Le intercettazioni telefoniche sono uno straordinario strumento di indagine per gli inquirenti ... certo, però quando sono "vere"! Ossia quando l'intercettato è all'oscuro di tutto e quindi parla a ruota libera non sapendo che ad ascoltarlo non è solo il suo interlocutore. In caso contrario si dimostrano soltanto un boomerang. Se l'indagato sa di essere intercettato, chiaramente, dirà solo cose a proprio favore e se l'inquirente non sa che l'indagato sa, viene buggerato. In pratica la situazione si capovolge ed il coltello dalla parte del manico passa nelle mani dell'indagato che si fa burla di coloro che lo stanno investigando. Per delineare l'affare Consip ritengo utile, a questo punto, riproporvi un ironico, ma esauriente video, che SocialTv Free ha pubblicato il 5 marzo (attenti alle date) nel quale viene ricostruita tutta la vicenda nota in quel momento.
Il Fatto Quotidianoil 20 settembre 2016 pubblicava un articolo, che viene ricordato da Marco Travaglio (qui nell'allegato), in cui Carlo Di Foggia citava il libro "I segreti di Renzi. Affari, clan, banche, trame" scritto da Maurizio Belpietro. Di Foggia, il cui "approfondiemnto" riportiamo integralmente a seguire*, scriveva: «È il 19 febbraio 2014, Renzi, poco dopo aver ricevuto il mandato di formare il nuovo governo, incontra Visco e, tra l'altro, gli chiede informazioni sulla banca aretina. A Belpietro lo ha confermato "una fonte autorevole". Non è nota la risposta del governatore. Il Fatto ha chiesto un commento a Bankitalia, che non ha risposto...». Belpietro confermava, quindi, basandosi su "una fonte autorevole", come fa oggi Ferruccio De Bortoli per l'interesamento di Maria Elena Boschi a Banca Etruria, di cui era vice presidente il padre, «da premier incaricato, Matteo Renzi chiese informazioni sulla Banca Popolare dell'Etruria al governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco».
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Il Comitato "Vicenza per il No", sostenuto tra gli altri da Fiom, Anpi, Bocciodromo, No Dal Molin, Sinistra Italiana, Movimento 5 Stelle e Rifondazione comunista, presenta una serie di iniziative, in vista del referendum costituzionale del 4 dicembre, per convincere i vicentini a bocciare la riforma: in primis è in programma uno spettacolo teatrale con Marco Travaglio. Nella sede della Cgil di Vicenza ad annunciare gli appuntamenti c'erano Roberta Radich, ex attivista No Triv e dell’ “Altra Europa con Tsiprasâ€, e Maurizio Ferron, Segretario provinciale della Fiom, i quali hanno affrontato diverse tematiche sul tema riforma, a partire da quella economico-finanziaria.
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Attendevamo di poter consegnare anche al dr. Antonino Cappelleri una copia di "Vicenza. La città sbancata" (il libro di VicenzaPiù sulle vicende passate e recenti della Banca Popolare di Vicenza raccontate "senza filtri" dalla redazione del nostro quotidiano web fin dal 13 agosto 2010) e, dopo un cortese contatto e qualche ritardo dovuto a reciproci impegni, il Procuratore Capo di Vicenza ci ha ricevuto mercoledì al quarto piano del baluardo della legalità che si erge proprio nel santuario dell'illegalità di Borgo Berga. Non senza qualche emozione gli abbiamo consegnato la sua copia proprio nel giorno in cui il nostro libro documento, vendutissimo nelle edicole e librerie vicentine tanto che è in cantiere la seconda ristampa, guadagnava su Amazon, dove è possibile acquisarlo per riceverlo a casa ovunque si sia, la 56ma posizione nella classifica Bestseller di Amazon (44.748 i titoli disponibili in totale) nella categoria "Economia > Crisi e disastri finanziari".
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A Vicenza c'è preoccupazione per "una minaccia all'economia e al territorio": a lanciare l'allarme il giornale locale e il vicesindaco Jacopo Bulgarini d'Elci. Un'azienda scozzese di giubbotti in pelle ha chiesto la registrazione europea del marchio “Vicenza†a scopo commerciale. Un'emergenza per la quale il Comune di Vicenza ha subito "intavolato una trattativa con la società britannica e una parallela richiesta all'ente europeo di negare la registrazione del marchio per l’abbigliamento".Â