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"La giungla di chi tutela migliaia di soci di BPVi e Veneto Banca": i consigli dello studio Rocca di Milano che "punge" gli improvvisatori

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Martedi 28 Febbraio 2017 alle 22:22 | 0 commenti

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Continua l'attenzione di legai e associazioni, oltre che dei lettori, alla nostra "indagine conoscitiva", che, a favore dei soci beffati dalle "vecchie" Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, vuole far chiarezza sulla "giungla di chi tutela migliaia di soci di BPVi e Veneto Banca". Dopo gli interventi di Franco Conte per Codacons Veneto, di Andrea Arman per il Coordinamento Banche di Don Enrico Torta e di Simone Bassotto del Comitato Nazionale Azionisti BPVI stasera pubblichiamo quanto ci scrive  per lo studio legale associato Rocca di Milano Riccardo Federico Rocca (nella foto di agosto 2014 con August Perengkuan, ambasciatore dell'Indonesia, da presidente della Camera di Commercio italiana per l'Asia del sud est).

 

Lo studio milanese nel Vicentino ha stipulato una convenzione con l'Associazione Soci Banca Popolari Venete di Francesco Celotto, che giovedì 2 marzo alle 21 a Schio presso la saletta del sindacato USB in via XXIX Aprile 31 (residence Le Fontane) sarà ospite con Rocca del Comitato di Simone Bassotto assistito dal suo consulente legale, l'avvocato Giorgio Dal Castello.

Di seguito pubblichiamo, quindi, l'intervento del dr. Riccardo Federico Rocca

Egregio direttore, mi permetto di inviarle alcune considerazioni relative all'indagine che Vicenzapiù sta conducendo.

1 . Innanzitutto, va ben precisato che ciascun azionista ha una sua specifica posizione che dipende da tempi, modi e circostanze in cui ha acquistato/acquisito le azioni. Il diritto risarcitorio per alcuni azionisti è nullo (ovvero zero per cento), per altri è totale (ovvero il 100%). Pertanto la proposta risarcitoria del 15% va valutata caso per caso, sulla base della corretta interpretazione della normativa applicabile e della conoscenza della rilevante giurisprudenza.

2. Noi suggeriamo che la proposta transattiva: (i) sia accettata da chi avrebbe diritto a un risarcimento inferiore al 30% (si rinuncia al 15% oggi solo se si ha una fondata prospettiva di poter ottenere almeno il doppio domani); (ii) sia rifiutata se è ragionevole attendersi almeno il 50%; (iii) sia ponderata da chi si trova a cavallo di dette percentuali.

3. Il nostro studio ritiene realistico prospettare ai propri clienti che avrebbero diritto al 100% di potere ottenere in via transattiva un risarcimento dell'80%, di cui il 60% a carico della banca e il 20% della società di revisione. Su tali obiettivi è anche definita la nostra strategia processuale.

4. Chiedere assistenza legale a un professionista non equivale a recarsi in un ristorante con menù a la carte. Non ha senso parlare di un listino prezzi, ma di prestazioni che vanno remunerate in relazione alla loro utilità e complessità. Le lettere di reclamo, i tentativi di mediazione, il ricorso all'Arbitro Bancario Finanziario (ABF), o alla Camera di Conciliazione e Arbitrato presso la Consob, gli esposti in procura, la costituzione di parte civile in futuribili processi penali sono spesso attività del tutto inutili per le quali anche un euro è troppo.

4. La scorsa settimana il rag. Berneschi, già amministratore delegato di Banca Carige (e, quindi, equivalente ligure dei sig.ri Vincenzo Consoli e Gianni Zonin in Veneto), è stato condannato ad una pena detentiva di oltre otto anni per vari illeciti commessi durante la propria trentennale gestione dell'istituto. Non un solo euro è stato riconosciuto alle parti civili - per inciso neppure ammesse al procedimento - e ciò dovrebbe fare riflettere i tanti che si illudono di ottenere risarcimenti iperbolici da una semplice costituzione di parte civile in un procedimento penale.

6. In ultimo, una necessaria riflessione. La materia di cui si tratta (le responsabilità risarcitorie a carico di emittenti strumenti finanziari al pubblico in costanza di false comunicazioni sociali) è altamente specialistica e mi parrebbe corretto lasciarla gestire a chi vi ha dedicato anni di studi e attività professionale. Un ottimo medico di base non penso agisca correttamente se si improvvisa dentista solo perché diversi pazienti accusano mal di denti. E se inizia a trapanare è maggiore il rischio che aggravi il danno della probabilità che guarisca l'infermo.

Riccardo Federico Rocca

 

Ricordiamo, infine, per i "ritardatari" e prima di pubblicare noi nuove informazioni le domande fatte a legali e associazioni per consentire ai soci delkle due ex Popoalri Venete di orientari nella "giungla".

1 - cosa costa una costituzione di parte civile nel processo
2 - cosa costa una querela o denuncia nei confronti di uno specifico dipendente della banca
3) cosa costa l'iscrizione all'associazione e quali servizi comprende
4) cosa costa l'assistenza per l'Arbitrato Controversie Finanziarie
5) cosa costa una causa civile sia di avvocato che di "carte bollate"
Dalle risposte a queste e altre domande, che i soci avranno già fatto o possono fare a chi li rappresenta, risulterebbe una oggettiva cartina geografica delle possibilità e un punto di partenza per scelte responsabili.
Per correttezza va segnalato che teoricamente gli avvocati non possono derogare dai minimi fissati dalla deontologia e sono minimi molto alti.
Ma questo non esclude possibilità di tariffe di particolare interesse, a parità di competenze, se i legali terranno conto dei volumi di casi nelle loro mani con magari problemi e profili simili e, quindi, meno onerosi, per loro, da gestire per gli studi che ogni situazione comporta.
Un'altra domanda importante da fare è se, nel mandato, esista espressamente il diritto di ripensamento, cioè quanto costi smettere di far causa o cambiare avvocato.
Tecnicamente l'avvocato lasciato avrebbe diritto al pagamento del lavoro svolto sino al divorzio, ma, siccome è un lavoro in progresso, è difficile da valutare a posteriori e senza accordi preventivi precisi che evitino poi ulteriori... mazzate.


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