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Giuliano Zoso: "De Bortoli e Smiderle muti in Confindustria su BPVi". VicenzaPiù plaude e presenta la "replica" di due chicche di Smiderle: buy nel 2010, don't sell nel 2015

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Lunedi 19 Giugno 2017 alle 22:08 | 0 commenti

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Stasera su VVox, che è nato, dopo un altro tentativo, prendendo da noi l'idea del web magazine, che noi continuiamo a rinvigorire ol nostro VicenzaPiu.com da oltre 11 anni, e che è diretto  da un nostro ex collaboratore per il quale scrive un prestigioso "opinionista", ex parlamentare,  che, insieme a lui, dovemmo invitare a non donarci più i suoi interessanti (è vero) ma interessati (secondo noi) pezzi, stasera, dicevamo, su VVox abbiamo letto a firma dell'ex più prestigioso, l'ex senatore Giuliano Zoso, una nota col titolo "De Bortoli e Smiderle, ce l'avete presente la BpVi?", che vi invitiamo a leggere.

È una sapiente e sapida presa per il c... del grande ex direttore di mega quotidiani, che solo ora (per vendere il suo libro dopo aver "venduto"... Il Corriere della Sera e Il Sole 24 Ore?) scrive di certi fattacci anche della Banca Popolare di Vicenza,(arrinando a chiedere a Gianni Zonin "Un esame di coscienza quando?" e dell'altro, seconda firma, dice Zoso (quale sarebbe la prima?, ci verrebbe da chiedere), del locale foglio confindustriale che per anni ha adorato così tanto la sua BPVi da doversi sentire in qualche modo corresponsabile (tutti hanno un'anima, vero?, speriamo) delle sofferenze di decine di migliaia di soci che anche leggendo Il Giornale di Vicenza si sono connvinti che a Vicenza non ci fosse niente di meglio per mettere al riparo i propri soldi che affidarli alla musìna custodita da Gianni Zonin, con quali esiti ora lo sa ogni muro del pianto vicentino.

Ebbene Ferruccio De Bortoli ha presentato, dove?, ma in Confindustria Vicenza, ovvio, il suo ultimo libro e  Marino Smiderle, ben aduso a questo ruolo da seconda firma del GdV (e pensate la terza, la quarta e così via...), gli ha fatto da spalla.

E il senatore Dc come chiude il suo  commento?

Così: "De Bortoli e Smiderle di tutto hanno parlato, del giornalismo, del suo ruolo, della magistratura, dei poteri più o meno forti, di Renzi, della Boschi, di Paolo Mieli. Sulla banca, silenzio assoluto. Ebbene, signori, eravate però a Vicenza, dove la tragedia si è consumata, l'uno di fronte all'altro: un esame di coscienza mai?"...

Invidiamo Zoso per la sua sintesi, gli facciamo i complimenti e richiameremo Alessio Mannino per ragionare pubblicamente sull'importanza dei media web in questa città irregimentata.

Ma, mentre stiamo preparando per la nostra collana Vicenza Papers un dossier che, come "Vicenza. La città sbancata" ha dimostrato che c'era chi dal 2010 metteva in guardia i vicentini, e non solo, sulla truffa montante della banca locale, mostrerà con altrettanta, tragica sempliciità che negli stessi anni c'erano i pifferai magici che al comando dei Cda zoniniani guidavano il popolo verso il suicidio volontario nelle acque malsane della fu Popoalre vicentina, oggi vi anticpiamo due sue passaggi, due pezzi della seconda fima del GdV, Marino Smiderle.

Leggete e astenetevi da...  qualuqnue cosa pensaste di fare: sarebbe un peccato per un credente di qualunque religione, sarebbe una malsana tentazione per un integralista di qualunque ideologia.

 

Il 2010? Le azioni meno rischiose delle obbligazioni
Marino Smiderle
Le tensioni sui titoli di stato Usa potrebbero spingere verso l'alto i tassi d'interesse causando forti perdite a chi ha investito in Btp
lunedì 04 gennaio 2010 RISPARMI, pagina 8
Tutti si chiedono se in questo 2010 appena cominciato le Borse cresceranno ma troppi si dimenticano di tastare il polso al mercato dei titoli di stato e obbligazionari in genere. Il signor Rossi che va in banca per cercare un riparo ai propri risparmi è convinto che se compra un Btp a dieci anni, emblema dell'obbligazione "sicura" a tasso fisso, può metterci una pietra sopra e dormire sonni tranquilli. Le equazioni di scuola sono semplici: azione = rischio, obbligazione = prudenza. Per diversi motivi questo potrebbe essere l'anno in cui, volendo estremizzare il concetto, si verifichi l'esatto contrario.

 

Non basta questo ottimo "consiglio" del 2010 per comprare azioni? Eccovi il secondo di ben 5 anni dopo, del 2015 per non venderle: il delitto perfetto.

Ma vendere adesso non conviene
Marino Smiderle
mercoledì 25 marzo 2015 ECONOMIA, pagina 10
Le prove generali della Borsa la Banca Popolare di Vicenza le aveva già fatte alla fine degli anni 90, quando per diversi mesi le azioni dell'istituto di via Framarin furono scambiate al Terzo mercato, un listino parallelo alla Borsa ufficiale con meno regole e meno garanzie. Ma quelli erano anni d'oro e l'obiettivo era opposto a quello che si prefiggono oggi il presidente Gianni Zonin e l'ad Samuele Sorato: allora c'era una fila di aspiranti compratori alle filiali di BpVi e scarseggiavano le azioni, oggi ci sono tante azioni potenzialmente in vendita ma mancano i compratori. Perché allora il prezzo fissato dalla banca era inferiore rispetto a quello che avrebbe espresso il mercato, mentre oggi accade il contrario.
I soci che adesso si lamentano perché le richieste di vendita non possono essere soddisfatte dalla banca potranno trovare compratori in questo mercato ad hoc. Il problema è il prezzo, che sarà inferiore rispetto a quello stabilito da BpVi. Prima di vendere, quindi, fate bene i vostri conti: piuttosto che vendere in perdita, aspettate che il recupero sia completo. La sensazione è che non manchi molto.


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