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Achille Variati e Paolo Mariani confermano Matteo Marzotto al vertice della Fiera di Vicenza che rinuncia a Verona come partner e punta su Rimini

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Lunedi 9 Maggio 2016 alle 12:45 | 0 commenti

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Al termine dell'Assemblea degli Azionisti di Fiera di Vicenza S.p.A. durante la conferenza stampa presso il Centro Congressi, in via dell'Oreficeria, il sindaco di Vicenza e presidente della Provincia, Achille Variati, e il presidente della Camera di Commercio I.A.A. di Vicenza, Paolo Mariani, in rappresentanza degli Azionisti pubblici di Fiera di Vicenza S.p.A., hanno annunciato prima ancora delle nuove nomine nel Cda l'abbandono del progetto di legame con Fieraverona che di recente ha trovato accordi con Fiera di Milano e l'inizio di contatti con Rimini che ha 20 "prodotti" di proprietà a fronte dei 15 di Vicenza. 

L'agglomerato porterebbe a costruire le terza realtà fieristica italiana dopo Milano e Bologna. L'incarico di verificare la fattibilità del progetto attualmente esplicitato da un accordo esclusivo per la trattativa è affidato a Matteo Marzotto confermato come presidente nonostante le ben note vicende giudiziarie che facevano sembrare più complessa la sua scelta.

Ma la scelta è anche "obbligata", fa capire Variati, per lo snodo decisivo verso il futuro in cui Fiera di Vicenza si trova a decidere con urgenza, in continuità con gli ultimi passi, improduttivi per la mancata linerarità nelle trattative di Verona, e senza poter eventualmente contare su un "delfino" di Marzotto costruito in casa, la cui assenza può essere imputata, però, alla mancata preveggenza della proproetà o alla loro accondiscendenza col confermato presidente.

Da parte sua Marzotto oggi dà prova di sicurezza nelle sue risposte per gran parte della conferenza salvo perdere il controllo, dopo forse aver abbassato la guardia per l'assenza di domande, oggi inutili, sulla sua vicenda non certo edificante per il ruolo che ricopre in una società a controllo pubblico, e perdere il controllo quando interrompeva a frase in corso l'ultimo intervento di un collega dell'Ansa, che per illustrare la sua domanda premetteva che per la prima volta il manager griffato Marzotto aveva nominato il Centro congressuale di Torino come rientrante nell'accordo con Rimini, forse non capiva e lo beccava con un "tutti sanno che è il centro congressuale d'Italia più grande...".

Fuori tema e fuori opportunità sono state l'interruzione e la nota piccata di Matteo Marzotto come in altri tempi sarebbe stata fuori luogo e poco opportuna la sua conferma.

Ma accontentiamoci per ora del pragmatismo di Variati e Mariani e plaudiamo a Rimini di cui Vicenza diventerà obbligata anche se prosperosa provincia confermando la sempre maggiore marginalità di questa terra.

A seguire pubblicheremo i nomi degli altri membri del Cda.


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