Dopo le incognite che derivano dal prevedibile fallimento che il tribunale di Vicenza ha decretato nei confronti della Miteni, da tempo sotto attacco, non sempre cristallino, per l'inquinamento da Pfas, che di certo non è attribuibile solo all'azienda di Trissino, si è iniziato a parlare di società e/o cordate che potrebbero rilevare lo stabilimento e i suoi brevetti dall'attuale proprietà , cioè la holding germanico-lussemburghese Icig. Sarà compito del curatore fallimentare Domenico De Rosa valutare le eventuali offerte tutte "coperte" nei documenti prodotti al tribunale da clausole di NDA (Non disclosure agreement, alias clausole di riservatezza).
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Banche venete, processi più vicini. «La richiesta di rinvio a giudizio per l'inchiesta su Banca Popolare di Vicenza potrebbe arrivare entro 15-30 giorni, l'obiettivo sarebbe celebrare l'udienza preliminare entro fine anno», spiega il Procuratore capo di Vicenza Antonino Cappelleri. Potrebbero costituirsi 4mila ex soci: tante sono le querele già arrivate al Tribunale.«Veneto Banca: Vincenzo Consoli e gli altri imputati udienza preliminare entro fine anno» davanti al gip di Roma il 24 novembre.Continua a leggere
"Si è trattato di truffe ed estorsioni, ma l'incompetenza dei Pm vicentini permetterà a Zonin e compagni di cavarsela, non ci sono i tempi per arrivare al terzo grado di giudizio". Da avvocato ed ex professore di diritto penale l'ex senatore Renato Ellero ha analizzato in una video intervista del nsotro direttore la situazione giudiziaria degli ex vertici della Banca Popolare di Vicenza. Ieri la procura di Vicenza ha notificato l'avviso di chiusura delle indagini a Gianni Zonin, ex presidente BPVi, a Samuele Sorato, ex direttore generale della banca, ai vicedirettori Emanuele Giustini e Andrea Piazzetta, all'ex consigliere Giuseppe Zigliotto, a Paolo Marin, ex direttore generale di Banca Nuova, e al dirigente Massimiliano Pellegrini, addetto alla preparazione dei documenti contabili societari.
La crisi economica, come tutti sappiamo, ha picchiato duro anche nel nostro territorio, basta fare un "tour" nelle zone industriali per rendersi conto di quanta ricchezza, in pochi anni, sia andata distrutta. Non ci fa più nemmeno effetto vedere cartelli con la scritta "Chiuso per fallimento", sono migliaia le ditte, grandi, medie, piccole e piccolissime che hanno chiuso i battenti sommerse dai debiti. Ma l'emozione destata quando il Tribunale di Vicenza, alcuni giorni fa, ha dichiarato l'insolvenza della Vimet spa è stata forte. Vimet era il più grande banco metalli d'Italia, un "gioiello" dell'industria vicentina, una delle poche società del nostro territorio ad avere respiro internazionale, insomma un qualcosa che dava lustro e visibilità a Vicenza non solo all'interno dei nostri confini.
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