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Baretta parla a Villa Lattes nel convegno dei bla bla, i manifestanti soci della BPVi lo invitano a uscire per parlare con tutti

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Venerdi 21 Luglio 2017 alle 23:17 | 0 commenti

Vi proponiamo poche immagini per darvi un'idea del contrasto tra le richieste della gente e le spiegazioni contrite postume del crac di BPVi e Veneto Banca, per ora tutto a carico dei soci risparmiatori e del territorio, da parte dei rappresentanti di quelle che una volta avremmo chiamato rispettosamente "Istituzioni" e che oggi non possiamo che definire portavoce del "sistema" in cui la finanza fagocita la politica e ne detta l'agenda senza che quest'ultima abbia la capacità e il coraggio, che nasce dalla capacità, di guidare la finanza a fare i suoi affari leciti ma nel rispetto dei diritti sanciti dalla Costituzione, tra cui quelli alla tutela del risparmio.

I soci della Banca Popolare di Vicenza, poi arrivati (rispondendo soprattutto all'appello di Noi che credevamo nella BPVi e della Casa del Consumatore di Schio, oltre che di altre associazioni) ben più numerosi di quanto queste immagini iniziali mostrino come si vedrà dal prossimo servizio, hanno manifestato con civiltà e testimoniato con  dignità il loro dramma prima e durante l'incontro - confronto col sottosegretario all'economia PierPaolo Baretta che ha accettato di incontrarli all'aperto alla fine del solito, sussiegoso convegno sulle fu banche popolari venete organizzato questa volta a Villa Lattes dal Circolo Fratelli Rosselli - Sezione Veneto in collaborazione col Pd provinciale rappresentto sul campo da Veronica Cecconato in versione "femme fatale"..

L'impressione finale "sostanziale" dela giornata è che a prevalere siano l'amarezza e la sfiducia nelle Istituzioni, più pericolosa anche dei sentimenti di rabbia, che "muovono" ad agire mentre la sfiducia "uccide" ogni volontà di fare, e che le centinaia di manifestanti soci siano in "ritardo" sui tempi in cui dovevano farsi sentire e sempre troppo pochi per fare massa critica contro la doppia ingiustizia ora subita: prima la truffa, come l'ha definita anche Baretta, dell'era di Gianni Zonin, poi il disinteresse verso di loro nel decreto legge in via di approvazione che tutte le categoria tutela in parte o in toto ma con certezza mentre ai soci lascia solo la speranza che, se il recupero degli NPL supererà la cifra da restituire allo Stato, che ha finanziato l'operazione Intesa, in quel caso il delta servirà a ristorare chi i soldi li aveva mesi nel capitale delle due banche ora in liquidazione coatta amminìstrativa.

L'impressione finale "politica" è che nella sala del convegno con tanto di applausi ai dotti disquisitori c'era l'Italia degli ipocriti bla bla che sta uccidendo l'Italia del fare, quella che stava fuori per provare a non morire...

Per fortuna Baretta, poi, ha con serietà accettato di parlare con quest'ultima Italia e di questa fase riferimo a seguire perchè la precedente ci ha, a dir poco, annoiati.


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