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Evasione fiscale e tasse, Vicenza al 25° posto tra i Comuni capoluogo "collaborativi". Nonostante le promesse di Achille Variati...

Di Edoardo Andrein Domenica 11 Settembre 2016 alle 22:53 | 1 commenti

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Era venerdì 25 maggio 2012 quando nella sala di Villa Lattes il sindaco di Vicenza Achille Variati partecipò al convegno intitolato "Evasione fiscale e tasse" con sottotitolo "Per un fisco orientato al bene comune”. Variati parlò dell'attivazione futura di banche dati incrociate tra Comune, Agenzia delle entrate e Guardia di Finanza: “sarà anche grazie a questi incroci e alla disponibilità delle dichiarazioni Isee che il Comune recupererà, questo l'obiettivo a bilancio, 1.2 milioni di euro di cifre evase”. Successivamente il primo cittadino annunciò con giubilo in una conferenza stampa la possibilità di poter collaborare alla individuazione degli evasori per rimpinguare le deficitarie casse comunali, ma i dati resi noti dall'ufficio studi della Cgia di Mestre attraverso una ricerca sulla lotta all'evasione fotografano ancora una volta promesse non attuate poi a pieno dall'oratore Variati... (nella foto di archivio Variati saluta il comandante uscente della Guardia di Finanza provinciale De Luca e con lui anche il nuovo comandante Sciaraffa, ndr).

Vicenza, infatti, si trova al numero 25 nella graduatoria regionale dei contributi spettanti ai Comuni capoluogo di provincia nelle Regioni a statuto ordinario a seguito della loro partecipazione all’attività di accertamento fiscale e contributiva per l’anno 2014, unico anno in cui sono reperibili i dati del Ministero dell’Interno e Ministero dell’Economia e delle Finanze.

L'importo ricevuto da Vicenza è di 83.314 euro con 1,02 euro recuperati in media per ogni contribuente.

Solo a 550 Comuni sugli 8mila italiani è stato riconosciuto, comunque, un contributo economico per la partecipazione all’attività di accertamento ai tributi erariali del 2014 attraverso una collaborazione con l’Amministrazione finanziaria.

Nella graduatoria prima è la città di Bergamo, mentre ultimi sono molti capoluoghi del Sud insieme, udite udite, alle città venete di Treviso, Belluno e Rovigo con Vicenza, ripetiamo, 25ma in regione dopo Venezia e Padova e subito prima di Verona.

Di seguito la tabella completa con i dati dei Comuni e a seguire il dettagliato report dell'indagine della Cgia:



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Comune

Importo recuperato (€)

