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Aggregazioni Aim, il centrodestra: "il Pd spinge Variati verso la scelta di Hera nell'Emila rossa"

Di Edoardo Andrein Sabato 11 Giugno 2016 alle 13:56 | 0 commenti

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A Palazzo Trissino gli esponenti di Forza Italia, Lega Nord e Idea Vicenza si sono dati appuntamento stamattina 11 giugno per esprimere la posizione congiunta dei principali partiti del centrodestra vicentino in merito al futuro dell'azienda multiservizi AIM Vicenza S.p.A, in pieno clima aggregazioni dopo l'approvazione della riforma Madia sulla Pubblica amministrazione. Una presa di posizione in seguito agli interventi recenti del Partito Democratico di Vicenza e del sindaco Achille Variati "con affermazioni divergenti - spiega Matteo Celebron segretario della Lega Nord - il Pd punta ad aggregazioni con la società Hera, legata al mondo dell'Emilia "rossa", ma è soprattutto la scelta del metodo sbagliata: un partito tramite la stampa impone al sindaco scelte che dovrebbero essere fatte in Consiglio comunale, Aim è un capitale per tutti i cittadini di Vicenza, una ricchezza fondamentale del Veneto dopo la crisi delle banche, e bisogna salvaguardare anche i lavoratori".

"Siamo a favore di aggregazioni e fusioni - precisa Celebron - ma devono guardare al territorio veneto, prendendo in considerazione prima quelle con Agsm e Ascopiave; Aim è la municipalizzata più piccola in Veneto e il Comune di Vicenza dovrebbe chiedere subito un tavolo veneto con tutte le altre multiutility, e Aim puntare a governare il processo". 
Lo spostamento verso l'Emilia Romagna è già realtà con i recenti accordi tra Fiera di Vicenza con quella di Rimini; ad attaccare il sindaco Variati sulla possibilità di un accordo con Hera è il consigliere comunale di Forza Italia Michele Dalla Negra che punta il dito anche contro la "saccenza del Pd": 
"Non vorrei che un accordo fosse già stato sottoscritto, vigileremo sui metodi di pagamento di cessione delle quote societarie, il tema aggregazioni è un tema del quale Variati parlava già una decina di anni fa, ma poi frenò su in-house e studio aggregazioni salvo tornare alla carica nel 2010, ma ora siamo già arrivati nel 2016. La quota di 100 milioni di euro messi nel fondo che controlla Hera dalla Cassa depositi e prestiti nella quale oggi siede Variati fa pensar male... ma delle volte ci si azzecca". 


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