Decreto Dignità, Alessandra Moretti (PD): "il provvedimento è una sciagura per imprese e lavoratori"
Giovedi 26 Luglio 2018 alle 15:37
"Un provvedimento sciagurato, che rappresenta una sostanziale retromarcia per quanto riguarda il sostegno alle imprese e al lavoro. Le misure annunciate dal Governo rischiano di aumentare la precarietà incentivando le aziende a non rinnovare i contratti e a cambiare continuamente i propri dipendenti". È quanto afferma Alessandra Moretti, Consigliera regionale del Partito Democratico a proposito del Decreto dignità in discussione la prossima settimana in Parlamento. "Questa regressione avrà un costo pesante per tutti: con le rigidità che introduce, paralizzerà il processo di riforma del mercato del lavoro e porterà a una consistente perdita di posti, così come denunciato dal presidente dell'Inps Tito Boeri ma anche da Confindustria e associazioni di categoria, economiche e sociali.Â
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Le pensioni, le dichiarazioni di Tito Boeri dell'Inps e la denuncia dell'evasione fiscale
Venerdi 17 Novembre 2017 alle 10:45
Qualche giorno fa il presidente dell'INPS, Tito Boeri, ha affermato che senza adeguamento dell'età pensionabile (cioè suo aumento) ci saranno più spese per 140 miliardi di euro da qui al 2040. In 23 anni, quindi spenderemo circa 6 miliardi all'anno. Qualche settimana fa la commissione governativa sull'economia sommersa diffondeva i dati dell'evasione fiscale. Certo, sono stime (alla pari delle previsioni di Boeri) ma i numeri sono indicativi. Ebbene, nel 2012 l'evasione era di 107,6 miliardi, nel 2013 di 109,7 miliardi, nel 2014 di 111,7 miliardi e nel 2015 era (stima, questa, ancora provvisoria) di circa 108 miliardi di euro.
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Addio ai vitalizi, l'ex senatore Ellero: "è il primo passo per abbassare le pensioni di tutti gli italiani"
Venerdi 28 Luglio 2017 alle 10:05Le esternazioni del Presidente dell'Inps Tito Boeri: facciamo chiarezza e diciamo la verità
Martedi 25 Luglio 2017 alle 13:55
Le recenti esternazioni del Presidente dell'Inps, Tito Boeri, hanno generato un vespaio di polemiche (a ragione!) ma soprattutto hanno creato una confusione pazzesca, nell'opinione pubblica. Ed allora facciamo un po' di ordine e chiarezza con il nostro collaboratore Giancarlo Marcotti che pubblica un interessante articolo su Finanzainchiaro.it. Gli interventi di Boeri sono stati due. Il 19 luglio nel corso dell'Audizione, presso la Commissione esteri alla Camera, davanti al "Comitato permanente sugli italiani nel mondo" e, il secondo, il giorno successivo, il 20 luglio nel corso dell'Audizione alla Camera davanti alla "Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza, di identificazione ed espulsione e sulle condizioni di trattenimento dei migranti".
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Inps, Boeri: nel 2023 passivo patrimoniale di 56 miliardi di euro, ma bisogna guardare a bilancio consolidato dello Stato
Mercoledi 25 Maggio 2016 alle 17:58
Inps: Boeri,56 mld passivo patrimonio '23. Ma va guardato bilancio consolidato Stato, sistema sostenibile Nel 2023 l'Inps avrà un "passivo patrimoniale di 56 miliardi di euro ma se i dati possono sembrare allarmanti lo sono molto meno considerando che l'Inps è una parte dello Stato e se si parla di sostenibilità bisogna guardare al bilancio consolidato dello Stato". Lo ha detto il presidente dell'Inps nel corso di una audizione alla Commissione di vigilanza sugli enti previdenziali sottolineando che le importanti riforme del sistema previdenziale fatte lo hanno reso "sostenibile". Le prestazioni sono garantite da leggi dello Stato.
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Le pensioni saranno più basse di quanto si aspettano per sei lavoratori su dieci
Sabato 19 Marzo 2016 alle 15:58
Boeri, lei insiste sulla necessità di correggere con urgenza la riforma Fornero, per consentire ai lavoratori di andare in pensione qualche anno prima, sia pure con un assegno più basso. Perché?
«Se il governo ha intenzione di introdurre la flessibilità in uscita, vale la pena di farlo adesso - risponde il presidente dell'Inps, Tito Boeri -. Il brusco innalzamento dei requisiti stabilito con la legge Fornero ha bloccato nelle imprese una parte dei lavoratori che altrimenti sarebbero andati in pensione. Questo blocco ha avuto un effetto molto forte sulle assunzioni dei giovani. Lo abbiamo verificato controllando due campioni di imprese, il primo con lavoratori bloccati dalla riforma e il secondo no. Nel primo non c'era spazio per assumere. Si spiega anche così il tasso di disoccupazione giovanile del 40%» (leggi qui in Rassegna Stampa il resto dell'articolo)
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