Archivio per tag: banche
Categorie: Economia&Aziende
Banche, italiani i più tartassati: commissioni nette sui ricavi le più alte
Sabato 1 Ottobre 2016 alle 11:04
Nel 2015 l'incidenza percentuale delle commissioni nette sui ricavi delle banche italiane (pari al 36,5%) è stata la più elevata d'Europa. Tra i principali paesi Ue, in Francia la quota si è attestata al 32,9%, in Austria al 27,5%, in Germania al 26,2% e nei Paesi Bassi al 17%. L'anno scorso i ricavi netti derivanti dalle commissioni bancarie hanno sfiorato i 30 miliardi di euro, quasi 5 miliardi in più rispetto al 2008.
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Categorie: Associazioni, Economia&Aziende
“Tassa” sui salvataggi bancari, Codacons: pronti a denunce per appropriazione indebita
Mercoledi 28 Settembre 2016 alle 17:54
Codacons
In arrivo la tassa sui salvataggi bancari, che sarà applicata sui conti correnti degli italiani. Alcune banche, infatti, stanno inviando comunicazioni ai propri correntisti, informando dell’applicazione di questo nuovo e suggestivo balzello, il cui importo arriva a 25 euro, motivando tale scelta con la necessità di rientrare dei costi del “Fondo Nazionale di Risoluzioneâ€. Secondo il Codacons si tratta di una tassa inaccettabile, contro la quale scatteranno una raffica di denunce. Mentre i danni del terremoto sono pagati dai cittadini e non dalle banche, le conseguenze della mala gestione bancaria viene scaricata sugli italiani, attraverso tasse come quella imposta ora da alcuni istituti bancari.
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Categorie: Banche, Economia&Aziende
Certi salvataggi di banche sono un affare: anche nel caso di BPVi e Veneto Banca?
Giovedi 8 Settembre 2016 alle 17:03
In attesa di sapere se sarà lo stesso per chi sta "salvando" (?) Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, per ora Atlante e chi l'ha finanziato, poi si vedrà , leggiamo "Quando i salvataggi bancari sono un affare" di Ettore Livini, da La Repubblica
I salvataggi bancari non sono uguali per tutti. Un po' perché molti paesi (anche europei) sono riusciti a mandarli in porto prima dell'era-bail in, evitandosi i mal di testa dell'Italia. Un po' perché qualcuno - Gran Bretagna e Usa in primis è riuscito a trasformare un problema in un'opportunità . Spendendo una valanga di soldi dei contribuenti per mettere in sicurezza il credito, ma chiudendo l'operazione guadagnandoci addirittura del denaro. Il caso del Tarp - il salvagente di Washington ai propri istituti e all'auto - è di gran lunga quello di maggior successo. Il Tesoro a stelle e strisce ha speso 426 miliardi di dollari per puntellare i conti dei colossi di Wall Street e di Detroit, ritrovandosi dopo la crisi dei subprime azionista di controllo non solo di Freddie Mac e Freddie Mae, le due grandi aziende di mutui, ma pure delle quattro maggiori banche americane. Continua a leggere
I salvataggi bancari non sono uguali per tutti. Un po' perché molti paesi (anche europei) sono riusciti a mandarli in porto prima dell'era-bail in, evitandosi i mal di testa dell'Italia. Un po' perché qualcuno - Gran Bretagna e Usa in primis è riuscito a trasformare un problema in un'opportunità . Spendendo una valanga di soldi dei contribuenti per mettere in sicurezza il credito, ma chiudendo l'operazione guadagnandoci addirittura del denaro. Il caso del Tarp - il salvagente di Washington ai propri istituti e all'auto - è di gran lunga quello di maggior successo. Il Tesoro a stelle e strisce ha speso 426 miliardi di dollari per puntellare i conti dei colossi di Wall Street e di Detroit, ritrovandosi dopo la crisi dei subprime azionista di controllo non solo di Freddie Mac e Freddie Mae, le due grandi aziende di mutui, ma pure delle quattro maggiori banche americane. Continua a leggere
Categorie: Economia&Aziende
Banche, possibili ammortizzatori sociali statali
Lunedi 5 Settembre 2016 alle 23:06
Nel settore bancario, "davanti a un problema che si intensifica, la mia posizione è che non si può essere chiusi in assoluto di fronte a un'ipotesi di intervento di un qualche aiuto dello Stato sul versante degli ammortizzatori sociali". A dirlo è il viceministro dell'Economia, Enrico Morando, durante la Summer School di Confartigianato, spiegando che fermo restando che le banche continueranno a mettere la gran parte delle risorse necessarie, "penso si possa eventualmente discutere di un ulteriore intervento del pubblico, come si è fatto in tantissimi altri settori", anche se "fino ad oggi, e spero che possa essere così anche domani, il sistema del credito ha gestito in proprio gli ammortizzatori sociali del settore e non ha avuto soldi dello Stato", ha concluso Morando.
