Oggi, come previsto, si è tenuto un incontro presso il MEF tra le associazioni consumatori Associazioni e relativi Rappresentanti presenti per accredito e il Sottosegretario Pier Paolo Baretta per una prima valutazione sui criteri da adottare per dare corpo alla norma stabilità nella legge di bilancio approvata per ristorare i risparmiatori delle ex banche popolari Venete e le altre banche che sono state oggetto della crisi ormai nota. I temi trattati riguardano i criteri di accesso e priorità al fondo previsto, criteri di erogazione e l'entità delle somme.
Il sottosegretario all'Economia e alle Finanze Pier Paolo Baretta, nella nota che pubblichiamo sull'approvazione da parte della Commissione Bilancio del Senato del fondo per le vittime di reati bancari, dichiara: "Avevo preso l'impegno davanti ai risparmiatori truffati che chiedevano di non essere abbandonati dallo Stato, dal Governo, dalle Istituzioni. Così è stato! Col voto del Senato abbiamo finalmente istituito il "fondo" per ristorare i risparmiatori che hanno subito un danno ingiusto. I primi 50 milioni sono stati stanziati e i criteri di assegnazione saranno definiti in un prossimo decreto. Si tratta di un risultato importante che è solo l'inizio di una strada che abbiamo finalmente imboccato".
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Federconsumatori FVG, come si legge nella nota che pubblichiamo a firma del pres. Barbara Puschiasis (nella foto), ha invocato da sempre una soluzione transattiva del disastro finanziario causato alle famiglie dalle due banche venete oggi in liquidazione. Dapprima aveva chiesto a Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza di costituire un tavolo di conciliazione al fine di definire i risarcimenti ai risparmiatori traditi in base alle violazioni subite. Conseguenza ne fu la decisione unilaterale delle due banche di varare un'offerta pubblica di transazione che, proprio perchè riconosceva un misero rimborso identico a tutti i risparmiatori che avevano acquistato azioni a far data dal 2007 a prescindere dal concreto profilo dell'investitore, veniva giudicata non adeguata.
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Egregi fratelli politici e a tutti gli uomini di buona volontà , sono già quasi due anni che più di duecentomila famiglie attendono da parte vostra e del governo che rappresentate un ristoro dignitoso per la truffa bancaria in cui sono incappate in quanto risparmiatori di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza. Ormai è stata dimostrata la responsabilità della poca e intempestiva vigilanza da parte della Banca d'Italia e della Consob e, quindi, dello Stato, preposto al controllo delle "cose giuste" per tutti.
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Ormai è triste bagarre tra associazioni, ministri e politici schierati di qua e di là , ma difficilmente a favore "netto" dei soci truffati (lo dissse tempo fa Pierpaolo Baretta, l'ha ribadito il 10 ottobre a Vicenza Carlo Messina) di BPVi e Veneto Banca. Oggi il "Coordinamento Associazioni Banche Popolari Venete don Enrico Torta" e "Noi che credevamo nella BPVi", due tra le associazioni più coerentemente combattive, hanno incontrato a Vicenza e sia pure per pochi minuti il premier Paolo Gentiloni, grazie all'arte politica di Achille Variati, che se ne è uscito poi con una dichiarazione minimalista.
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Pubblichiamo di seguito la lettera che Patrizio Miatello, presidente dell'associazione Ezzelino III da Onara ha inviato ieri, 12 agosto, per sollecitare un incontro urgente col Governo per la tutela delle vittime di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, ora in liquidazione coatta amministrativa, di cui tra gli 8.000 e i 12.000 sono risparmiatori definibili come "casi sociali in estrema difficoltà ".
Illustre On, Pier Paolo Baretta, Sottosegretario Ministero dell'Economia e delle Finanze del Governo, p.c. On. Simonetta Rubinato, p.c. Senatore Giorgio Santini
Con la presente sono a richiederle un incontro urgente, anche se capisco il periodo di ferie, in quanto ritengo sia di estrema emergenza trovare al più presto possibile una soluzione per i soci risparmiatori delle ex banche popolari che sono in estrema difficoltà .
La Società per la gestione delle attività Sga non si armerà di machete per procedere indiscriminatamente al recupero di quanto più denaro possibile da chi ha ricevuto soldi in prestito dalle banche venete senza più restituirli. Lo garantisce il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta: «Sga è una società pubblica, una condizione di gestione rassicurante: imprese e risparmiatori hanno la garanzia che il gestore pubblico non ha tempi speculativi». Ha il mandato di massimizzare, non di fare presto e a tutti i costi. Lo confermano anche fonti molto vicine a Sga, la Spa partecipata dallo Stato alla quale è stato assegnato l'incarico di gestire i crediti deteriorati delle ex popolari in liquidazione e alla testa della quale il Tesoro ha di recente nominato amministratore delegato Marina Natale.
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La commissione Finanze del Senato ha avviato ieri sera, 18 luglio, l'esame del decreto legge su Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Il termine per gli emendamenti è stato fissato per domani 20 luglio alle 17 con l'obiettivo di chiudere la prossima settimana per l'approdo in Aula. A quanto viene riferito, il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, intervenuto oggi in Commissione ha riferito che il Governo privilegia la rapidità di approvazione del Dl rispetto a possibili modifiche, di fatto confermando la 'blindatura' del testo nella versione arrivata dalla Camera.
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Nell'Aula della Camera e' iniziata la discussione generale sul decreto legge per le ex banche venete, ora poste in liquidazione coatta amministrativa, la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. L'esame degli emendamenti e' in programma domani dalle 14. L'Autorità Garante per la Concorrenza e il mercato (Antitrust) ha, intanto, dato il via libera a Intesa Sanpaolo per l'acquisizione degli attivi e rami di azienda di Veneto Banca e Popolare di Vicenza. Come si legge nell'ultimo bollettino l'Antitrust ha deciso "di non avviare l'istruttoria". Tenuto conto della "comprovata mancanza di interesse all'acquisizione dei rami di impresa in oggetto da parte di altri operatori di mercato non si ritiene che la concentrazione in esame sia idonea a pregiudicare l'assetto concorrenziale" nei mercati spiega l'Autorita'.
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Sono oltre 3.000 le denunce di azionisti di Veneto Banca per truffa ed estorsione inviate a Treviso dai magistrati di Roma. E come scrivono Corriere del Veneto e Mattino di Padova, tutto è fermo per ora a causa della mancanza di magistrati in grado di occuparsi delle pratiche. La Procura generale di Venezia ha già individuato nel pm Massimo de Bortoli il magistrato che dovrà seguire l'inchiesta. Ad aiutarlo ci sarà un nuovo magistrato che dovrebbe liberare de Bortoli dall'ordinaria amministrazione e probabilmente una task force della Polizia tributaria della Guardia di Finanza. Ma non si sa quando il nuovo giudice arriverà , le ipotesi indicano che potrebbe essere tra un paio di mesi. Il lavoro è complesso e lungo: infatti ogni posizione dovrà essere valutata dal magistrato, che indicherà l'ipotesi di reato.
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