Quotidiano | Categorie: Economia&Aziende

Più di due sollecitazioni per transazione BPVi e Veneto Banca? Andrea Arman per Associazioni don Torta: querelate gli stalker

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Sabato 18 Marzo 2017 alle 21:17 | 1 commenti

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Come avevamo preannunciato ieri nell'articolo sul "venerdì 17" per la Banca Popolare di Vicenza ("BPVi: Francesco Micheli lascia, adesioni Opt sotto 50%, rating perde l'ultima B, chiesto l'aiuto di Stato. E poi associazioni più forti insistono col "no" e querelano la banca per stalking quelle di don Torta") diffondiamo oggi in dettaglio l'invito e il supporto tecnico, molto semplice, che l'avvocato Andrea Arman, che segue il Coordinamento associazioni Banche Popoalri Venete "don Enrico Torta", offre ai soci dell'ex popolare vicentina e di quella montebellunese. Costoro, come almeno dal 2012 in poi sono stati subissati di pressioni per sottoscrivere o acquistare azioni poi azzeratesi, oggi subiscono per aderire all'Offerta Pubblica di Transazione (Opt) quello che l'avvocato non esita a definire un vero e proprio stalking.

E contro questo vero e proprio assalto telefonico ma non solo (visto l'uso mediatico delle adesioni di riferimento come quelle di Ilvo Diamanti per la Fondazione Roi e vescovo mons. Beniamino Pizziol per la Diocesi di Vicenza, il legale vicino a Don Torta propone a chi ne è tartassato di utilizzare questo modulo di denuncia "per il reato p. e p. dell'art. 660 c.p. o per ogni altra fattispecie penale ravvisabile nei fatti esposti"

Ma diamo al parola ad Andrea Arman che ben descrive la situazione.

"Torniamo sul tema dell'assedio che noi soci risparmiatori di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza stiamo subendo attraverso continue chiamate telefoniche e sms per convincerci a sottroscrivere quello che le banche chiamano proposta di transazione, ma che in verità è un atto unilaterale che appartiene, secondo noi, alla categoria dei prodotti finanziari.

Le continue chiamate hanno provocato profondo turbamento ed anche gravi stati d'ansia in molte persone, specialmente anziani.
Abbiamo cercato in molti modi di far capire alle banche che il rispetto della persona è fondamentale per una ripresa del dialogo finalizzato al ristabilimento di condizioni di minima fiducia nei confronti delle banche stesse da parte dei risparmiatori. Purtroppo, le banche, vedono solo i propri interessi a breve termine e non tengono in minima considerazione i risparmiatori, neppure nel caso in cui il loro agire comprometta la salute delle persone.
Non ci resta, pertanto, altra possibilità di chiedere formalmente quell'intervento delle Autorità, che speravamo avvenisse spontaneamente, per fermare le continue molestie cui molti di noi risparmiatori sono sottoposti.

In allegato troverete una bozza di DENUNCIA - QUERELA PENALE che chiunque si senta eccessivamente sollecitato ed abbia ricevuto più di due chiamate telefoniche ed sms, puo compilare. E' un fac simile che deve essere completato inserendo i propri dati anagrafici, il numero di azioni possedute, le modalità con cui è stato sollecitato dalla banca (telefono, sms, e.mail, etc.), il luogo in cui viene scritto l'atto, la data, indicando in alto a destra il comando dei Carabinieri presso il quale andrete a depositare l'atto ed infine sottoscrivendo in fondo a destra.
Una volta compilato, l'atto potrà essere depositato presso una stazione dei Carabinieri o direttamente in Procura della Repubblica. Poi la magistratura svolgerà le indagini e stabilirà come procedere.
Non vi sono rischi per Voi che denuncerete nè spese di alcun tipo.

Il Coordinamento Associazioni Banche Popolari Venete "don Enrico Torta" è a disposizione per ogni chiarimento".
Un forte saluto Avv. Andrea Arman


Commenti

Inviato Sabato 18 Marzo 2017 alle 23:09

Ma siete seri a dare questi consigli? Ma sapete cosa è per la giurisprudenza lo stalking e le molestie?
Da un avvocato mi sarei aspettato che anziché dare generici consigli di sporgere querele venissero DOVEROSAMENTE avvisati gli interessati che con la giustizia non si scherza e dei rischi che si corrono a sporgere querele disinvoltamente (da una imputazione per calunnia a una richiesta di risarcimento).
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