L'impasse che a maggio 2017 bloccò il sequestro di 106 milioni di euro chiesto dalla procura di Vicenza nei confronti di due manager e della Banca Popolare di Vicenza, fu dovuta a un provvedimento del gip (Barbara Maria Trenti, ndr) che non soltanto era «abnorme» ma, a seconda di come lo si guardi, si poteva basare su un presupposto «privo di senso», «del tutto distonico», perfino viziato da «vistosa patologia». E a sostenerlo non sono i magistrati vicentini, che contro quella decisione si appellarono alla Cassazione, ma lo stesso sostituto procuratore generale presso la Corte Suprema, Piero Gaeta, che nella sua (durissima) relazione aveva chiesto di accogliere il ricorso.
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Ma un prezzo a 101,20 è interessante oppure no da accettare per gli obbligazionisti in possesso dei bond senior con garanzia pubblica emessi da Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca nel febbraio 2017? E vero che rispetto al prezzo dello scorso 2 gennaio, cioè del giorno precedente l'annuncio, l'offerta di Intesa Sanpaolo(scade il 12 gennaio, ndr) prevede un premio; tuttavia questo già in partenza non era troppo alto e a oggi il prezzo dei due bond è quasi analogo al prezzo di offerta, al netto del rateo interessi.
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Chi volesse andare subito al dunque del titolo salti alla parte in corsivo in fondo* e, poi, magari torni qui per conoscere come si lavora per fare del buon giornalsimo. A novembre e dicembre, quindi, ho accompagnato nel Vicentino (geograficamente) e non solo (per le provenienza degli "incontrati") un giovane e bravo collega, collaboratore di livello della nuova rubricaM(come Mostro o Mistero)di Michele Santoro su Rai 3 che parte l'11 gennaio in prima serata con un servizio sulle... banche. L'ho accompagnato affascinato da una sua promessa di parlare della BPVi anche dalla prospettiva nuova e mai finora percorsa, se non da noi, della Fondazione Roi, portata anch'essa al disastro come la Banca Popolare di Vicenza e col solito beneplacito dei poteri locali, da Gianni Zonin.
"Che un cane, Zeus, sappia far si conto e Gianni Zonin no è inconcepibile!": è così che ci dice chi ha visto in anteprima questo video con Zeus che a "3+1 quanto fa?" fa corrispondere 4 abbaiate, alla domanda "e 5-2?" risponde abbaiando 3 volte e al quesito "2+2" non esita col suo linguaggio, sicuro, a dire 4! Ma, sarebbe da osservare a chi si stupisce della capacità di far di conto che Zeus avrebbe e Zonin no, il re di Gambellara i conti li ha fatti sballare a 118.000 e passa soci fiduciosi (creduloni?) nella Banca Popolare di Vicenza ma i suoi, in cantina, li ha fatti con la precisione dell'etilometro e, in banca, di soldi ne ha saputi contare a bizzeffe con precisione mensile, annuale e per 20 anni.
In una recente intervista il sindaco Achille Variati sostiene la positività della operazione Ieg (Italian Exhibition Group Spa di Rimini) il gruppo fieristico formato dalla fusione della Fiera di Vicenza e quella di Rimini. Afferma che (Il Giornale di Vicenza) è un affare, naturalmente dando un significato positivo al termine "...è stata un'operazione strategica che a breve porterà a Vicenza finanziamenti per decine di milioni con l'obbiettivo di sviluppare il quartiere fieristico. Senza la fusione non sarebbe stato possibile uno sviluppo che consentisse alla Fiera di competere sulla scena internazionale". È sempre possibile che il sindaco abbia qualche ragione ma personalmente ho qualche interrogativo (nella foto la "torta" IEG con, da a sinistra, Lorenzo Cagnoni, presidente IEG, Matteo Marzotto, vice presidente IEG, Corrado Facco, dg IEG, e Roberto Rinaldini, pasticcere... riminese).
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Questi giorni di vacanza sono stati utili per un esame della situazione per le iniziative iniziate e per quelle da rilanciare. 1) è imminente l'indicazione della data per presentare la domanda di ammissione al passivo di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca in LCA. 2) nei giorni prossimi sapremo se sono state accolte le domande di costituzione di parte civile offesa verso Consoli, Zonin e compari, in particolare quelle di chi ha aderito alla transazione del 15%. 3) Lettera di contestazione a Banca d'Italia e Consob. E' agli atti della Commissione d'inchiesta parlamentare che l'azione di controllo e di tutela dei risparmiatori non stata adeguata.
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Ci sono ancora sei mesi, fino al 30 giugno 2018, per liquidare tutte le attività e società delle ex popolari venete non rilevate da Intesa SanPaolo. Esiste infatti, riferiscono fonti autorevoli, un secondo documento ufficiale della DgComp che dà più fiato ai liquidatori di BPVi e Veneto Banca. Un atto formale, validato anche da Bankitalia, che sposta di sei mesi la data perentoria contenuta nell'allegato `B" inserito tra gli atti del «contratto di cessione d'azienda» firmato all'alba del 26 giugno 2017, nello studio milanese dell'avvocato Carlo Pedersoli, dai liquidatori di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca per la cessione a Intesa delle parti buone al costo di 1 euro.
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Adiconsum Veneto ha avviato la raccolta di adesioni dei risparmiatori per attivare le procedure giudiziarie contro la società di revisione di Banca Popolare di Vicenza, KpmgSpa, e «attualmente le persone che hanno aderito sono oltre 100, un numero ritenuto già sufficiente per l'avvio dell'iniziativa legale» Lo rende noto la stessa associazione dei consumatori riferibile alla Cisl la quale ha anche annunciato, per il prossimo 16 gennaio, una nuova assemblea a Vicenza, aperta ai risparmiatori «con lo scopo di incrementare il numero di quanti ritengono utile percorrere questa strada per il recupero dei loro risparmi».
Dalla speranza (assai ridotta con la liquidazione) di un risarcimento siamo arrivati, scrive nella nota che pubblichiamo l'avv. Franco Conte, presidente di Codacons Veneto, alla prospettiva concreta del Fondo per risarcire gli azionisti ed obbligazionisti, risparmiatori traditi, di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, le vittime del disastro delle due banche. Questo risultato è stato possibile per la forte azione delle più importanti associazioni di tutela dei consumatori, per l'attenzione di tutti i gruppi parlamentari, del dialogo costruttivo con il Governo e, non da ultimo, da quanto emerso nellla Commissione parlamentare d'Inchiesta.
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