Intesa Sanpaolo retrocede a BPVi in Lca altri crediti deteriorati. Bankitalia lo comunica con calma e senza cifre: la forma è salva, la sostanza la conoscono i risparmiatori azzerati
Martedi 11 Dicembre 2018 alle 23:29
Intesa ha retrocesso il 23 ottobre scorso a quel che resta della popolare vicentina (ossia alla procedura di liquidazione) crediti che Bankitalia si guarda bene dal quantificare nella sua nota di ufficializzazione, solo, odierna che pubblichiamo di seguito* e qui linkiamo. Chissà come mai... Intanto in forza del contratto "capestro" e notturno del 26 giugno 2017, parallelo e contemporaneo al dl 99 del 25 giugno, oltre a pagare la Banca Popolare di Vicenza la bellezza di... 50 centesimi di euro la banca di Carlo Messina (nella foto con Ignazio Visco, governatore di Bankitalia) ha beneficiato di una erogazione da parte dello Stato di 4 miliardi 785 milioni di euro a fondo perduto oltre ad altre provvidenze e condizioni contrattuali.
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Stress test Eba promuove Intesa, Unicredit, Ubi e Bpm. Il 26 ottobre 2014 Bce promosse Veneto Banca e BPVi si salvò in corner Bankitalia: sapete come è andata!?
Venerdi 2 Novembre 2018 alle 20:27
L'Eba (Autorità bancaria europea, cioè la vigilanza europea) ha comunicato a mercati chiusi alle 18 di oggi gli esiti dello stress test (qui la nota ufficiale) a cui, di concerto con la Bce, ha sottoposto le 48 maggiori banche europee tra cui per l'Italia Intesa, Unicredit, Ubi Banca e Banco Bpm mentre Mps è esclusa dall'esame, perché è sottoposta a un Piano di ristrutturazione concordato con le autorità europee. Lo scenario avverso considerato per gli stress prevede per l'Italia un calo del Pil cumulato del 2,7% nel triennio 2018-2020 mentre la fotografia si basa sui bilanci 2017. In questo quadro l'Italia si presenta in buone condizioni - scrive Antonio Pollio Salimbeni di Radiocor -, ma le quattro banche valutate si trovano in posizione differente. Â
Continua a leggerePadoan: "parole vergognose". Quelle di Repubblica sul fondo di ristoro che "rimpingua" soci di BPVi e Veneto Banca? No, quelle di Di Maio contro privilegi banche!
Venerdi 5 Ottobre 2018 alle 22:26
Sembra di vivere in un paese di folli, nel migliore dei casi, o di cinici, in quello intermedio, o, nel caso peggiore, di... decidetelo voi. Pier Carlo Padoan definisce "Parole vergognose" quelle di Luigi Di Maio accusato di voler stoppare "i privilegi delle banche" perché vuol ridurre all'86% la deducibilità degli interessi passivi (370 milioni di gettito) e reintrodurre il vecchio regime di solo parziale deduzione delle rettifiche sui crediti (5 miliardi in tre anni). Ma nulla dice oggi di Repubblica che ha ospitato gli anatemi suoi, di Carlo Messina, ad di Intesa Sanpaolo, del presidente dell'Abi Antonio Patuelli e addirittura dei sindacati dei bancari e che stigmatizza l'annuncio di Di Maio e «la creazione del "Fondo di ristoro dei risparmiatori truffati" da 1,5 miliardi - finanziato con i conti correnti dormienti prescritti - per rimpinguare obbligazionisti e azionisti...».Â
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Messina novello Attila: fa appassire i fiori di palazzo Thiene a Vicenza come i risparmi dei soci BPVi e Veneto Banca recisi per Intesa da Padoan e non rivitalizzati da Tria
Venerdi 7 Settembre 2018 alle 10:46
Al primo piano di Palazzo Thiene, la cui facciata dà su Contrà Porti Thiene nel centro storico di Vicenza, c'é Banca Intesa Sanpaolo che occupa grandi uffici in affitto da Immobiliare Stampa spa che appartiene alla BPVi in liquidazione coatta amministrativa. Dopo aver rilevato per 50 centesimi la parte buona della ormai defunta Banca Popolare di Vicenza, ricevendo in dote anche miliardi di euro cash, i nuovi padroni finanziari di Vicenza risparmiano su tutto. Anche sui fiori del balcone fatti prima appassire e poi completamente rinsecchiti (vedi foto). È così che si rispetta la città ? Facciamo noi una colletta per far rinascere quei fiori? Bastano 10 euro, 20 volte il prezzo pagato per la BPVi?
