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Articolo 38 per le vittime delle banche: oltre a BPVi e Veneto Banca ci sono anche le 4 risolte e altre 5 banche in Lca tra cui la BCC Brutia, il tutto almeno sulla carta

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Sabato 15 Dicembre 2018 alle 15:22 | 0 commenti

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Restano fermi i nostri dubbi, confermati da Riccardo Federico Rocca, sui rischi a cui va incontro l'art. 38 del Capo III della legge di bilancio, da noi pubblicato in anteprima esclusiva, per le vittime della banche a causa del suo allargamento (di valore delle azioni da "indennizzare" che per alcuni, non pochi, diventa l'affare del secolo se arriverà in porto) e dell'alleggerimento delle motivazioni alla base delle dazioni ai risparmiatori, non più legate solo alla causa oggettiva del misselling agganciato di fatto all'esistenza di processi penali in corso ma al depauperamento di valore delle partecipazioni.

A questo tipo di depauperamento potrebbero appellarsi altri azionisti, anche loro "male informati" anche se, vedi uno per tutti il caso Mps, non esistono procedimenti legali contro le loro banche.

Ma è sciolto almeno un dubbio, quello della presenza tra gli "indennizzabili" dei soci delle 4 banche risolte e delle altre banche poste in Lca al tempo delle venete, che sono la quattro già da noi individuate più, ultima new entry dopo nostre verifiche, la BCC Brutia come da relativo Dm del 18-2-2016 (le altre 4 da noi e Patrizio Miatello di Ezzelino III da Onara scovate e segnalate pubblicamente e direttamente al sottosegretario M5S Alessio Villarosa, che le ha meritoriamente incluse nella formulazione della norma) sono Banca Padovana di Credito Cooperativo oltre a Popolare Province Calabre e BCC Paceco).

Il dubbio sulle quattro risolte è, quindi, sciolto almeno sulla carta mentre per i fatti bisognerà aspettare il futuro dell'applicazione della nuova normativa se non blindata legalmente per certi aspetti di possibili incostituzionalità e per le normative europee che non prevedono indennizzi o ristori se non per misselling.

A supportarci arriva il dr. Riccardo Federico Rocca, che già si è espresso per noi sull'articolo in esame al Senato, e che, richiesto da noi e Milena Zaggia, ha verificato e ha interpretato il comma 1 dell'articolo (Il Fondo eroga indennizzi a favore di risparmiatori come definiti al comma 2 che hanno subìto un depauperamento ingiusto da parte di banche e loro controllate aventi sede legale in Italia, poste in liquidazione coatta amministrativa dopo il 16 novembre 2015 e prima del 1° gennaio 2018...) come inclusivo delle quattro banche in quanto le stesse, prima della risoluzione, erano state anch'esse poste in liquidazione coatta amministrativa come la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca nel periodo fissato dal suddetto comma.

Ecco i dati relativi. 

Con decreto del 9 dicembre 2015, il Ministro dell'Economia e delle Finanze ha disposto, su proposta della Banca d'Italia, la sottoposizione della Cassa di Risparmio di Ferrara S.p.A., con sede in Ferrara (FE), a liquidazione coatta amministrativa, ai sensi dell'art. 38, comma 3, del D.Lgs. n. 180/2015 (recante attuazione della Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, BRRD) e degli artt. 80 e ss. del D.Lgs. n. 385/1993 (Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia).

Con contratto di cessione sottoscritto in data 27 giugno 2017 tra Nuova Banca delle Marche S.p.A., che e' succeduta a Banca delle Marche S.p.A. posta in risoluzione e oggi in liquidazione coatta amministrativa senza soluzione di continuita' a far data dal 23 novembre 2015 (la "Nuova Banca") e Marche M5 S.r.l. (la "Societa'") (societa' a responsabilita' limitata con sede legale in Conegliano
La Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti S.p.A. o brevemente CariChieti, dal 22 novembre 2015 in liquidazione coatta amministrativa, è stato il principale ente creditizio della città di Chieti e provincia.

La Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio S.C., o brevemente Banca Etruria, è stata una banca popolare dal forte presidio territoriale nel Centro Italia, con sede ad Arezzo e con una base azionaria di oltre 62.000 soci. Con decreto del 22 novembre 2015 è stata posta in liquidazione coatta amministrativa

 


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