N°

contribuenti Irpef

€

recuperati per contribuente

1

Bergamo

1.179.242

85.401

13,81

2

Reggio Emilia

718.404

120.067

5,98

3

Lecco

159.374

35.171

4,53

4

Rimini

500.828

111.650

4,49

5

Cremona

232.459

53.249

4,37

6

Prato

624.390

144.698

4,32

7

Ancona

260.455

72.912

3,57

8

Arezzo

235.644

72.522

3,25

9

Modena

372.318

136.227

2,73

10

Genova

1.195.435

461.969

2,59

11

Reggio Calabria

239.639

107.429

2,23

12

Milano

2.138.338

978.487

2,19

13

Torino

1.205.486

630.326

1,91

14

Cesena

132.807

73.563

1,81

15

Forlì

133.569

90.268

1,48

16

Mantova

52.376

35.528

1,47

17

Brescia

201.164

138.797

1,45

18

Pescara

113.946

82.497

1,38

19

Venezia

266.444

197.596

1,35

20

Pesaro

84.448

69.803

1,21

21

Piacenza

89.947

75.295

1,19

22

Padova

168.570

151.247

1,11

23

Bologna

314.744

295.848

1,06

24

Ferrara

110.852

104.288

1,06

25

Vicenza

82.314

80.634

1,02

26

La Spezia

67.867

68.137

1,00

27

Imperia

29.058

30.332

0,96

28

Verbania

20.055

22.063

0,91

29

Pistoia

56.786

64.252

0,88

30

Verona

159.151

189.865

0,84

31

Ravenna

96.854

120.410

0,80

32

Como

46.575

60.997

0,76

33

Monza

64.961

87.534

0,74

34

Macerata

21.556

31.214

0,69

35

Vibo Valentia

11.311

20.348

0,56

36

Parma

76.652

140.085

0,55

37

Firenze

139.016

276.976

0,50

38

Alessandria

22.716

66.693

0,34

39

Perugia

36.026

116.596

0,31

40

Massa

14.178

47.467

0,30

41

Salerno

24.099

82.860

0,29

42

Roma

468.914

1.940.045

0,24

43

Livorno

25.732

110.511

0,23

44

Pavia

9.126

53.300

0,17

45

Novara

11.099

73.099

0,15

46

Varese

8.693

58.104

0,15

47

Asti

6.730

53.898

0,12

48

Terni

9.223

77.696

0,12

49

Lecce

5.647

61.551

0,09

50

Teramo

3.016

38.439

0,08

51

Ascoli Piceno

2.683

35.852

0,07

52

Benevento

2.482

37.517

0,07

53

Cuneo

500

41.721

0,01

54

Fermo

150

26.484

0,01

55

Savona

200

45.656

0,00

56

Chieti

0

35.829

0

57

L'Aquila

0

51.476

0

58

Matera

0

40.466

0

59

Potenza

0

44.862

0

60

Catanzaro

0

54.075

0

61

Cosenza

0

40.584

0

62

Crotone

0

33.059

0

63

Avellino

0

35.378

0

64

Caserta

0

46.202

0

65

Napoli

0

486.677

0

66

Frosinone

0

29.689

0

67

Latina

0

85.422

0

68

Rieti

0

32.944

0

69

Viterbo

0

45.541

0

70

Lodi

0

32.198

0

71

Sondrio

0

16.148

0

72

Campobasso

0

33.546

0

73

Isernia

0

14.825

0

74

Biella

0

33.608

0

75

Vercelli

0

33.858

0

76

Bari

0

205.740

0

77

Barletta

0

54.405

0

78

Brindisi

0

52.763

0

79

Foggia

0

93.012

0

80

Taranto

0

119.604

0

81

Grosseto

0

59.284

0

82

Lucca

0

64.811

0

83

Pisa

0

63.470

0

84

Siena

0

42.171

0

85

Belluno

0

27.408

0

86

Rovigo

0

38.935

0

87

Treviso

0

60.257

0


Solo il 7 per cento dei Comuni italiani si è attivato nella lotta all’evasione fiscale (gli ultimi dati disponibili sono riferiti al 2014). Su poco più di 8.000 Comuni presenti in Italia, infatti, solo 550 hanno dato origine ad un’azione collaborativa con l’Amministrazione finanziaria. Inoltre, quei pochi municipi che si sono attivati hanno diminuito il numero degli accertamenti sui tributi erariali (Irpef, Irap, Iva, etc.). Se il picco massimo è stato ottenuto nel 2012 (pari a 3.455 accertamenti), nel 2013 il dato è sceso a 2.916, nel 2014 a 2.701 e l’anno scorso a 1.970.

Come si intuisce osservando l’andamento dell’incentivo economico riconosciuto agli enti locali per la loro partecipazione agli accertamenti fiscali, le somme recuperate agli evasori, comunque, sono in deciso aumento. Nel 2011 i Comuni hanno ricevuto 2,9 milioni, nel 2012 tale somma ha sfiorato gli 11 milioni, nel 2013 ha superato i 17,7 milioni e nel 2014 (ultimo dato disponibile) ha toccato quota 21,7 milioni di euro.

