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Il Papa condanna gli "inchini", la diocesi di Vicenza ne fa uno alla BPVi di Zonin e Mion. Per 27.027 € mons. Beniamino Pizziol cade nel "tranello" della salvezza della banca "pagata" da tutti ma non dai responsabili

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Giovedi 16 Marzo 2017 alle 13:41 | 1 commenti

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Scriveremo un commento articolato su una decisione sulla quale il titolo anticipa la nostra valutazione, ma, perchè ci si rifletta subito, pubblichiamo subito la notizia anticipataci dal sempre solerte amplificatore delle adesioni all'Offerta Pubblica di Transazione della Banca Popolare di Vicenza, il suo responsabile della comunicazione e non solo di quella, Giampiero Beltotto, scelto da Gianni Zonin, dopo essere stato 4 anni con Luca Zaia,  e confermato da Gianni Mion scelto dal "sistema". Dopo Ilvo Diamanti per la Fondazione Roi, che in cambio di 4.1 milioni ha fatto da testimonial per il primo spot pro Opt, la diocesi di Vicenza oggi fa un "inchino" alla BPVi di Zonin e Mion. Per solo 27.027 € mons. Beniamino Pizziol cade nel "tranello" della salvezza della banca "pagata" da tutti ma non dai responsabili, Gianni Zonin e suo Cda in primis, e, trincerandosi dietro la tutela molto ipotetica dei dipendenti, dimentica le decine di migliaia di soci trufafti, si impegna contrattualemte a non denunciare i colpevoli e pensa pilatescamente di lavarsi le mani con l'importo devoluto alla Caritas di Vicenza.

Attendiamo, prima delle nostre valutazioni finali, le eventuali motivazioni ulteriori già richieste alla diocesi che mai, tra l'altro, ha preso posizione contro l'uso dei soldi in proprio possesso a fini speculativi e non di vera e preventiva carità. Come vorrebbe il Papa e la fede a cui ci si appella nel chiederli ai fedeli.

Di seguito pubblichiamo la nota dell'Ansa: la giudichino i lettori, oggi e nelle parrocchie che Pizziol riempie di parole ma svuota di fatti che sarebbero anche i gesti simbolici, che, col suo precedente prestigio, avrebbe trasformato in messaggi chiari, come quelli di Cristo e non come quelli di certi successori che richiamano alla memoria i sepolcri imbiancati.

E tra i due gesti simbolici possibili, tutelare milioni di azioni "colpite" da chi ha carpito la buona fede anche della Diocesi o "piazzare" a 9 euro le sue 3.003  su 26.255 rinunciando alla condanan del "diavolo", Pizziol ha scelto 27.027 euro impedendo che sia fatta giustizia, per quanto, molto, gli competeva e addiritura chiamando all'applauso i dipendenti sul cui altare, impossibile da erigere perchè la metà saranno comunque licenziati, dovrebbero immolarsi anche coloro che, spesso, da molti di quei dipendendenti sono stati "impoveriti".

Dalla decisione di Pizziol, per noi non più il nostro monsignore, mio signore, nasce un nuovo invito: non mettete più i soldi non solo nella Banca, che vi ha truffato senza rivalersi nei confronti dei truffatori, ma neanche nelle cassette delle offerte delle chiese vicentine che li danno ai ladri e non hanno neanche il coraggio di chiederli a loro, una volta individuati.

 

Pop. Vicenza: Diocesi Vicenza aderisce a offerta transazione. Riguarda 3.003 azioni su 26.255 che rientrano in criteri offerta.

(ANSA) - VICENZA, 16 MAR - Il vescovo di Vicenza, monsignor Beniamino Pizziol, ha annunciato la decisione della Diocesi di Vicenza di aderire all'offerta di transazione formulata dai nuovi vertici della Banca Popolare di Vicenza. La scelta - spiega in una nota, affidata al settimanale diocesano La Voce dei Berici - arriva dopo un "processo di discernimento che ha preso in esame diversi aspetti, alcuni a favore e altri contrari l'adesione all'accordo", con una "preoccupazione principale legata al futuro dei dipendenti della Banca e delle loro famiglie" e solo "dopo un'attenta e approfondita analisi della situazione e delle conseguenze generali che il successo o il fallimento di questa iniziativa potra' avere sul territorio e sul suo tessuto sociale".

La transazione riguarda solo le 3.003 azioni (su 26.255 detenute dalla Diocesi) che rientrano per criteri temporali nel perimetro dell'offerta tracciata dai vertici della Banca. Il ristoro previsto, pari a 27.027 euro, sara' destinato attraverso la Caritas diocesana a sostegno di qualche persona maggiormente
colpita dal grave dissesto dell'Istituto bancario.
Il Vescovo ha definito "sconcertanti" gli elementi emersi riguardo la passata mala gestione dell'istituto (in particolare la gestione totalmente "fuori controllo" dei risparmi di migliaia di persone e i compensi e le buone uscite "smisurate" dei manager), auspicando che "il legislatore intervenga per tutelare maggiormente i risparmiatori e che la magistratura provveda quanto prima a verificare e perseguire le responsabilita' di chi ha gestito la banca in questi ultimi decenni, creando tale grave situazione".(ANSA).


Commenti

Inviato Venerdi 17 Marzo 2017 alle 12:28

Intanto dal Baronio nessuna notizia! Una decina di Milioni di € , non più rientrati, dove sono finiti? Amen.
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