padovana di Credito Cooperativo, Popolare Province Calabre e BCC Paceco.
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Premessa. I Fondi di solidarietà e di ristoro finanziario recentemente istituiti per indennizzare i risparmiatori/investitori coinvolti nella vicenda delle c.d. Banche Venete (i.e. Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca) e di Banca delle Marche, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio di Chieti si inseriscono, con le peculiarità che si avrà cura di segnalare, nel quadro degli strumenti di tutela dei soggetti danneggiati da situazioni, latu sensu, di crisi degli intermediari bancari. Â
Proprio quando si pensava che Governo e Maggioranza avessero toccato il fondo, ecco che ci sorprendono ancora una volta e cominciano a scavare. E' stato infatti approvato in Commissione Bilancio del Senato un emendamento che istituisce il Fondo per il risarcimento dei risparmiatori truffati, ma rispetto al testo circolato nei giorni scorsi vi sono state parecchie novità , e direi nessuna di positiva per i risparmiatori.n Innanzitutto le cifre già ridicole passano da 150 milioni complessivi a 25 milioni per il 2018 e 25 per il 2019 (quindi 50 in tutto e per tutti), e vengono compresi nel perimetro dei possibili fruitori (in sintesi) i risparmiatori delle "4 banchette" (Etruria, Carife, Marche, CariChieti) e delle due Popolari venete (Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca), ma con quali limitazioni?
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Pubblichiamo di seguito il programma della "Giornata Nazionale del Risparmio Tradito" che "varestituito visto che è tutelato dall'art .47 della Costituzione", come sottolinea subito Patrizio Miatello, presidente dell'associazione Ezzelino III da Onara. La manifestazione è convocata per oggi, 4 ottobre, a Roma, e ne riferiremo anche con video grazie al nostro corrispondente a Roma Paolo Dal Dosso. Ci saranno varie associazioni e organizzazioni di soci delle banche azzerate o azzoppate dai gestori e/o dal "sistema" come le due ex Popolari venete ora in Liquidazione Coatta Amministrativa (Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca).
Ventiquattro miliardi e e 411 milioni. È l'ammontare a carico di Stato e privati (senza contare vecchi soci risparmiatori e obbligazionisti, ndr) per i salvataggi del settore bancario in Italia, dalle good banks a Mps alle venete. La stima tiene conto degli investimenti andati definitivamente in fumo e delle somme anticipate, comparate con i valori medi che oggi il mercato riconoscerebbe agli asset sottostanti (azioni e Npl) nel caso in cui si dovessero chiudere immediatamente tutte le partite: del conto finale, oltre la metà (13,2 miliardi) sarebbe a carico dei contribuenti, ma altri 11,2 miliardi dei privati.
Viste le partite tuttora aperte, il conto è provvisorio. Ma fa comunque una certa impressione: 24 miliardi e 411 milioni. È l'ammontare a carico dello Stato e dei privati per i grandi salvataggi del settore bancario in Italia, dalle good banks a Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.
Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan e il governatore della Banca d'ItaliaIgnazio Visco sono molto contenti. Il crac della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, lasciate marcire per anni da una Vigilanza bancaria distratta se non complice, è stato risolto impegnando 17 miliardi dei contribuenti, ma era "l'unica soluzione, comunque la migliore". E adesso, soprattutto, ci assicurano che la crisi bancaria è finita, che è tutto a posto, non ci sono altre minacce in vista. È vero, lo avevano già detto il 22 novembre 2015, dopo il come sempre frettoloso e sgarruppato bail-in all'italiana di Banca Marche, Etruria, Cassa Ferrara e Carichieti.
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Il Fatto Quotidianoil 20 settembre 2016 pubblicava un articolo, che viene ricordato da Marco Travaglio (qui nell'allegato), in cui Carlo Di Foggia citava il libro "I segreti di Renzi. Affari, clan, banche, trame" scritto da Maurizio Belpietro. Di Foggia, il cui "approfondiemnto" riportiamo integralmente a seguire*, scriveva: «È il 19 febbraio 2014, Renzi, poco dopo aver ricevuto il mandato di formare il nuovo governo, incontra Visco e, tra l'altro, gli chiede informazioni sulla banca aretina. A Belpietro lo ha confermato "una fonte autorevole". Non è nota la risposta del governatore. Il Fatto ha chiesto un commento a Bankitalia, che non ha risposto...». Belpietro confermava, quindi, basandosi su "una fonte autorevole", come fa oggi Ferruccio De Bortoli per l'interesamento di Maria Elena Boschi a Banca Etruria, di cui era vice presidente il padre, «da premier incaricato, Matteo Renzi chiese informazioni sulla Banca Popolare dell'Etruria al governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco».
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