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Socio BPVi di Torino con 100 azioni e mutuo annesso: mi dicono che devo dimostrare truffa come se un marito fuori casa da due anni dovesse dimostrare di non aver messo incinta la moglie. [email protected]: proceda, farà un... affare

Di Risposte agli azionisti Domenica 16 Ottobre 2016 alle 21:14 | 0 commenti

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Questa volta anticipiamo la secca, e positiva, risposta dell'avv. Franco Conte di Codacons Veneto a un altro dei numerosi lettori che utilizzano la mail da noi attivata per loro, [email protected], per chiedere consigli su cosa fare per le azioni della Banca Popolare di Vicenza (ma anche di Veneto Banca) in loro possesso perchè sottoscritte, acquistate, ereditate e quant'altro. Rispondiamo a tutti privatamente ma alle mail che sono di maggior interesse generale diamo anche risposta pubblica mantenendo sempre, se non diversamente ed esplicitamente richiesto, l'anonimato e chiudendo smpre col consiglio di dare alle nostre risposte un significato di indirizzo ma di rivolgervi, poi, ad associazioni o studi legali che possano esaminare in dettaglio e con la necessaria documentazione i casi da voi prospettati e con cui scegliere i passi più opportuni da compiere. Quello più inopportuno rimane il silenzio e l'autoflagellazione perchè se qualcuno ha sbagliato non è, tipicamente, la vittima del flop delle due ex Popolari, BPVi e Veneto Banca. Ecco la risposta e, poi, la... domanda.

Certo Paolo, il suo è uno di migliaia di casi simili. Ma non è giustificato il suo pessimismo. Ha tutto il diritto di essere arrabbiato, ma non rinunciatario. La sua situazione rischia di diventare un affare per lei! Eh si perché a mio avviso il suo contratto è annullabile (il costo delle azioni fa cumulo per il calcolo dell'interesse del mutuo.. che così diventa usuraio) e, se si annulla, la Banca non ha nessun titolo a ricevere interessi ed hanno l'obbligo di restituire quanto versato. Si rivolga ad un'associazione di tutela dei consumatori. Ci sono ottime prospettive di riavere indietro i soldi. Perchè al profilo delineato si aggiunge il comportamento ingannevole e le false comunicazioni sociali. Insomma si dia una mossa e non si pianga addosso. Un cordiale saluto. Franco Conte, Presidente Codacons Veneto

 

E ora la domanda da leggere con attenzione e... partecipazione.

Salve, ho chiesto la mail specifica alla vostra redazione che si interessa da sempre della penosa vicenda della Banca Popolare di Vicenza. Volevo darvi anche la mia testimonianza. Io sono a Torino e sfortunatamente sono stato indirizzato da un amico a confrontare un mutuo che già avevo avuto e deliberato da un'altra banca. Purtroppo mi hanno convinto che con loro (la BPVi, ndr) la rata veniva leggermente più bassa e quindi conveniva. Assolutamente non mi hanno detto che per avere il mutuo dovevo acquistare le famose 100 azioni non quotate e supergonfiate, e neppure che dovevo diventare socio. Non esiste nessuna informativa nè datata nè scritta. Questo a novembrfe 2013. Mi hanno detto che dovevo aspettare circa 1 mese per avere conferma della fattibilità. Io, quindi, dovendo consegnare la caparra della casa ho atteso questo mese di tempo. Passato il mese mi viene confermata la fattibilità, chiedo, quindi, se posso consegnare l'assegno e ricevo l'ok. Mi chiedono anche una liberatoria, in pratica un foglio dall'altra banca, dove io rinuncio al mutuo che avevo con loro. Quindi io consegnai anche quella rinuncia.

Il rogito era per il marzo 2014, qualche giorno prima mi presentai da loro per stabilire gli ultimi dettagli e qui spunta la sorpresa, il mutuo era di circa 10.000 euro in più di quelli chiesti, tra l'altro firmato da me per la richiesta ma con la cifra messa di loro pugno.

Quindi presumo si trattasse di un documento fattomi firmare in bianco in mezzo ad altri del tipo privacy e scopro che sono diventato loro socio e che devo acquistare le 100 azioni per avere un piccolo sconto sul mutuo che spetta appunto solo ai soci.

Mi sembra ovvio che, se queste cose me le avessero dette al nostro primo incontro, gli avrei riso in faccia e salutati, ero già a posto per il mutuo. Però a quel punto non ho potuto far altro che accettare, per tre ovvi motivi: avrei perso la caparra ormai data, avrei perso il mutuo che avevo disdetto e avrei anche perso la casa di mio gusto che avevo scelto.