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Categorie: Politica, Banche, Economia&Aziende
I miliardi finti di Renzi non risolveranno l'inghippo bancario senza una vera ripresa economica
Domenica 4 Settembre 2016 alle 10:52
Bentornati alla realtà . I miliardi finti di Renzi non risolveranno l'inghippo bancario. È qui che si gioca la partita: all'inizio del 2017 tutti i nodi verranno al pettine
di Marco Palombi, da Il Fatto Quotidiano
Bentornati nella realtà . Dopo Ferragosto - archiviati i miliardi virtuali di sgravi fiscali che Matteo Renzi evoca e Pier Carlo Padoan dovrà far saltare fuori in autunno (imamginina da Dagospia, ndr) - i titoli bancari italiani tornano a ballare in Borsa. Gli analisti sono concordi: sono vendite di investitori esteri e se non ci fosse il Quantitative easing della Bce gli effetti si vedrebbero anche sui titoli di Stato come nell'estate dello spread. Come mai questi signori non si fidano dell'Italia e delle sue banche? Non sanno che Atlante 2 - dopo che il numero 1 s'è accollato le pericolanti Popolari venete (Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, ndr) - sta per salvare Monte dei Paschi di Siena dando l'abbrivio a una grande operazione di mercato sulle sofferenze bancarie (i crediti inesigibili)? In realtà , i grandi fondi di investimento sanno tutte queste cose, solo che non ci credono affatto. Le sanno anche le grandi banche italiane, solo che non possono dire di no a un piano sponsorizzato dal governo. Continua a leggere
di Marco Palombi, da Il Fatto Quotidiano
Bentornati nella realtà . Dopo Ferragosto - archiviati i miliardi virtuali di sgravi fiscali che Matteo Renzi evoca e Pier Carlo Padoan dovrà far saltare fuori in autunno (imamginina da Dagospia, ndr) - i titoli bancari italiani tornano a ballare in Borsa. Gli analisti sono concordi: sono vendite di investitori esteri e se non ci fosse il Quantitative easing della Bce gli effetti si vedrebbero anche sui titoli di Stato come nell'estate dello spread. Come mai questi signori non si fidano dell'Italia e delle sue banche? Non sanno che Atlante 2 - dopo che il numero 1 s'è accollato le pericolanti Popolari venete (Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, ndr) - sta per salvare Monte dei Paschi di Siena dando l'abbrivio a una grande operazione di mercato sulle sofferenze bancarie (i crediti inesigibili)? In realtà , i grandi fondi di investimento sanno tutte queste cose, solo che non ci credono affatto. Le sanno anche le grandi banche italiane, solo che non possono dire di no a un piano sponsorizzato dal governo. Continua a leggere
Categorie: Economia&Aziende
Sindacati banche, pronti a sciopero: "Per premier necessario taglio 150.000 addetti. Adesso basta!"
Sabato 3 Settembre 2016 alle 15:02
I sindacati del settore bancario dicono no alle parole del premier, Matteo Renzi, sulla necessità di dimezzare nei fatti il numero dei dipendenti del settore (circa 150.000 in meno in 10 anni) e si dicono pronti a fare uno sciopero generale. "Adesso basta! - si legge in una nota - A chi vuole l'eutanasia del settore creditizio occorre rispondere con la mobilitazione. L'affermazione di Renzi circa la necessità di ridurre, in 10 anni, di 150.000 lavoratori bancari il numero degli addetti nel settore creditizio, merita una sola risposta: Sciopero Generale".
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Cgia: più derivati per banche Nord Europa. Da analisi dati Eba in Italia 5,3%, media Ue 12,9%
Sabato 9 Luglio 2016 alle 19:32
Le banche finlandesi, del Regno Unito e della Germania hanno più del 20% del loro attivo in derivati; in Italia questa quota è del 5,3%, ovvero meno della metà rispetto alla media dell'Unione Europea (12,9%): a dirlo l'Ufficio studi della Cgia di Mestre, che ha analizzato gli ultimi dati forniti dall'Autorità Bancaria Europea (Eba) relativi a marzo del 2016. "Non sono prodotti esenti da rischi e con l'avvento del nuovo millennio - puntualizza il coordinatore dell'Ufficio Studi della Cgia di Mestre - le banche europee hanno sperimentato, a vari gradi, l'adozione di questi strumenti sia per gestire i rischi che con l'intento di generare ricavi extra-creditizi. Non è da escludere che i derivati possano rappresentare un rischio sistemico, specie in questa fase di turbolenza dei mercati finanziari; non è forse un caso che nel corso dell'ultimo anno le banche stesse hanno cercato di ridurre l'incidenza di questi prodotti nei loro bilanci".
