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Parte lo "screening" dei 630 "scavalcatori" BPVi: il 57% sono vicentini, tutti... stimabili?

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 5 Marzo 2017 alle 20:12 | 0 commenti

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Ieri commentavamo la pubblicazione sul GdV dei 630 "scavalcatori" della BPVi (qui di nuovo l'elenco non senza ricordare che Francesco Iorio promise che gli scavalcati sarebbero stati rimborsati al 100%) utilizzando le parole di un lettore ("soggetti squallidi, boicottate loro e le loro attività economiche e sociali!" e, invitando a scriverci le vostre opinioni e informazioni a [email protected], aggiungevamo: «Si vergognino tutti quelli che hanno consentito questo, i 630 che ne hanno approfittato, chi ai piani alti della corrotta Vicenza rimane loro amico e chi, nel giornale che della vecchia banca è stato "sponsor sponsorizzato", utilizzando un caso anomalo di cessione di una sola azione, dopo le tante falsità propinate ai suoi lettori, documentate negli articoli da noi scritti fin dal 13 agosto 2010 e poi raccolti nel nostro libro "Vicenza. la città sbancata", ha il coraggio di scrivere ancora oggi a dramma in atto e cancrena ancora in sviluppo: "Una cessione che testimonierebbe come la decisione di liquidare i soci, in una banca che all'epoca non doveva sottostare alle regole imposte dal mercato borsistico, era piuttosto casuale.... Vergogna!».

Scegliamo oggi due delle mail che ci sono arrivate, rigorosamente firmate.

Nella prima un lettore ci scrive: «Complimenti per il pezzo sui privilegiati che hanno venduto le azioni della Banca Popolare di Vicenza in tempo e a prezzo pieno. Io no, e siccome erano quasi tutte ante 2007 non ho neppure il ristoro. Il mio Prof. di economia raccomandava la diversificazione del rischio, io l'ho fatto e così ho fatto il bis: stessa situazione con Veneto Banca... Ma sono figlio di questo Veneto con le sue Popolari storiche e mi ero dimenticato che il reddito variabile vale anche per le cooperative. Ora ancora guardo avanti, a 71 anni la vita mi ha insegnato ancora qualcosa, ma non ho perso un'ora di sonno... io!».

Non sappiamo se i "privilegiati" (generalmente chi scavalca lo fa per fuggire... anche se solo dal senso civico) abbiano perso ore di sonno, visto che di certo non hanno venduto per "altruismo etico", vero Giuseppe Zigliotto & c.?, al massimo (non)valore quando agli altri 117.000 e passa soci questo non era consentito e neanche al valore di recesso.

Ma vediamo con un altro nostro lettore di cominciare uno screening di chi sono questi nostri virtuosi concittadini da additare come esempio alla nostra comunità visto che il quotidiano confindustriale, dopo aver lanciato il sasso nello stagno alla "facimm ammuìna", si guarda bene dal farlo pur dopo aver evidenziato che "il 57% dei soci BPVi liquidati in extremis vive nel Vicentino". Eppure i suoi redattori avrebbero una memoria storica della città e del territorio di certo molto più accurata di quella di un direttorino di un mezzo come il nostro che, però, scrive sempre e solo per i lettori (come dimostrano nel caso specifico gli articoli da noi scritti fin dal 13 agosto 2010 e poi raccolti nel nostro libro "Vicenza. la città sbancata"), e che i lettori aiutano a fare chiarezza anche in questo caso.

«Chi sono i furbetti della BPVI, quelli che hanno passato il cerino alla povera gente? Guardate chi conoscete, e fate le considerazioni del caso. Di certo non meritano ammirazione!

Eccovi qualche nome, salvo omonimie:
Ada Tomba: preside in pensione, moglie dell'avv Ciccarelli, già dirigente della BPVi, Ufficio legale, e padre di un dipendente di BPViMeneguzzo Roberto . negozio Papà Aldo, in corso fogazzaro
Alberto Guidetti: ex primario ginecologo ad Arzignano
Contass srl: società di elaborazioni contabili della signora Tabacco (papà ex vicedirettore generale BPVI, all'epoca del dg Pavesi) assieme al marito dr. Alberto
Alberto Giacobbo: noto dottore commercialista
Nadia Qualarsa, politica di lungo corso del centro destra con molti incarichi e ampie retribuzioni (Galan la indicò come Presidente dell'Istituto per le Ville Venete ed è stata anche Vicepresidente dell'Ater in carica fino al 09/11/2015 quanto Ater Vicenza fu commissariata)

Zeta srl: Giuseppe Zigliotto, noto, notisssimo... ora "boss" di Brutus srl (nomen omen) che ha preso il posto della scavalcatrice Zeta srl

Pavan società semplice e Gianfranco Pavan: cognato di Gianni Zonin e gia consigliere di aministrazione della BPVi per circa 20 anni

Giuliana Arrigoni: confezioni Teso
Zeffirino Filippi: in cda per 30 anni e cacciato perché voleva una motivazione dell'aumento del compenso del Presidente Zonin (ma alla fine ricompensato con  la "scavalcata" per un qualceh rimorso zoniniano? ndr)».

Mail firmata

Lo screening continua e ci attendiamo vostri corposi e documentati contributi informativi su quel 57% di vicentini sui 630, squallidi, privilegiati, che se ne sono "fregati" degli altri per puro tornaconto personale e che, perciò, a meno che non dimostrino con assoluta chiarezza la fortunata casualità del loro "incasso" meritano ben pochi... plausi.


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