Archivio per tag: Di Martedì
Categorie: Associazioni, Economia&Aziende
Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca: servizio della troupe di "Di Martedì" (La7) che va anche sotto la villa di Vincenzo Consoli
Domenica 8 Gennaio 2017 alle 22:08
Si riaccendono i riflettori dei media nazionali sulla vicenda della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, ci scrive in una nota che pubblichiamo, Federcontribuenti. Martedì sera andrà in onda nell'ambito della trasmissione "Di martedì" condotta da Giovanni Floris, un accurato reportage realizzato nel corso di questo fine settimana dalla giornalista veronese Alice Cristiano. Il presidente nazionale di Federcontribuenti Marco Paccagnella ha accompagnato la giornalista in un viaggio all'interno del Veneto squassato dall'evaporazione diretta di 16 miliardi di euro e collaterale di altri 10 miliardi in affidamenti verso le aziende che sono già stati escussi. "In tutto il conto da pagare presentato ai risparmiatori e imprenditori veneti si aggira, ad essere prudenti, in 27 miliardi di euro - spiega Marco Paccagnella - se consideriamo che il terremoto di Amatrice ha fatto 7 miliardi di euro di danni, capiamo di cosa stiamo parlando".
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Categorie: Banche, Economia&Aziende
Risarcimenti BPVi e Veneto Banca: si profila un fronte del no da parte delle associazioni e dei legali a partire da Federcontribuenti e studio Rocca
Domenica 8 Gennaio 2017 alle 15:04
Se nella notte tra il 5 e il 6 gennaio titolavamo «Il 9 gennaio BPVi e Veneto Banca fissano tetto per transazioni per soci "traditi". I legali e le associazioni contano sul principio di Pareto: se l'80% accetta, il 20% avrà vantaggi maggiori» e se il 6 gennaio sera scendevamo in alcuni dettagli sotto il titolo «BPVi e Veneto Banca, Il Sole 24: rimborsi fino a 600 mln. VicenzaPiù: giallo sulla situation room di cui Gianni Mion non sa nulla: troppi dirigenti vecchi e nuovi, tutti strapagati?» cominciano a trapelare le posizioni di associazioni e studi legali, che, se i singoli non rappresentati in gruppo o da avvocati è pensabile accoglieranno i "pochi (maledetti e subito)" euro proposti per azioni che oggi, comunque, teoricamente valgono solo 10 centesimi, sembrano propensi a schierarsi sul "fronte del no". Che, poi, potrebbe essere "vincente" per chi ne facesse parte.
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