Archivio per tag: CGIA di Mestre

Categorie: Interviste

Giovanni Coviello relatore con Giuseppe Limitone, Renato Mason, Frescura e Ficola al seminario A.I.Bi.M. di Elvio Ermacora su "Sovraindebitamento o fallimento? Da default Banche venete a legge su esdebitazione"

Venerdi 17 Marzo 2017 alle 13:49

Pubblicato il 15 marzo alle 21.32, aggiornato il 17 alle 13.48. Oggi, venerdì 17, il nostro direttore è tra i relatori del seminario "Sovraindebitamento o fallimento? Dal default delle banche venete alle opportunita' fornite dalla legge 3/2012", che si svolge dalle 14.30 al Centro Congressi Cardinale Urbani di Zelarino (VE) e che è il primo del programma 2017 di incontri sui contenziosi in materia di rapporto di credito bancario, organizzati dalla formazione continua A.I.Bi.M. (Associazione Italiana Biocostruire Mediterraneo) che, secondo il suo presidente, Elvio Ermacora, un imprenditore tartassato, così si racconta, si propone, come meglio spiega nell'intervista qui proposta, di "difendere e tutelare l'etica ambientale del credito e della finanza" difendendo chi dal sisetma bancario è truffato o subisce estorsioni...".

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Categorie: Economia&Aziende

Cgia di Mestre: Italia tornerà a pre-crisi nel 2024. Meno tasse e più lavoro, verso un 2017 in chiaroscuro

Sabato 7 Gennaio 2017 alle 11:18
ArticleImage (ANSA) - VENEZIA, 7 GEN - Il 2017, secondo la Cgia di Mestre, sarà per l'Italia un anno in chiaroscuro con meno tasse, più lavoro. Però il ritorno ai livelli pre-crisi avverrà solo nel 2024. Al netto di eventuali manovre correttive, la pressione fiscale è destinata a scendere dello 0,3% (attestandosi così al 42,3%), il Pil dovrebbe aumentare di circa un punto, il numero degli occupati crescere di quasi 112.000 unità e l'esercito di disoccupati scendere di 84.000 persone. A fronte di questi dati positivi, preoccupa, invece, la mole di tempo che sarà necessaria per ritornare ai livelli pre-crisi, cioè ai valori del 2007.

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Categorie: Economia&Aziende

La SpiCgil nella bufera perchè usa voucher per attività occasionali dei pensionati. Voucher sì, no o con la giusta moderazione?

Venerdi 6 Gennaio 2017 alle 14:47
ArticleImage Ansa pubblicata il 5 gennaio 2016, aggiornata con questo commento il 6 alle 14.47. In un crescendo che sa delle solite "esagerazioni" all'italiana, che crocifiggono o santificano a giorni alterni e a protagonisti variabili con poco rispetto per i dati e senza un minimo di oggettività (ad esempio la Cgia di Mestre afferma e documenta che i voucher sono solo lo 0,3% del monte ore lavorate), ieri è entrato nella bufera delle polemiche sull'argomento lo Spi dell'Emilia-Romagna, il sindacato dei pensionati che fa capo alla Cgil che usa, come spiega  il suo segretario regionale Bruno Pizzica, come retribuzione "ma solo per i pensionati che svolgono del lavoro occasionale, qualche ora alla settimana, i voucher che sono l'unica forma" per questo tipo di prestazioni "che la legge concede per non cadere nel lavoro nero".

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Categorie: Lavoro

Cgia, voucher 0,3% monte ore lavorate. Artigiani Mestre: "non vanno demonizzati", al top in Nordest

Venerdi 6 Gennaio 2017 alle 11:28
ArticleImage (ANSA) - VENEZIA, 6 GEN - I voucher rappresentano solo lo 0,3% del monte ore complessivo lavorato in Italia e per questo "non vanno demonizzati". A sostenerlo è la Cgia di Mestre che ha analizzato l'utilizzo di questo strumento nel mercato del lavoro. Nel 2015, ultimo dato disponibile a fronte di 29 miliardi di ore lavorate nel 2015 da tutti i lavoratori dipendenti presenti in Italia, la Cgia ricorda che 1,3 milioni di persone circa siano state impiegate con i voucher per un numero di buoni-lavoro riscossi pari a 88 milioni. Rapportando quest'ultimo importo al dato complessivo delle ore lavorate, emerge che l'incidenza dell'utilizzo dei voucher sul monte ore complessivo a livello nazionale è pari allo 0,31%: sale allo 0,47% nel Nordest, si allinea al dato medio nazionale nel Nordovest, scende allo 0,25% nel Centro per attestarsi allo 0,21% nel Mezzogiorno.