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Petrolio in rialzo a Ny, Wall Street apre positiva, in Piazza Affari forti le banche
Giovedi 23 Giugno 2016 alle 17:03
Petrolio: in rialzo a Ny a 49,81 dollari. Quotazioni salgono dell'1,34%
Il petrolio in rialzo a New York, dove le quotazioni salgono dell'1,34% a 49,81 dollari al barile. Borsa: Wall Street apre positiva. S&P 500 sale dello 0,72% Apertura in territorio positivo per Wall Street. Il Dow Jones sale dello 0,62% a 17.890,27 punti, il Nasdaq avanza dello 0,78% a 4.871,45 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,72% a 2.100,60 punti. Borse Europa ok ma nervose, Londra cauta. Clima molto volatile, in Piazza Affari forti le banche Dopo l'avvio di Wall street e la diffusione degli ultimi dati macroeconomici Usa di giornata tutte le Borse europee si mantengono in chiaro rialzo, anche se Londra (+0,5%) è poco sopra la parità . Continua a leggere
Il petrolio in rialzo a New York, dove le quotazioni salgono dell'1,34% a 49,81 dollari al barile. Borsa: Wall Street apre positiva. S&P 500 sale dello 0,72% Apertura in territorio positivo per Wall Street. Il Dow Jones sale dello 0,62% a 17.890,27 punti, il Nasdaq avanza dello 0,78% a 4.871,45 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,72% a 2.100,60 punti. Borse Europa ok ma nervose, Londra cauta. Clima molto volatile, in Piazza Affari forti le banche Dopo l'avvio di Wall street e la diffusione degli ultimi dati macroeconomici Usa di giornata tutte le Borse europee si mantengono in chiaro rialzo, anche se Londra (+0,5%) è poco sopra la parità . Continua a leggere
Borsa: Milano giù per banche, Europa contrastata e cauta alla vigilia del referendum sulla Brexit
Mercoledi 22 Giugno 2016 alle 11:21
Borsa: Europa contrastata, vigilia Brexit. Cambiano direzione le banche, Mps -3,5%
Borse europee caute nell'ultimo giorno di campagna elettorale per il referendum sulla Brexit mentre i sondaggi danno previsioni contrastanti. La sterlina comunque fa un altro piccolo passo avanti, in linea col rafforzamento visto negli ultimi giorni a seguito del'emergere di un maggiore favore tra gli elettori inglesi per il fronte del 'remain' nell'Unione europea sull'onda delle emozioni suscitate dall'omicidio della parlamentare Jo Cox. Londra segna un guadagno limitato allo 0,08%, fanno meglio Parigi (+0,3%) e Francoforte (+0,46%). Peggio Madrid (-0,29%) e Milano (-0,52%) trascinata all'ingiù dal cambio di direzione della banche. Il Banco Popolare, partito in grande spolvero, ora guida i ribassi (-2%), preceduto solo da Mps (-3,5%). Continua a leggere
Borse europee caute nell'ultimo giorno di campagna elettorale per il referendum sulla Brexit mentre i sondaggi danno previsioni contrastanti. La sterlina comunque fa un altro piccolo passo avanti, in linea col rafforzamento visto negli ultimi giorni a seguito del'emergere di un maggiore favore tra gli elettori inglesi per il fronte del 'remain' nell'Unione europea sull'onda delle emozioni suscitate dall'omicidio della parlamentare Jo Cox. Londra segna un guadagno limitato allo 0,08%, fanno meglio Parigi (+0,3%) e Francoforte (+0,46%). Peggio Madrid (-0,29%) e Milano (-0,52%) trascinata all'ingiù dal cambio di direzione della banche. Il Banco Popolare, partito in grande spolvero, ora guida i ribassi (-2%), preceduto solo da Mps (-3,5%). Continua a leggere
Apertura mercati: Piazza Affari apre in calo (-0,19%), Europa apre debole, petrolio stabile a 49 dlr, sterlina poco mossa in attesa del voto, spread stabile a 138 punti
Martedi 21 Giugno 2016 alle 09:34
Brexit: sterlina poco mossa, attesa voto. Pausa in attesa voto. Yen ferma corsa degli ultimi sette giorni.
Sterlina poco mossa sui mercati a ridosso oramai del referendum sulla Brexit previsto per giovedì. Mentre si susseguono sondaggi contrastanti e allarmi sulle conseguenze dell'uscita dall'Unione per l'economia del paese e di Europa e Stati Uniti, la moneta britannica è stabile a 1,4702 sul dollaro e a 0,77033 rispetto all'euro (-0,04%). La moneta unica arretra invece leggermente sul dollaro (-0,16% a 1,133). In Asia perde quota lo yen (-0,4% a 104,33) che ferma così la corsa degli ultimi sette giorni dove ha guadagnato oltre il 3% proprio sulla spinta di una possibile Brexit. Continua a leggere
Sterlina poco mossa sui mercati a ridosso oramai del referendum sulla Brexit previsto per giovedì. Mentre si susseguono sondaggi contrastanti e allarmi sulle conseguenze dell'uscita dall'Unione per l'economia del paese e di Europa e Stati Uniti, la moneta britannica è stabile a 1,4702 sul dollaro e a 0,77033 rispetto all'euro (-0,04%). La moneta unica arretra invece leggermente sul dollaro (-0,16% a 1,133). In Asia perde quota lo yen (-0,4% a 104,33) che ferma così la corsa degli ultimi sette giorni dove ha guadagnato oltre il 3% proprio sulla spinta di una possibile Brexit. Continua a leggere