Me ne feci una ragione per non insultarli, pensando che tanto quelle azioni acquistate erano poi un risparmio che facevo, e che un giorno me le sarei ritrovate. Chiaramente me lo prospettarono come un ottimo investimento, che dava pure dividendi e che in qualsiasi momento avrei potuto riavere la somma, magari aspettando un paio di mesi, come penale mi avrebbero solo aumentato di un 1% di interesse la rata mutuo.

Così andarono le cose.

Vorrei anche premettere che, prima di rogitare, fecero le cose in modo veloce e scorretto: io non ero pratico di documentazione bancaria e di documenti tipo Mifid, in pratica un documento dove si attesta il profilo cliente e la sua propensione al rischio. Lo compilarono loro, barrarono tutto il barrabile a me sfavorevole possibile e me lo fecero firmare, insieme a tante altre cose, fatte passare come documentazione poco importante ma necessaria.

La cosa quindi fini lì, ci possiamo aggiungere che quei bravi signori, non contenti ancora del trattamento riservatomi, mi affibbiarono un'assicurazione di circa 2.000 euro, che prevedeva rimborsi ospedalieri nel caso perdessi giornate di lavoro per malattia, a me che ero e sono pensionato!

Fortunatamente riuscii a farmi ridare la somma con un recesso nei tempi stabiliti dalla legge.

Quindi poi ho cominciato a pagare per mesi il mutuo fino a che lo splendore di quelle azioni è un po svanito e la truffa cominciava a prendere forma. Da 62,5 euro di valore, circa un anno dopo le hanno deprezzate a 48 euro. E' li che ho cominciato a insosspettirmi e a mandare un primo reclamo in filiale. Poi la faccenda si è complicata e degradata, quelle azioni valevano zero.

Allora, cari signori, le cose cambiano. Un conto è se acquisto azioni come solo gli stupidi fanno di questi tempi e poi perdono valore, altro conto è, invece, se compro azioni gonfiate fraudolentemente: il contratto non dovrebbe valere, è come se ti vendono ottone al posto di oro.

Sembra che il governo non riesca a capire queste cose chiare come il sole. Ormai da mesi mando mail all'ufficio reclami e alla filiale di Torino e ai loro uffici stampa, ma neanche rispondono più.

Ho interpellanto la Consob che mi dà ragione ma non ha potuto far altro che chiedere alla banca una conciliazione, da loro rifiutata. Ho parlato con la Banca d'Italia, sanno che sono dei truffatori ma dice che, se anche ho ragione, devo purtroppo dimostrarlo.

Non so se piangere o se ridere. E' come se un marito tornasse a casa dopo due anni, trovasse la moglie incinta e deve dimostrare che il figlio non è suo.

Comunque la Banca d'Italia mi ha consigliato di richiedere l'arbitrato finanziario bancario a Milano. Così ho fatto, ho presentato una marea di documenti a giugno di quest'anno. I tempi previsti per una risposta da parte della Popolare di Vicenza sono di 2 mesi. Non hanno neanche risposto. Ora mi dicono che per le migliaia di denunce in essere hanno allungato i tempi della pratica di altri 300 giorni. Cose pazzesche. Subiscono tutti in questa faccenda.

Ad ogni modo anche rifiutandosi di collaborare , la banca può solo avere come pena la catalogazione in una lista di cattive Banche presente in rete. Sai che paura gli fanno.

Io comunque ho fatto presente alla banca che fino a che avrò un solo giorno di vita non le darò tregua. Non condivido molto le lotte che fanno i vari truffati veneti. Servono a niente, basterebbe civilmente mettersi a turno davanti a ogni filiale con un bel cartello che illustra quanto si e subito, 8 ore al giorno, anche per mesi.

Bisogna dargli del fastidio, le riunioni e le marcette contano e servono poco con dei delinquenti del genere. I giudici e procuratori sono ridicoli, indagano e indagano da mesi, è talmente evidente la truffa che anche un bambino di 10 anni avrebbe già tirato le somme e concluso il tutto.

Posso solo dire per finire che quella banca tanto è condannata, non ha alcuna possibilità di ripresa, la potrebbe forse avere chiedendo scusa a tutti e restituendo in qualche modo tutto il maltolto.

Come si può pensare di perdere un patrimonio di clientala costruito in decenni e rifarne un'altro uguale, considerando anche che ormai 60 milioni di italiani conoscono questa banca e questa miserevole storia. 

Cordiali saluti e scusate per la lungaggine.

Paolo , uno dei poveri disgrazziati che ha avuto la sfortuna di conoscere e entrare in una banca del genere

 


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