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Categorie: Economia&Aziende

Cgia: Italia al terzo posto per tasse pagate dalle imprese con 98 miliardi, al primo per incidenza sul gettito fiscale totale

Domenica 31 Luglio 2016 alle 10:41
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Cgia di Mestre

Al netto dei contributi previdenziali, le imprese italiane pagano 98 miliardi di tasse all'anno. Tra i principali paesi Ue, denuncia l'Ufficio studi della CGIA, solo le aziende tedesche e quelle francesi versano in termini assoluti più delle nostre, rispettivamente 131 e 103,6 miliardi di euro, ma va ricordato che la Germania conta una popolazione di 80 milioni di abitanti, la Francia 66 e l'Italia 60. Il peso della tassazione sulle imprese italiane è tuttavia massimo in Ue e ciò si evince calcolando la percentuale delle tasse pagate dalle imprese sul gettito fiscale totale: l'Italia si piazza al primo posto (14 per cento), sul secondo gradino del podio si posiziona l'Olanda (13,1 per cento) e sul terzo il Belgio (12,2 per cento).

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Categorie: Economia&Aziende

Per la Cgia la deflazione è come nel 1959, Vicenza ha il record negativo: l'influenza del flop della Banca Popolare di Vicenza

Domenica 24 Luglio 2016 alle 10:50
ArticleImage La Cgia di Mestre ha sentenziato: tra le province dove la deflazione è più evidente il primato negativo spetta a  Vicenza col - 0,8%, un record italiano: questo significa che la domanda è calante e che i prezzi al consumo scendono. Al fenomeno non può essere estraneo (anzi ne è di sicuro un fattore moltiplicatore se non originario) il flop della Banca Popolare di Vicenza che ha tolto oltre sei miliardi di euro dalla disponibilità di oltre 118.000 soci, di cui più di un terzo vicentini, e che sta penalizzando tutto il contesto economico indotto del territorio. Sempre secondo la Cgia di Mestre, i prezzi al consumo in generale sono diminuiti dello 0,2% nel primo semestre del 2016 e si fa il paragone, commenta Il Corriere del Veneto, «con il 1959, quando si registrò una variazione dei prezzi negativa; ma si sottolinea che allora il prodotto interno lordo cresceva al ritmo del 7%, mentre ora si stanno rivedendo al ribasso le stime per il rialzo di quest'anno, inizialmente dato attorno all'1%».

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Macelleria finanziaria: l'80% delle sofferenze è del 10% dei clienti delle banche tanto poi le pagano i "poveracci", il 90% del totale. Meno male che BPVi ha fatto credito al territorio...

Domenica 3 Luglio 2016 alle 11:58
ArticleImage Il 24 gennaio, dopo altri e, ovviamente, non solo nostri warning precedenti, pubblicavamo una nota, in cui evidenziavamo come l'iscrizione ai sindacati costasse di più ai disoccupati titolavamo e titolavamo sul fronte finanziario: "Sofferenze bancarie: i grandi debiti li fanno i grossi, ma li pagano i piccoli...". Oggi in una nota la CGIA di Mestre aggiorna e ribadisce questa terribile verità: "L'80% delle sofferenze e' delle grandi imprese". In soldoni i debiti li fanno i grossi che usufruiscono della gran parte del credito bancario, poi non li pagano mettendo in crisi le banche che, a quel punto, stringono i cordoni della borsa, già povera, per il 90% dei clienti. E meno male che i vecchi vertici della Banca Popolare di Vicenza e della Veneto Banca, i politici complici, con i loro silenzi se non con le loro coperture e le loro alleanza, e certi colleghi "smidorlati" oltre a  prendersela con la BCE, brutta e cattiva, hanno sostenuto che beh, sì, qualche errore Gianni Zonin e Vincenzo Consoli con i loro sodali lo avranno pur pur fatto ma solo per concedere credito ai territori. 

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Commenti degli utenti

Lunedi 26 Novembre 2018 alle 10:21 da Luciano Parolin (Luciano)
In Per Colombara troppi supermercati in apertura a Vicenza: ad approvarli fu l'amministrazione di cui faceva parte

Sabato 17 Novembre 2018 alle 00:12 da Kaiser
In IEG, dimissioni anticipate di Matteo Marzotto: scoperta la rappresentanza sia pur minima di Vicenza a Rimini a poco da sbarco in Borsa

Martedi 13 Novembre 2018 alle 23:55 da Kaiser
In Fare i conti con l’Europa o per l’Europa, l'ex ministro Padoan a Vicenza: "l'Italia è un paese bancocentrico e ha un problema di credibilità"
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