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I domiciliari per Consoli presuppongono non validità ultimi aumenti per nuovi soci BPVi e Veneto Banca che hanno votato, esposto di Don Torta: si annullino assemblee ed effetti

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Mercoledi 3 Agosto 2016 alle 09:43 | 0 commenti

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Dopo gli arresti domiciliari chiesti e ottenuti dalla Procura di Roma a carico di Vincenzo Consoli, ex Ad di Veneto Banca, il Coordinamento Associazioni Banche Popolari Venete "don Enrico Torta" fa un ragionamento molto semplice e lo traduce in un esposto-diffida teso ad annullare le assemblee di Veneto Banca del 19 dicembre 2015 e di Banca Popolare di Vicenza del 5 marzo 2016 (e successive) e la conseguente negoziabilità del pacchetto azionario delle due banche sino alla conclusione dei procedimenti penali inviato ieri a tutti gli interlocutori interessati tra cui i vertici delle due banche e trasmesso alle Procure della Repubblica Italiana, al Ministero del Tesoro e tutti i suoi componenti, a tutti i Parlamentari di Camera e Senato, a tutti i Consiglieri della Regione Veneto.

Il ragionamento parte dal provvedimento restrittivo comminato a Consoli che, se avesse sviluppi sfocianti in una condanna, dimostrerebbe che gli aumenti di capitale del 2013 e 2014, prima dei quali le due ora ex  Popolari venete avevano circa 100.000 soci, sarebbero stati effettuati con modalità illecite.

Una delle conseguenze sarebbe stato il raddoppio dei soci, che quindi avrebbero votato senza titolo alle assemblee contestate che hanno deciso la trasformazione di due istituti in base al decreto Renzi. Ergo, conclude, il Coordinamento di Don Torta vanno annullate le deu assemble e va stabilita la "non negoziabilità del pacchetto azionario delle due banche sino alla conclusione dei procedimenti penali".

Se l'esposto avesse un seguito, successivamente al suo doveroso esame,  il suo effetto sarebbe dirompente ma è già notevole il suo impatto  "tattico- strategico" sulle azioni che le varie associazioni stanno portando avanti a difesa dei soci "truffati" dalle due banche

 

Ecco di seguito la lettera inviata questa mattina ai destinatari di cui in fondo*

OGGETTO: annullamento assemblea 19 dicembre 2015 Veneto Banca e assemblea 5 marzo 2016 Banca Popolare di Vicenza - non negoziabilità del pacchetto azionario delle due banche sino alla conclusione dei procedimenti penali.

 

Con riferimento alla nota già diffusa negli scorsi giorni, di cui in allegato, ed alla quale ci si richiama, sulla scorta delle ultime iniziative del G.I.P. di Roma nel procedimento "Veneto Banca", con particolare riferimento alle ragioni che hanno mosso la Magistratura, si evidenzia che:

Prima degli aumenti di capitale del 2013 e 2014 le due Banche Popolari di cui all'oggetto avevano circa 100.000 soci.
Con le operazioni di aumento di capitale del 2013 e 2014 i soci sono raddoppiati e alle assemblee del 19 dicembre 2015 per Veneto Banca e del 5 Marzo 2016 per Banca Popolare di Vicenza sono stati chiamati ad esprimere il voto sulla trasformazione anche i soci acquisiti con l'aumento di capitale e operazioni "baciate".
Appare oramai pacifico che le cosiddette operazioni "baciate" sono state contratte in violazione di legge e quindi sono nulle, con la conseguenza che coloro che hanno acquistato le azioni con finanziamento della banca, senza essere precedentemente soci, non sono soci e quindi non avrebbero potuto partecipare alle assemblee tutte, specialmente quelle di trasformazione di cui sopra.
I nuovi soci acquisiti attraverso operazioni "baciate" sono almeno 3.000 per Veneto Banca ed almeno altrettanti per Popolare di Vicenza.
Che molti di tali nuovi soci da "baciata" hanno partecipato alle assemblee pur non avendone titolo stante il negozio illecito.
Che, quindi, le assemblee e le decisioni sono radicalmente invalide, indipendentemente dalla effettiva influenza sul deliberato che il voto dei non soci avrebbe potuto avere.
Che, in ogni caso, andrebbe precisamente indagato quanti siano i non soci da "baciata" e quanti di essi abbiano partecipato alle assemblee.
Che anche le assemblee successive a quelle del 19 dicembre 2015 e 5 marzo 2016 sono parimenti viziate, nonostante il cambiamento di struttura societaria.
Gli argomenti di cui sopra paiono ampiamente sufficienti affinché i destinatari della presente, per le proprie competenze, si attivino immediatamente per bloccare il deliberato delle assemblee del 19 dicembre 2015 di Veneto Banca e 5 marzo 2016 di Banca Popolare di Vicenza ed anche delle successive assemblee; si attivino, inoltre, per "congelare" il pacchetto azionario di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, impedendone la negoziabilità, in qualsiasi forma, sino alla conclusione dei procedimenti penali pendenti e penali e civili che avessero ad instaurasi.

Con espresso invito agli amministratori di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza ad astenersi da qualsiasi operazione di vendita e/o trasferimento, in qualsiasi forma, totale o parziale di Veneto Banca s.p.a. e di Banca Popolare di Vicenza in quanto l'attuale assetto giuridico delle società, il C.d.A, il Collegio Sindacale sono frutto di un procedimento viziato.

Coordinamento Associazioni Banche Popolari Venete "don Enrico Torta"

Don Enrico Torta

 

*Alle Procure della Repubblica Italiana, Al Ministero del Tesoro e a tutti i suoi componenti, A tutti i Parlamentari di Camera e Senato, A tutti i Consiglieri della Regione Veneto

 

Venezia, 2 agosto 2016

Ill.mo Sig. Presidente Veneto Banca s.p.a.

 

Ill.mo Sig. Amministratore Delegato

Veneto Banca s.p.a.

 

Ill.mo Sig. Presidente Banca Popolare di Vicenza s.p.a.

 

Ill.mo Sig. Amministratore Delegato

Banca Popolare di Vicenza s.p.a.

Banca di Italia

Consob


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