Quotidiano | Rassegna stampa | Categorie: Economia&Aziende

La Repubblica: per BPVi e Veneto Banca servono altri 5,7 miliardi

Di Rassegna Stampa Martedi 31 Gennaio 2017 alle 09:29 | 0 commenti

ArticleImage

Servono altri 5,7 miliardi di euro per mettere in sicurezza la Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca. E un paio di questi miliardi dovrà metterli la mano pubblica, probabilmente sotto forma di prestito con un bond del Tesoro. Il conto finale del risanamento dei due gruppi messi in ginocchio dalle gestioni di Gianni Zonin e di Vincenzo Consoli salirebbe così attorno a 8,2 miliardi. A dire esattamente quale cifra è necessaria sarà la Banca centrale europea, che vigila direttamente i due istituti e in queste settimane si confronta con i loro vertici e con il loro azionista, il fondo consortile che ne detiene il 98%. Il progetto di massima, che sarà portato a Francoforte tra i due cda di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca che oggi esaminano le linee guida della ristrutturazione e il 9-10 febbraio prevede nuovo denaro per 5,7 miliardi.

Di questi 1,7 miliardi sono il residuo che Atlante non ha investito in Mps, 2 miliardi arriverebbero da un bond statale (ancora da capire se convertibile in azioni o "convertendo", del tipo che si converte automaticamente), un miliardo deriva dalla conversione in azioni di bond subordinati delle due banche in mano a investitori professionali. Infatti, diversamente dai casi delle quattro banche finite in risoluzione e di Mps, solo 200 milioni di bond subordinati targati Veneto e Vicenza sono in mano alla clientela, e su questi si studieranno forme di rimborso.

L'intervento statale, insomma, sarebbe di minoranza: i 2 miliardi per i bond, come quelli già autorizzati per garantire l'accesso alla liquidità dei due istituti, sono da pescare nei 20 miliardi stanziati dal decreto Salvarisparmio di Natale. Tutto il progetto, cui lavorano da settimane il "socio" Alessandro Penati, presidente della Sgr che gestisce Atlante, e l'ad della Vicenza Fabrizio Viola (che guiderà le due venete), è fatto per riuscire a vendere, in un triennio, la banca unica - che potrebbe presto cambiare nome - a un altro istituto, che in quel caso troverà una preda ripulita da 8 miliardi di sofferenze tramite uno schema simile a quello avviato da Mps l'estate scorsa (sempre con Viola ad), sinergie da fare e perdite fiscali pregresse da recuperare. In alternativa - ma è lo scenario considerato meno probabile - si cercherà di vendere l'istituto ai fondi chiusi, già interessati mesi fa alle due banche, ma a prezzi di saldo. Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca, comunque, «non devono finire nelle mani dello Stato». È un assunto considerato molto importante sia dai componenti del governo sia dai quotisti (le maggiori banche nazionali e affini) del fondo Atlante, che sei mesi fa ha salvato i due istituti veneti con 2,5 miliardi, e a fine anno ha messo un altro miliardo di acconto sulla prossima ricapitalizzazione che serve a ripulire i crediti delle due banche, fonderle, tagliare selvaggiamente i loro costi e «riportarle alla redditività », come ha detto anche il governatore Ignazio Visco al Forex di Modena sabato. Del resto una ricapitalizzazione statale in larga parte avrebbe l'effetto di portare quasi a zero gli investimenti miliardari sostenuti finora da istituti rivali, fondazioni bancarie e altri operatori per tenere in vita le due banche: comprate l'anno scorso pagandole quasi 0,4 volte il patrimonio, ora valgono molto meno della metà e il valore per Atlante va a zero e i nuovi soldi li mette qualcun altro.

di a.gr., da La Repubblica


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Lunedi 26 Novembre 2018 alle 10:21 da Luciano Parolin (Luciano)
In Per Colombara troppi supermercati in apertura a Vicenza: ad approvarli fu l'amministrazione di cui faceva parte

Sabato 17 Novembre 2018 alle 00:12 da Kaiser
In IEG, dimissioni anticipate di Matteo Marzotto: scoperta la rappresentanza sia pur minima di Vicenza a Rimini a poco da sbarco in Borsa

Martedi 13 Novembre 2018 alle 23:55 da Kaiser
In Fare i conti con l’Europa o per l’Europa, l'ex ministro Padoan a Vicenza: "l'Italia è un paese bancocentrico e ha un problema di credibilità"
Gli altri siti del nostro network