Quotidiano | Categorie: Banche, Economia&Aziende

Tra i manager super pagati dalle banche nel 2015 ci sono Samuele Sorato al terzo posto e Francesco Iorio al sesto: il "datore di lavoro" è sempre la Banca Popolare di Vicenza

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Lunedi 19 Settembre 2016 alle 23:36 | 0 commenti

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Il 16 settembre con scarsa (nulla?) eco sui media locali Il Sole 24 Ore, ripreso dall'Associazione Noi che credevamo nella BPVi, ha pubblicato un articolo di Gianni Dragoni con "le retribuzioni dei manager più pagati delle banche italiane quotate (più la Banca Popolare di Vicenza) nell'anno 2015 considerando i compensi monetari, più eventuali plusvalenze da stock option o controvalore di azioni gratuite, in euro, al lordo delle tasse". Non stupisce più (anche se ancora oggi "inorridisce") che il terzo in questa classifica (qui il dettaglio) sia Samuele Sorato, Ad e dg della vecchia Banca Popolare di Vicenza fino al 12 maggio 2015 con 4.600.160 euro (di cui 4.000.000 di... buonuscita) ma colpisce ancora che al sesto posto ci sia sempre un "manager" della BPVi, anche se quella "nuova", Francesco Iorio, che nel 2015 ha totalizzato tra Ubi e Vicenza 2.981.330 euro. 

E fa ancora effetto vedere come da Consigliere di gestione e Dg Ubi per 5 mesi fino al 31 maggio 2015 abbia percepito 302.825 euro, mentre la sua retribuzione (il contratto come Ad e Dg della Banca Popolare di Vicenza fu firmato dall'allora ancora presidente Gianni Zonin) sia salita per i 7 mesi residui dell'anno a Vicenza a 878.505 euro più una buona entrata faraonica.

Quel compenso, quindi, sommato poi alla mega una tantum all'ingresso di 1.800.000 euro, porta Iorio al totale di 2.981.330 euro (nel 2016 avrebbe avuto 1.500.000 di "stipendio", cifra che mantiene, più un'altra eventuale buonuscita da 1,5 milioni poi cassata da Atlante per confermarlo Ad...). 

Va tutto bene così, cari 118.000 soci della BPVi che da un patrimonio di 6,3 miliardi di euro in azioni a 62,50 euro siete passati a un centinaio di milioni in tutto a 10 centesimi per titolo?

Grazie a  vecchi e nuovi gestori.

Il Sole 24 Ore commenta così: "Il dissesto della banca vicentina ha fatto la fortuna anche dei manager chiamati per il nuovo corso. Francesco Iorio, l'ex a.d. di Ubi Banca che dal primo giugno 2015 è a.d. a Vicenza, ha ottenuto una «retribuzione all'ingresso una tantum», in sostanza una buonentrata, di 1,8 milioni: sommato ai suoi compensi prima all'Ubi e poi a Vicenza questo importo ha elevato il totale di Iorio a 2,98 milioni, sesto tra i banchieri. Il vicedirettore generale vicario Iacopo De Francisco ha avuto una buonentrata di 700mila euro, il compenso totale è di 1,02 milioni".


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