“La crescita del gettito è aumentata perché è stata incrementata l’aliquota riconosciuta dal legislatore ai Comuni sulle maggiori entrate tributarie recuperate dall’accertamento a cui hanno collaborato – segnala il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo – in quanto originariamente la quota riconosciuta ai Sindaci era del 30 per cento, nel 2010 è stata innalzata al 33 per cento e nel 2011 al 50 per cento. Infine, per gli anni dal 2012 al 2017 è stata elevata al 100 per cento”.

Tuttavia, proseguono dalla CGIA, ad aver sfruttato questa opportunità sono stati prevalentemente i Sindaci dell’Emilia Romagna e della Lombardia. Nel 2014, ad esempio, gli enti locali di queste due regioni hanno assicurato oltre i 2/3 dell’intero incasso recuperato dai Comuni a livello nazionale.

Sebbene siano aumentati gli incentivi fiscali a beneficio dei Comuni, nel Mezzogiorno l’attività di “intelligence” dei Sindaci è stata pressoché nulla. Ad eccezione delle amministrazioni presenti nelle Regioni a statuto speciale che non sono incluse in questa elaborazione, tra i Comuni capoluogo di provincia del Sud solo Reggio Calabria, Vibo Valentia, Pescara, Teramo, Salerno, Lecce e Benevento hanno avviato delle segnalazioni agli uomini del fisco. Tutte le altre - in particolar modo Napoli, Bari, Foggia, Caserta, Taranto, Avellino e Cosenza – sono rimaste inattive. Alcune amministrazioni comunali “renitenti” sono comunque presenti anche al centro nord. Esse sono: Lodi, Sondrio, Biella, Vercelli, Grosseto, Lucca, Pisa, Siena, Belluno, Rovigo e Treviso.

Il segretario della CGIA, Renato Mason, segnala:

“Ci sono ancora moltissime persone completamente sconosciute al fisco che continuano a nascondere quote importanti di valore aggiunto. Non dimentichiamo, poi, il mancato gettito imputabile alle manovre elusive delle grandi imprese e alla fuga di alcuni grandi istituti bancari e assicurativi che hanno spostato le sedi fiscali nei Paesi con una marcata fiscalità di vantaggio per pagare meno tasse.”

Cosa prevede la legge che consente anche ai Comuni di esercitare in prima persona la lotta all’evasione fiscale ?

I Sindaci, attraverso il coinvolgimento degli uffici comunali preposti, possono dar luogo ad un’azione di contrasto all’evasione fiscale trasmettendo all’Agenzia delle Entrate o alla Guardia di finanza delle “segnalazioni qualificate” nei confronti di soggetti per i quali sono riscontrati comportamenti evasivi e/o elusivi.

Il conseguente recupero di imposta accertato dagli uomini del fisco viene poi traferito ai Comuni che hanno avviato l’operazione.

I principali ambiti d'intervento per i quali i Comuni possono dar luogo a delle “segnalazioni qualificate” sono sintetizzabili in cinque macro aree:

  1. commercio e professioni;

  2. urbanistica e territorio;

  3. proprietà edilizie e patrimonio immobiliare;

  4. residenze fittizie all'estero;

  5. disponibilità di beni indicativi di capacità contributiva.

Conclude il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo :

“Con delle realtà come il Molise, la Campania e la Calabria dove, secondo l’Istat (*), il numero degli edifici costruiti illegalmente nel triennio 2012-2014 è stimato in proporzioni variabili fra il 45 e il 60 per cento di quelli autorizzati, si fa fatica a capire come mai solo 27 Sindaci, su un totale di 1.095 amministrazioni comunali presenti in queste 3 regioni, abbiano segnalato al fisco situazioni di illegalità”.

Leggi tutti gli articoli su: evasione fiscale, tasse, Achille Variati, Cgia

Commenti

Inviato Lunedi 12 Settembre 2016 alle 08:11

Che cosa ci si aspetta da Variati che mantenga le promesse? Illusioni.
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