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Banca Popolare di Vicenza: tutti onorabili e professionali i "reduci" del Cda di Zonin: ecco altri 120 indignados dei soci top 999

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Mercoledi 23 Marzo 2016 alle 00:28 | 0 commenti

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Stasera in una nota della Banca Popolare di Vicenza è stata resa nota una decisione propedeutica all'aumento di capitale per complessivi 1.763 milioni di euro indispensabili a non far scomparire l'Istituto dopo l'azzeramento di fatto del valore delle sue azioni che ammontava complessivamente ad oltre 6 miliardi di euro, grazie soprattutto alle decisioni prese negli ultimi anni dell'era Zonin e avallate dal suo Cda. Il Consiglio di Amministrazione, comunica la banca, ha provveduto alla "verifica, con esito positivo, dei requisiti di onorabilità, professionalità e indipendenza dei componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale", che, vale la pena ricordarlo, sono per due terzi quelli che hanno condotto la banca dov'è.

Va ricordato che sui fatti e sugli eventuali misfatti sta indagando anche la magistratura vicentina anche se con una solerzia che in molti vorrebbero maggiore almeno di quella del passato e almeno pari a quella di altre procure lontane e, quindi, forse meno influenzabilio dal nostro territorio, se come si legge su VeneziePost, "oggi, intanto, si è riunito il Cda della Banca, per discutere e deliberare di alcune questioni all’ordine del giorno. Una di queste pare abbia riguardato un provvedimento della procura della Repubblica presso il tribunale di Prato. Da quelle parti, infatti, come a Vicenza e a Udine, sono partite raffiche di richieste di risarcimento danni alla Banca Popolare di Vicenza da parte di chi ha investito nelle azioni dell’istituto. Tra Vicenza e provincia, le famiglie e le imprese che hanno perso soldi con le azioni della Popolare, sono ormai più di 40 mila. Giampiero Bertelle, avvocato e presidente dell’Associazione nazionale azionisti BPVi, ne ha già depositate più di un centinaio al Tribunale di Vicenza e ne promette altre. E come lui ci sono altri avvocati sul piede di guerra. Ecco perché sabato, nel giorno della vigilia di Pasqua, i vertici della banca potrebbero temere un ritorno prepotente da parte dei soci sulla questione dell’azione di responsabilità...".

E, a parte le pronunce ufficiali di onorabilità del nuovo Cda, in gran parte fatto di membri, alcuni inquisiti o condannati in primo grado per reati non propriamente di second'ordine e che si sono ben guardati dal presenziare all'assemblea del 5 marzo in cui si è celebrato il "de profundis" dei risparmi e dei fondi di circa 118.000 soci, chissà se ci sono alcuni di quelli che hanno promosso azioni di responsabilità tra i 999 soci top  di cui oggi pubblichiamo un elenco di altri 120, dal 620° al 740° investotire (clicca qui per quello dal 741° al 900° e qui per gli ultimi 99 dei 999)?

In Spagna scenderebbero in piazza come 118.000 indignados, quì si è abituati a piangere masochisticamente rassegnati.

Eppure il 999°, anzi la novecentonovantanovesima e ultima nella lista dei top 999, la signora Patrizia, ha visto svanire il valore di 9.791 azioni che fino a poco tempo fa l'onorabile Cda valorizzava in 611.937 euro, mentre Maria Luigia, la n. 620 di un elenco che prima la faceva sorridere, ma che ora la assilla anche con incubi diurni, aveva ben 14.558 azioni, che, se si potesse scherzare come con lei hanno fatto Zonin & c., al "vecchio conio" valevano ben 909.875 euro...


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