"Il dg Samuele Sorato, il suo vice Emanuele Giustini, il capo dell'Audit, Massimo Bozeglav, che non aveva riportato i segnali di allarme al cda. Sono i presunti responsabili del crac di Banca Popolare di Vicenza secondo l'ex presidente Gianni Zonin. Nella memoria che ha presentato al Tribunale delle imprese nella causa civile che aveva aperto un anno fa, in opposizione all'azione di responsabilità presentata dalla banca. Che secondo Zonin la banca non può sostenere, una volta finita in liquidazione. In più, sostiene l'ex presidente, a determinare il crac della banca sono state le scelte dell'ex ad Francesco Iorio e della gestione targata Atlante": è questo il lancio in prima pagina dell'articolo di Antonio Spadaccino su Il Corriere del Veneto che pubblichiamo di seguito. Continua a leggere
Con la presente nota l'assessore regionale al lavoro, Elena Donazzan, dichiara di seguire in queste ore le vicissitudini legate alle proteste dei dipendenti della Lovato Gas, a seguito della comunicazione del Gruppo Landi di voler chiudere il sito produttivo berico, evenienza che provocherebbe presumibili ricadute in ambito occupazionale. L'assessore Donazzan afferma inoltre di essere in attesa, da parte delle rappresentanze dei lavoratori della Lovato Gas, delle documentazioni esplicative sulla vicenda, utili e necessarie a poter convocare, già nella prossima settima, un incontro ufficiale nella sede della Regione del Veneto.
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Nell'anno scolastico passato sono stati almeno 400 i ragazzi di Istituti scolastici della città coinvolti da CgilCislUil di Vicenza nel loro percorso di alternanza scuola-lavoro. Quello dell'alternanza, prevista dalla Legge 107 del 2015, è tema caro al sindacato che ci crede molto, pur non nascondendosi alcune difficoltà applicative. In verità va detto che già negli anni passati si erano fatte molte esperienze, ma in maniera volontaria. Oggi, invece, l'alternanza per 200 o 400 ore negli ultimi tre anni scolastici, diventa obbligatoria e riguarda tutti i tipi di scuola superiore, licei e istituti professionali.
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Ci è giunta dalla Miteni S.p.A. questa nota ufficiale che doverosamente pubblichiamo e che vuol fare un po' più di chiarezza, almeno secondo l'azienda, su alcune notizie fornite da Greenpeace e apparse su talune testate giornalistiche: "E' del tutto falso che la proprietà di Miteni, Icig, abbia come attività l'acquisizione e rivendita di aziende per farne profitto con la cessione. Icig non ha mai venduto nessuna delle società acquisite. Acquisisce, risana e fa crescere le aziende dopo averle salvate spesso dalla chiusura e dal fallimento."
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La Rsu Miteni comunica in questa nota ufficiale i risultati dell'adesione alle giornate di sciopero della settimana scorsa presso per l'appunto l'azienda Miteni di Trissino: "Rendiamo noto che l'adesione dei lavoratori Miteni ai due scioperi di domenica 17 e mercoledì 20 settembre 2017 è stata molto alta: l'astensione complessiva media dal lavoro ha raggiunto l'85%. Questo significa che la mobilitazione e le istanze portate avanti dalla Rsu su mandato dei lavoratori sono coerentemente e convintamente sostenute. Più di otto dipendenti su dieci hanno protestato contro questo tipo di gestione aziendale, dato che dovrebbe far profondamente riflettere l'azienda." Continua a leggere
L'on. Marta Bizzotto, parlamentare Europeo della Lega Nord in questa nota ufficiale ci riferisce delle conclusioni raggiunte dallo studio "I vantaggi dell'autonomia: Regioni d'Europa a confronto" presentato oggi a Padova dall'europarlamentare e dal dr. Michele Bacco, ricercatore statistico già consulente della CGIA di Mestre, che ha collaborato alla realizzazione della ricerca. Negli ultimi 10 anni il Veneto ha pagato allo Stato centrale, in termini di residuo fiscale, la stratosferica cifra di 185 miliardi di euro, la Lombardia addirittura 584 miliardi. Nessuna altra Regione in tutta l'Unione Europa ha lasciato una cifra così enorme allo Stato centrale, nemmeno le ricche Regioni tedesche o la Catalogna che sta chiedendo l'indipendenza.
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Calano nel primo semestre dell'anno i fallimenti in Veneto. Si tratta di una riduzione pari al 20,1% ("chiuse" 520 aziende). A livello nazionale dall'inizio dell'anno le imprese che hanno avviato una procedura fallimentare sono circa 6.300 (-15,6% rispetto allo stesso periodo del 2016.) II trend positivo, in atto da sette trimestri, ha riportato i fallimenti a un livello in linea con quelli osservati nel periodo 2001-2006. I dati sono stati diffusi ieri dall'Osservatorio Cerved. II calo dei default ha accelerato in tutta la Penisola, con maggiore evidenza nel Nordest che si conferma essere l'area con meno fallimenti segnando un ulteriore miglioramento rispetto all'anno precedente (-19,8%).
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Vi proponiamo la doppia intervista video a Renato Volpiano RSU CgilMiteni e a Denis Orsato RSU UilMiteni realizzata ieri, 20 settembre, il secondo dei due giorni di sciopero, l'altro era il 17 scorso, proclamati per le vertenze in atto nell'azienda al centro delle intricate polemiche sull'inquinamento da Pfas. I lavoratori, lamentano in sostanza Volpiano e Orsato, "dopo la dichiarazione dello stato di agitazione sindacale del 29 maggio scorso, le molteplici richieste scritte e i vari tentativi di confronto e dialogo sulle nostre sempre più difficili condizioni di lavoro, non hanno ricevuto ad oggi alcuna soddisfacente risposta da parte dell’azienda. Ci riferiamo al preoccupante aumento di criticità legate alle condizioni degli impianti, alla carenza di personale, alle difficoltà di copertura della squadra di emergenza interna, al ricorso non concordato agli straordinari, al taglio degli accordi organizzativi e salariali aziendali, alla illegittima e peggiorativa trasformazione di parte di questi accordi in regolamento interno disciplinare".
Si è tenuto oggi ad Altavilla Vicentina, nella sede di CUOA Business School, il workshop dedicato al tema della prevenzione e gestione delle crisi aziendali. L'evento ha permesso di riflettere sull'importanza strategica di sviluppare nuove soluzioni a favore della ripresa economica del territorio. Il tema è una questione di assoluta priorità per le piccole e medie aziende, dove ai fallimenti delle società , corrisponde normalmente la chiusura delle imprese e la dispersione di tutto il patrimonio, compresi i posti di lavoro e il bagaglio d'esperienza industriale e commerciale frutto di anni di studio, lavoro e investimenti.
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