Veneto Banca, entro venti giorni partono le conciliazioni e si cambia cda della Bim. Intanto tagli agli sprechi
Domenica 11 Settembre 2016 alle 11:26 | 0 commenti
Di Federico Nicoletti, da Il Corriere del Veneto
Aprire le conciliazioni sulle azioni con i piccoli soci a fine settembre. Resta questo l'obiettivo immediato della Veneto Banca targata Atlante, a valle dei conti semestrali. Dopo Vicenza, dove il bilancio intermedio 2016 è stato chiuso con 795 milioni di perdite e 593 di rettifiche, tocca ora a Montebelluna svelare i numeri, venerdì prossimo. Anche qui non sono attese svolte rispetto a quanto visto nel primo trimestre, in perdita per 34 milioni. Anche perché si faranno sentire le ulteriore rettifiche sui crediti annunciate dall'amministratore delegato Cristiano Carrus nell'assemblea azionisti dell'8 agosto per aumentare le coperture e accelerare la vendita degli 1,3 miliardi di euro di sofferenze nette, come chiesto da Atlante.
Ma subito dopo la semestrale, l'obiettivo è mettere a frutto il lavoro che sta andando avanti in questi giorni, per definire in concreto il programma sui tavoli di conciliazione. La definizione riguarda lo schema di funzionamento, ma anche la messa a fuoco dei casi più critici. L'obiettivo generale è iniziare in via prioritaria dai reclami dei piccoli soci. E anche l'aumento degli accantonamenti nella semestrale dovrebbe aiutare la partenza. Fin qui sono stati messi da parte 32 milioni per lo specifico dei reclami, che tra l'altro Veneto Banca ha poi fatto rianalizzare, come chiesto da Bce, da un esperto indipendente, lo studio legale Mercanti Dorio di Verona, incaricato ad aprile.
Su un fronte parallelo l'altro obiettivo caldeggiato dal presidente Beniamino Anselmi è di riempire l'appena istituto fondo di solidarietà per le situazioni personali più gravi tra quelle dei soci colpiti dall'azzeramento delle azioni con i risultati dei tagli di quelle che Anselmi ha definito le opulenze del passato. La trattativa sul jet privato è in chiusura; si spera di ricavarne sui 4 milioni di euro. Ma poi servirà anche definire una formula trasparente di gestione del fondo.
Su questi fronti Beniamino Anselmi batte per soluzioni rapide, sapendo che il cambiamento di clima intorno alla banca è fondamentale per il rilancio. La crisi del rapporto con i soci sulle azioni prima invendibili, poi svalutate e infine azzerate, e la fuga di clienti e depositi hanno consegnato alla gestione di Atlante una banca fortemente smagrita. Il prodotto bancario, la somma di raccolta e impieghi e quindi la dimensione dell'istituto, è scesa a 56,7 miliardi a fine marzo, l'8% in meno dei 61,5 di dicembre 2015, con 3 miliardi di raccolta persi, e l'11% in meno rispetto ai 64,1 dichiarati nella semestrale 2015. Sono 7,5 miliardi in meno in un anno. «Ora le filiali devono produrre traffico», aveva avvertito Carrus il giorno dell'assemblea. Tradotto, e in parallelo a quanto succede a Vicenza, o dopo la ricapitalizzazione di Atlante clienti e vecchi soci riprendono fiducia e tornano in banca o il salvataggio non basta. Così Anselmi, dopo l'avvio del taglio agli sprechi, ha iniziato il suo giro tra le filiali, per risollevare il morale dei dipendenti. A cui una circolare interna avrebbe affidato la possibilità di girare alla mail di presidente e amministratore delegato le richieste operative dalla periferia che non trovassero risposta entro 72 ore.
Intanto sul fronte strategico andrà avanti il riordino nelle partecipate. Primo bersaglio, il cambio di cda della controllata Banca Intermobiliare (BIM), nell'assemblea dei soci del 18 ottobre a Torino, nonostante le resistenze e del presidente Stefano Ambrosini e il rischio di cause da parte dei consiglieri in carica. Anselmi tira dritto sulla revoca dell'attuale cda, anche per tagliare una spesa da 600 mila euro l'anno, ma non solo: Veneto Banca è impegnata in un piano di rilancio, scrive nella relazione ai soci di Bim con cui motiva la richiesta, «che rende necessaria la presenza nel cda di Bim di persone che abbiano le capacità a ciò necessarie e la piena fiducia dell'azionista».
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