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Accordo Cassa Depositi e Prestiti con Intesa Sanpaolo: "rafforzare il sostegno delle imprese in Cina"
Lunedi 27 Agosto 2018 alle 14:30
In occasione della missione in Cina del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, Cassa depositi e prestiti e Intesa Sanpaolo - rende noto questo comunicato congiunto - hanno sottoscritto il 27 agosto un Protocollo d’Intesa per rafforzare il sostegno all’internazionalizzazione delle imprese italiane in Cina e delle imprese con sede in Cina controllate da realtà italiane.
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Intesa Sanpaolo, utile netto in crescita "3.5 mld per le banche venete a parte": ma per Carlo Messina il propellente sono BPVi e Veneto Banca, per i cui soci sono ancora bloccati i 100 mln di "ristoro"! Chapeau?
Mercoledi 1 Agosto 2018 alle 22:21
Intesa Sanpaolo - come annuncia l'Ansa - chiude i primi sei mesi del 2018 con un utile netto di 2,179 miliardi di euro in crescita rispetto a 1,73 miliardi dello spesso periodo del 2017 al netto dei 3,5 miliardi di contributo per le ex banche Venete, che, però, è indubbio abbiano contribuito al risultato con le loro "parti buone" (depositi e attività di decine di milardi con rischi di credito ridotti a zero) confluite nel colosso lombardo-piemontese. Se facciamo fatica a definire Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca come "acquistate" da Intesa, quando il prezzo simbolico di un euro è stato addirittura "sovvenzionato" con quei 3.5 miliardi oltre a "provvidenze" anche più ampie sotto varie forme (garanzie, scivoli per i dipendenti...), è con questo "vantaggio" di partenza che vanno valutati i dati odierni.
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Dopo "boccone" fatto di BPVi e Veneto Banca la Cina è l'obiettivo di Intesa Sanpaolo: lo ha dichiarato Carlo Messina a Davos
Mercoledi 24 Gennaio 2018 alle 19:07
'Non stiamo guardando all'M&A, assolutamente no'. Lo ha ribadito l'a.d. di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, in un'intervista rilasciata a Bloomberg Tv a margine del World economic forum di Davos. 'Vogliamo guardare a possibili opzioni per crescere in Cina - ha aggiunto - e' l'unica area in cui vogliamo crescere, perche' penso che in Europa piu' o meno non possiamo avere una crescita superiore a quella che abbiamo in Italia, ma la Cina puo' davvero un'opzione di crescita per Intesa Sanpaolo'. Nella Repubblica Popolare, ha spiegato Messina, Intesa ha 'ricevuto l'autorizzazione ad avere il 100% di una financial advisory company, vale a dire un'equivalente cinese di Fideuram.
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Intesa Sanpaolo non si limita ai 4.000 esuberi post BPVi e Veneto Banca ma ne aggiunge 9.000 volontari. Poi 1.500 assunzioni
Lunedi 25 Dicembre 2017 alle 11:04
Intesa Sanpaolo, si legge su FirenzePost, ha raggiunto un accordo con i sindacati per l'uscita volontaria di 9 mila persone. L'accordo fa seguito a quanto già concordato in relazione all'acquisizione dei rami di attività delle ex banche venete (Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca). L'intesa prevede che il gruppo accolga tutte le domande di uscite volontarie pervenute, presentate da circa 7.500 persone nell'ambito del Fondo di Solidarietà , con le ultime uscite previste entro il 30 giugno 2020.
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Messina: patrimonializzazione Intesa Sanpaolo supera di circa 12 miliardi di euro il minimo richiesto dalla normativa
Venerdi 22 Dicembre 2017 alle 21:32
Intesa Sanpaolo - cosi' la dichiarazione che pubblichiamo del suo consigliere delegato Carlo Messina - dopo gli esiti Srep fissati dalla Bce conferma la posizione di leadership tra le principali banche europee. Il Common Equity Tier 1 ratio del Gruppo al 30 settembre 2017 supera di oltre quattro punti percentuali il requisito patrimoniale Srep per il 2018, il che vuol dire una patrimonializzazione che supera di circa 12 miliardi di euro il minimo richiesto dalla normativa.
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Intesa SanPaolo rispetta ampiamente il requisito patrimoniale fissato dalla BCE, un commento di Carlo Messina
Venerdi 22 Dicembre 2017 alle 16:43
Intesa Sanpaolo ha ricevuto la decisione finale della BCE riguardante il requisito patrimoniale da rispettare a partire dal 1° gennaio 2018 a livello consolidato, a seguito degli esiti del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP). Il requisito patrimoniale da rispettare complessivamente in termini di Common Equity Tier 1 ratio risulta pari a 8,145% secondo i criteri transitori in vigore per il 2018 e a 9,33% secondo i criteri a regime. A determinare tale requisito concorrono:
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