Crac BPVi, Berlato al convegno FdI a Vicenza: "ora arriva il rischio per migliaia di aziende". Coviello: "Zonin è una vittima"
Venerdi 23 Novembre 2018 alle 18:21 | 0 commenti
"La sensazione è che da sempre ci sia stata una mancanza di giustizia, in tutta questa vicenda". È dell'assessore alla trasparenza del Comune di Vicenza, Isabella Dotto, il primo commento che raccogliamo nella sala dei Chiostri di Santa Corona, teatro del partecipato convegno sul fallimento delle banche venete organizzato dal gruppo consiliare regionale di Fratelli d'Italia in questo venerdì pomeriggio e moderato dal coordinatore provinciale Vincenzo Forte con Eleonora Garzia a fare gli onori di casa.Â
"Per Banca Popolare di Vicenza c'è in corso un procedimento per capire se fosse insolvente - ha spiegato in apertura di convegno l'avvocato Marco Dal Ben - nel caso la procedura di insolvenza divenisse effettiva, per le piccole e medie imprese non c'è altra strada che la via giudiziaria".
È questo ora il campanello d'allarme per il tessuto economico vicentino e in tutto il Veneto.
Per l'onorevole di FdI, Maria Cristina Caretta, il suo impegno in parlamento sarà , ha detto, far sì che vengano raccolte le istanze dei risparmiatori beffati anche da un sistema bancario a cui sarà necessario porre mano.
“È incombente – afferma preoccupato Sergio Berlato, Consigliere regionale e segretario della Commissione d’Inchiesta sulle banche - il rientro delle esposizioni bancarie, il rischio è che migliaia di imprese siano costrette a chiudere. Di questo se ne parla poco, il pericolo è di non minore importanza dei danni subiti dai risparmiatori che, però, supporteremo nei loro sforzi di ottenere quanto promesso da chi è ora al governo: il 100% per tutti partendo dal fondo che consideriamo una indispensabile base di partenzaâ€.
Il direttore di VicenzaPiù Giovanni Coviello, curatore del libro dossier “BPVI. Bugie popolari vicentine†interviene da relatore sul tema anche con una battuta provocatoria:
“Gianni Zonin è il più danneggiato dalla crisi delle banche, la Zonin spa, ceduta nel frattempo ai figli, si è trovata un indebitamento di 180 mln di euro a cui improvvisamente mancavano coperture adeguate perché il sistema bancario deve far rientrare i prestiti: questo è l'esempio di quanto saranno danneggiate le aziende del territorio. Se Zonin spa ha risolto facendo entrare Alessandro Benetton col 40% a fronte di un aumento di capitate di circa 50 milioni di euro, gli altri, i piccoli soci e imprenditori, a chi si rivolgeranno se dovesse saltare il fondo di ristoro in via di approvazione ma osteggiato dai soliti noti?â€.
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