Pubblichiamo l'intervento in video, con la relativa trascrizione del testo, dell'avv. Pierantonio Zanettin, deputato vicentino di Forza Italia e decano dei parlamentari del territorio, che affronta in maniera fortemente critica vari passaggi della legge di bilancio 2019, che al suo interno comprende gli indennizzi per un miliardo e mezzo riservati ai soci azzerati di Banca Popolare di Vicenza, di Veneto Banca e degli altri istituti messi in Lca/risolti interessati al rivoluzionario provvedimento. Il deputato sottolinea in particolare anche alcuni punti della manovra di interesse del mondo, variegato, dei suoi colleghi legali sottolineando anche l'apporto dato, scrive lui "in primis", da VicenzaPiù per inserire una norma "taglia costi legali" per chi otterrà gli indennizzi.
All'interno del maxi emendamento presentato dal Governo ed approvato nelle prime ore del 23 Dicembre dal Senato - scrive nella nota che pubblichiamo Angelo D'Adamo, presidente Federconsumatori FVG - è prevista una nuova disciplina dei risarcimenti per i risparmiatori truffati dalle banche. Gran parte delle promesse che erano state fatte alle Associazioni dei Consumatori rappresentate a livello nazionale in accoglimento delle loro richieste risultano disattese; la novità più rilevante è però costituita dalle modalità con cui vengono esaminate le domande di rimborso. L'esame, infatti, non viene più svolto dall'Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF) costituito presso la CONSOB o dalla giustizia ordinaria ma da un'apposita commissione di nove membri istituita presso in Ministero dell'Economia e Finanze (MEF).
Gentile direttore, come ex bancario ed ex socio della Banca Popolare di Vicenza e dopo i nostri numerosi scambi di idee e informazioni via mail, ora le dico che tutte le perplessità derivanti dalle precedenti, contorte formulazioni del testo di legge (a favore dei risparmiatori azzerati da BPVi, Veneto Banca, 4 banche risolte e altre 5 banche in lca come da elenco completo in fondo*, ndr) sono superate da quanto approvato (grazie al governo con M5S e Alessio Villarosa in testa e come da noi anticipato, ndr) , anche se probabilmente ne sorgono altre; ma tant'è! (nella foto da sx al lavoro al Mef Saveria Sechi, Alessio Villarosa, Raffaele Di Giglio, Augusto Cipollone, Eugenio Piccolo).
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Ecco in anteprima assoluta il testo, estratto dalla legge di bilancio 2019 (la manovra completa è scaricabile da qui) bollinato dal Mef (appena presentata al Senato per la discussione e il voto di fiducia previsto in nottata) per gli articoli che, finalmente e, bisogna dirlo, in maniera "rivoluzionaria" vanno a indennizzare, come da noi anticipato in questi giorni, partendo dal 30%, col valore di calcolo basato sul prezzo di acquisto e con una platea allargata di risparmiatori azzerati di Banca Popolare di Vicenza  Veneto Banca, Banca dell'Etruria e del Lazio, CariChieti, Banca delle Marche, CaRiFe, Banca Crediveneto, Banca Padovana di Credito Cooperativo, Popolare Province Calabre, BCC Paceco e Bcc Brutia.Continua a leggere
Come si respirava dal 27 novembre 2018, data dell'ultimo incontro ufficiale al Mef con la cabina di regia delle associazioni e dei legali delle vittime delle banche venete e non solo con il sottosegretario M5S Alessio Villarosa per qualche minuto sostenuto, verbalmente, anche da uno dei due vice premier, Matteo Salvini, ancora in versione "spacco tutto io in Europa", i vari emendamenti, prima quello approvato alla Camera, poi l'altro, sia pure più completo, fatto circolare in commissione bilancio del Senato, erano solo dei "preavvisi" di quello che, a manovra complessiva ora, quasi, approvata dalla Ue, sarà veramente il provvedimento a favore di, questo è l'unico dato ad oggi certo, Banca Popolare di Vicenza  Veneto Banca, Banca dell'Etruria e del Lazio, CariChieti, Banca delle Marche, CaRiFe, Banca Crediveneto, Banca Padovana di Credito Cooperativo, Popolare Province Calabre, BCC Paceco e, meno amaro in fundo, è il caso di dire visto il dramma di partenza, Bcc Brutia.Continua a leggere
1. La quinta Commissione permanente (Bilancio) nella seduta pomeridiana di domenica 16 Dicembre 2018 ha confermato il testo dell'emendamento all'art. 38 statuendo che, per le due banche ex popolari venete, la misura dell'indennizzo è (attuale comma 260, precedente comma 5) pari al 30 per cento del valore contabile delle azioni nel bilancio di esercizio chiuso al 31dicembre 2011.
Restano fermi i nostri dubbi, confermati da Riccardo Federico Rocca, sui rischi a cui va incontro l'art. 38 del Capo III della legge di bilancio, da noi pubblicato in anteprima esclusiva, per le vittime della banche a causa del suo allargamento (di valore delle azioni da "indennizzare" che per alcuni, non pochi, diventa l'affare del secolo se arriverà in porto) e dell'alleggerimento delle motivazioni alla base delle dazioni ai risparmiatori, non più legate solo alla causa oggettiva del misselling agganciato di fatto all'esistenza di processi penali in corso ma al depauperamento di valore delle partecipazioni.
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Dopo anni dall'impossibilità di monetizzare le proprie azioni, da domani al senato si entra nel merito della formulazione reale e tuttora ignota dell'articolo 38 del capo III della Legge di Bilancio (nella nostra foto esclusiva l'ultima riunione al Mef con Villarosa e un saluto di Salvini) scritto per il ristoro delle vittime di Banca Popolare di Vicenza, di Veneto Banca, delle quattro banche risolte e di chi altro vi fosse ricompreso. Questo avviene dopo l'approvazione il 27 dicembre 2017 da parte di tutti i parlamentari della legge 205, dopo la mancata unione totale delle associazioni che avevano contribuito ad idearla e l'avevano spinta non limitandosi a protestare e dopo il conseguente spazio di contestazione lasciato al Coordinamento Banche di don Enrico Torta e a Noi che credevamo nella BPVi.Â
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