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Lavoro, assunzioni in calo in Veneto. Assessore Donazzan: confronti vanno fatti con Europa

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 2 Settembre 2016 alle 16:46 | 0 commenti

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La Regione Veneto rende noto che Il mercato del lavoro veneto ha confermato, nel secondo trimestre del 2016, il calo delle assunzioni, soprattutto quelle a tempo indeterminato. Ma i risultati del 2015 sono sufficienti a mantenere positivo il saldo occupazionale. È quanto emerge dalla Bussola, a cura dell’Osservatorio & Ricerca di Veneto Lavoro, con dati aggiornati ai primi sei mesi DEL 2016. Tra aprile e giugno, le assunzioni sono diminuite dell’8,6% (17.700 in meno rispetto allo stesso periodo del 2015), ma la contestuale contrazione delle cessazioni ha comportato un saldo positivo per 24.500 posizioni di lavoro dipendente.

Quindi, nonostante il rallentamento registrato nei primi sei mesi del 2016, negli ultimi 12 mesi si sono registrati quasi 29.000 posti in più. La recente crescita ha consentito di recuperare i livelli occupazionali persi nella seconda fase della recessione, quella compresa tra il 2011 e il 2014. Ma per tornare ai livelli pre-crisi del giugno 2008 restano da recuperare ancora circa 40.000 posti di lavoro.
"Un rallentamento era in parte atteso - fa sapere l'assessore al lavoro della Regione del Veneto, Elena Donazzan - considerati i risultati dello scorso anno e la riduzione degli sgravi contributivi sui contratti a tempo indeterminato. È quindi normale che nel raffronto con l'anno precedente i dati risultino negativi è importante che, seppur a ritmi ridotti, i saldi continuino ad essere positivi".

Il calo delle assunzioni riguarda infatti i contratti a tempo indeterminato (-36%), con una perdita di 4.800 posti di lavoro nel trimestre, ma su base annua il saldo resta positivo per 37.100 posizioni. Crescono i contratti a tempo determinato (+23.800), anche se il volume delle assunzioni è inferiore a quello dell’anno scorso, l’apprendistato (+3.300) e la somministrazione (+2.200). Si conferma anche la crescita dei voucher: nei primi sei mesi dell’anno ne sono stati venduti in Veneto quasi 9 milioni, due in più rispetto alla prima metà del 2015. Commercio e turismo i settori maggiormente coinvolti.
Peggiora il contesto economico: le stime preliminari del Pil italiano parlano di una crescita inferiore alle aspettative e che si calcola possa attestarsi sul +0,7%. Stessa tendenza per il Pil veneto, che si conferma però leggermente superiore al dato nazionale (+0,9%). Frena anche l’export regionale, che secondo i dati Istat relativi al primo trimestre 2016 ha registrato un tenue +0,3%, il risultato peggiore da molti trimestri a questa parte.
“Le ultime previsioni sullo stato di salute dell’economia italiana ci preoccupano – osserva Donazzan - ma è importante constatare che in Veneto, grazie al tessuto imprenditoriale consolidato, alle politiche regionali e allo spirito della nostra gente, i dati sono sempre migliori rispetto alla media nazionale, non solo per il Pil, ma anche per i tassi di occupazione e disoccupazione. La percentuale dei disoccupati nella nostra regione è scesa infatti al 6,8% a fronte del 12,1% nazionale”, prosegue. “Noi ora, però, vogliamo guardare oltre. Non interessa 'rincuorarci' confrontando i nostri dati con le altre regioni italiane che sono storicamente meno virtuose della nostra. Vogliamo guardare a quelle realtà che per tessuto economico e numeri di abitanti mostrano delle analogie con il Veneto. Penso, ad esempio, alla Slovenia o al Bayern. La nostra sfida alla crescita e alla competitività guarda a questi territori competitor", conclude l'assessore regionale.
La Bussola di settembre 2016 è disponibile sul sito di Veneto Lavoro, www.venetolavoro.it, e, in sintesi, nella Press Area di ClicLavoro Veneto, www.cliclavoroveneto.it

Leggi tutti gli articoli su: Lavoro, disoccupazione

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