Il Sole 24 Ore Radiocor Plusper VicenzaPiu.com. La Commissione d'inchiesta sulle banche secondo il presidente Pier Ferdinando Casini chiude i lavori dopo aver messo in luce che "non c'e' stata l'auspicata efficacia nell'attivita' dei controllori; la vigilanza non si e' dimostrata del tutto efficace: tempi troppo lunghi per i controlli, poteri sanzionatori tardivi e impotenti di fronte a comportamenti dolosi". Inoltre "non c'e' stata la fluidita' necessaria e debolezze nella collaborazione tra le Autorità " afferma nella conferenza stampa a conclusione dei lavori con un riferimento a Banca d'Italia e Consob.Â
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Il Sole 25 Ore Radiocor Plus per VicenzaPiu.com. Fumata nera in Commissione d'inchiesta sulle banche per arrivare a una relazione finale unitaria. Al termine dell'ufficio di presidenza presieduto da Pier Ferdinando Casinisi e' constatato che il tentativo di approvazione di una relazione unitaria "non incontra l'ampia convergenza tra i Gruppi che era richiesta". Casini ha quindi nominato come relatore il vice presidente Mauro Maria Marino, che presentera' la sua relazione alle 12. Nel frattempo altri Gruppi parlamentari come M5S, Forza Italia, Leu, si legge in una nota, stanno facendo pervenire alla Commissione i loro testi.
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Questi giorni di vacanza sono stati utili per un esame della situazione per le iniziative iniziate e per quelle da rilanciare. 1) è imminente l'indicazione della data per presentare la domanda di ammissione al passivo di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca in LCA. 2) nei giorni prossimi sapremo se sono state accolte le domande di costituzione di parte civile offesa verso Consoli, Zonin e compari, in particolare quelle di chi ha aderito alla transazione del 15%. 3) Lettera di contestazione a Banca d'Italia e Consob. E' agli atti della Commissione d'inchiesta parlamentare che l'azione di controllo e di tutela dei risparmiatori non stata adeguata.
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Le camere sono state sciolte e si affretta a tirare fuori un qualche documento conclusivo la Commissione d'inchiesta sulle banche, già costretta a chiudere per tempo i suoi rapidi e farraginosi lavori all'insegna del fumo, tanto, e dell'arrosto, molto sulla griglia ma con i carboni tenuti accuratamente spenti da competenze discubili di gran parte dei commissari e da ricatti incrociati che hanno trasformato in lotta politica la ricerca della, e delle verità , sulle banche disastrate, prima, da molti manager allo sbaraglio, tra cui noti padri padroni, e distrutte, poi e spesso, da una vigilanza che ha fatto loro d'esempio.
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Siamo nella pausa delle festività natalizie - scrive il senatore M5SGianni Girotto nella nota che pubblichiamo e che accompagna il suo video messaggio - e proprio in questi giorni si conclude l'esperienza della Commissione d'inchiesta sulle banche, che dopo tutti gli scandali per il Pd era inevitabile e l'ha utilizzata come "carota" elettorale, anche si è poi trasformata in un boomerang. In questi quattro mesi abbiamo capito e scoperto comportamenti poco lodevoli, per non dire scorretti, di alcune banche: prassi che hanno potato all'attuale crisi e che vanno corrette subito.
La carta stampata e l'opinione pubblica non avevano ancora smaltito lo stupore scaturito in seguito all'audizione di Gianni Zonin, il Presidentissimo di Banca Popolare di Vicenza che, alle incalzanti domande dei parlamentari interroganti della Commissione Bicamerale di Inchiesta sulle banche, ha costellato le proprie risposte con una serie interminabile di "non ricordo", "non so", "non avevo poteri esecutivi" che gli sono valsi l'appellativo di "smemorato di Vicenza", che a Palazzo San Macuto sono andate in onda, in diretta webtv, altre audizioni caratterizzate da altrettanta invocata amnesia, senza tuttavia che i media se ne accorgessero o riportassero la notizia.
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Il senatore a vita Mario Monti, di cui riportiamo a seguire le dichiarazioni principali, ha concluso da pochi minuti la sua audizione davanti alla Commissione bicamerale d'inchiesta sulle banche che a sua volta ha concluso cosi' la fase delle audizioni. "Abbiamo fatto quasi 200 ore di lavoro, con 48 auditi - ha detto il presidente Pier Ferdinando Casini - non ci siamo persi nelle nebbie: il nostro compito era mission impossible, abbiamo la coscienza di aver fatto il nostro dovere".
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È il veneto Alberto Artoni ("faccio l'ingegnere edile come seconda professione, la prima è quella di socio truffato dalle banche venete") ad annunciarci in anteprima assoluta che è nato con sede a Roma, il Movimento Risparmiatori Traditi, il primo partito che vuol raccogliere intorno a sè i soci delle banche fallite, in un modo e nell'altro. Per il sessantatreenne professionista ("anche l'edilizia soffre dei crac bancari"), nato a Piove di Sacco "il Movimento si estenderà dal nord al centro fino al sud, perchè ad essere stati truffati sono tutti, in tutta l'Italia".Â
Le risposte di Gianni Zonin davanti alla commissione parlamentare si possono sintetizzare in questo: lui era un presidente ignorante, nel senso che ignorava quasi tutto ciò che accadeva nella sua banca, la Banca Popolare di Vicenza, ignorava perfino quello che molti sapevano anche all’esterno della sua Popolare. Operazioni baciate, assunzioni di raccomandati o di illustri pensionati, assunzioni strumentali di uomini ex Bankitalia o GdF, concessione di finanziamenti anche elevatissimi senza le dovute garanzie, ecc., erano tutte cose che venivano decise in altri ambiti dai quali lui era escluso (nello sfondo della foto d'archivio una scritta e immagini premonitrici: "Dimmi chi sei" e... carabinieri, ndr).
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Pubblicato alle 11.47, aggiornato con diretta alle 14.30. Verrà sentito dalla Commissione d'inchiesta sulle banche questo pomeriggio dalle 14.30 (in diretta streaming anche qui, su VicenzaPiu.tv e sulle App VicenzaPiùTv) Vincenzo Consoli, l'ex direttore generale e "uomo forte" di Veneto Banca, che su, legittima, richiesta della Procura di Roma ha subito immediate e lunghe restrizioni della libertà personale oltre che sequestri di beni a differenza di qunato (non) deciso dalla Procura di Vicenza per Gianni Zonin, di fatto il suo omologo in Banca Popolare di Vicenza per potere o influenza, al di là delle sue amnesie in Commissione e, sicuramente, in tribunale.