Quotidiano | Categorie: Economia&Aziende

La lettera di una socia di Veneto Banca per accelerare il "ristoro" ai risparmiatori truffati dalle banche venete

Di Citizen Writers Lunedi 11 Dicembre 2017 alle 13:16 | 1 commenti

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Gentile direttore la ringrazio in anticipo se vorrà pubblicare la lettera che ho inviato anche a Gentiloni oltre che a Renzi e Casini dopo quella, analoga, che avevo inviato in precedenza al MEF nella speranza che la questione rimborsi si concluda velocemente e nel migliore dei modi per noi risparmiatoti/creditori truffati da Veneto Banca (nulla o poco cambia per quelli di Banca Popolare di Vicenza.

Sono Flavia e sono risparmiatore/creditore truffato da Veneto Banca. Ottima è l'opportunità, che la Consob ha dato ai risparmiatori istituendo l'organo dell'ACF; ma la sfida contro le banche venete, purtroppo e pur avendo decisioni positive, si sta trasformando in una esperienza sempre più negativa.

lo Stato, che dovrebbe tutelare il risparmiatore, ha annullato, infatti, l'ottimo, attento, scrupoloso e professionale lavoro dell'ACF, dichiarando a giugno (quindi prima delle ferie estive...) le suddette banche in LCA. Quindi chi, come me, doveva essere risarcito entro trenta giorni, ha subito la beffa di vedersi sfumare questa opportunità.
Prima la truffa di Veneto Banca che ha provocato il danno ai risparmiatori, poi la beffa dello Stato sempre ai danni dei risparmiatori. Ora, sembra e se ho ben capito, che si debba attendere il termine della Legislatura per sapere la "fine" dei risparmiatori/creditori truffati che avevano riposto fiducia in quell'Istituto Bancario rivelatosi truffatore. Stato che stipula un contratto con Banca Intesa (acquisto banche venete per 1 euro) la quale acquista i crediti e non i debiti...
Nella seduta delle ore 10,30 del 7 novembre la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario, presso l'Aula al IV piano di Palazzo San Macuto, svolge l'audizione dei commissari liquidatori di Veneto Banca e di Banca Popolare di Vicenza) con i liquidatori delle banche venete ma non si è accennato alle decisioni ACF.
Dov'è la tutela del cittadino e del risparmiatore da parte dello Stato e di Banca Italia e della Consob?
Vero è, che credere nella Giustizia è diventato molto, molto difficile, quasi impossibile...
Purtroppo io, logorata, sfinita, sfiduciata, avvilita da due anni e mezzo di battaglie contro Veneto Banca, i suoi avvocati, l'ABF e per ultimo l'ACF (unico soggetto a rivelarsi corretto ed imparziale), mi sono rivolta ad uno Studio Legale della mia Provincia associato all'ADUSBEF. Allo Studio Legale, solo per la lettura della documentazione, ho dovuto pagare € 400,00 e per inviare una PEC (per la richiesta di insinuazione al passivo) ai liquidatori V.B. altri € 200,00.
Da risparmiatore/creditore truffato per il quale l'ACF ha chiesto l'intero ammontare del capitale rubato maggiorato degli interessi, divento creditore chirografaro che, probabilmente, avrà in restituzione solo "briciole" (e se le avrà) ed in aggiunta non verrà neanche rimborsato delle spese legali. Quindi: truffa di V.B., beffa dello Stato, guadagno degli avvocati, "pugno di mosche" per me.
Non ritengo giusto il comportamento di V.B. e dello Stato nei miei e nei confronti dell'ACF. Perché è stato istituito l'ACF se poi lo Stato protegge sempre i disonesti, le banche a discapito dei cittadini e dei risparmiatori? Che Giustizia è questa?
Le parole, purtroppo, non bastano, occorrono i fatti. Ascolti questo grido di aiuto disperato, non solo mio ma di tanta gente truffata che soffre, che non si sente tutelata e che non vede un minimo spiraglio di luce. Ingannati da Istituzioni che dovrebbero tutelare e che invece ingannano e fanno solo ed unicamente i loro e gli interessi degli Istituti Bancari.
Le chiedo, cortesemente, di trovare il modo, affinché tutti i creditori/risparmiatori truffati dalle banche venete, soprattutto quelli con decisione ACF di rimborso, abbiano il risarcimento dovuto, senza attendere i tempi biblici dei liquidatori della LCA e dello Stato, facendo rimborsare anche le spese legali alle quali, purtroppo, si andrà incontro.
In attesa di sviluppi positivi sulla questione rimborso Veneto Banca, mi scuso del disturbo arrecato con questa mia lettera e, ringraziando, Le invio cordiali saluti.
 
Flavia


Commenti

Inviato Giovedi 14 Dicembre 2017 alle 14:25

Leggendo la lettera di Flavia mi è venuto tornato alla mente l'articolo 47 della Costituzione, nel passaggio dove recita:

"La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme...".

Purtroppo, come molte altre volte succede in questo Bel Paese mal gestito, avviene il contrario.
La vicenda delle banche venete è purtroppo nota e non stanno nemmeno più in piedi gli alibi che vogliono colpevolizzare i soci ("se la sono cercata loro perché sapevano che era rischioso ... volevano fare gli squali e adesso piangono miseria ...") perché è stato dimostrato che non è così; il prezzo delle azioni è stato taroccato ed è una truffa bella e buona che le banche hanno fatto ai loro sottoscrittori.
Raggirati da funzionari bancari senza coscienza pilotati a loro volta dai direttori senza scrupoli, che sapevano benissimo di vendere azioni fuffa ... ma l'importante è vendere e far carriera (no?).
E via col valzer delle scuse del tipo "siamo una banca solida ... non abbiamo problemi etc".
Mentre si tentava di coprire la voragine bancaria con un fazzolettino di carta, Consob e Banca d'Italia si giravano dall'altra parte per non vedere.
Il finale vede trionfare le banche che hanno fatto lo "sforzo" di avere solo la parte sana.
Come se non bastasse, i funzionari "lupi" delle due banche si sono travestiti da "agnelloni" di Intesa San Paolo, e probabilmente continueranno a perdere il pelo ma non il vizio.
Tutto apposto dunque. No?
Direi che alla luce di questo non faccio fatica a credere alla lettrice quando dice "credere nella Giustizia è diventato molto, molto difficile, quasi impossibile". E' e rimane impossibile, cara Flavia.
Molto probabilmente in un altro Paese più civile la cosa avrebbe preso una piega diversa, a favore dei risparmiatori (penso ad es. alle class action, che da noi sono solo di facciata).

Credo purtroppo, cara Flavia, che la lettera inviata ai politici cada nel nulla.
Per il semplice motivo che se qualcuno avesse voluto davvero fare qualcosa PRIMA, l'avrebbe fatto.
Ora è troppo tardi. Ed è persino patetico che i politici si proclamino adesso paladini dei risparmiatori, a babbo morto.

Mi spiace infonderle amarezza Flavia, ma mi dica forse se non ne ho motivo.

Con augurio di poter essere smentito.
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