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Apriamo una colletta per Gianni Zonin dopo la sua audizione: "anche io ho ho perso tanti soldi in azioni BPVi", e la... memoria

Di Giorgio Langella Giovedi 14 Dicembre 2017 alle 17:31 | 0 commenti

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A leggere e sentire alcune dichiarazioni rilasciate di ieri di Gianni Zonin nell'audizione mi ha preso una forte malinconia. Quando dice, con voce un po' impastata, "Purtroppo ho perso anche io dei soldi" oppure "sono anziano, smemorato" potrebbe muovere a compassione. Infierire su una persona anziana è una "cattiveria". Bisognerebbe fare qualcosa ... magari una colletta? Ma quando si ascoltano altre affermazioni del tipo "I rapporti con le istituzioni sono sempre stati improntati alla massima trasparenza e disponibilità perché questa era la filosofia del nostro cda" oppure che sui finanziamenti baciati "io l'ho saputo il 7 maggio 2015 dal capo ispettore Bce che mi ha convocato d'urgenza a Milano", uno comincia a capire di che pasta siano fatti i "grandi" capitalisti e imprenditori nostrani.

Tutti bravi, "trasparenti" ma "ignari" di quello che gli succede sotto il naso. Sono ai vertici ma non sanno o non ricordano. Loro sono cristallini, delegano altri e non chiedono mai nulla. Poveretti, si fidano. Sono, sostanzialmente, ingenui e, quindi, non sono responsabili di alcunché. Mai. Sono, anzi, vittime dell'inadempienza e della cattiva gestione di altri.

Diciamolo chiaramente: è una cosa insopportabile. Sarebbe veramente ora di mandare a casa (circondariale) tutti questi personaggi che sono stati e sono causa della crisi. Quella che noi che viviamo del nostro lavoro stiamo pagando da sempre. E si sono arricchiti sulla miseria prodotta (da loro) a migliaia di cittadini.

Populismo? Giustizialismo? No, solamente applicazione della Costituzione per cui tutti devono essere uguali davanti alla legge. Anche i più potenti e i più ricchi possono e devono essere giudicati e condannati quando colpevoli. Ignorare quello che avveniva nelle aziende da loro dirette (e comandate) non è una giustificazione ma un'aggravante.


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