Ieri a Roma presso la sede del ministero del lavoro e delle politiche sociali, come qui anticipato, c'è stata la firma dell'accordo sull'attivazione della cassa integrazione guadagni straordinaria (cigs) per i tutti i lavoratori della Miteni. Il ricorso a questo tipo di ammortizzatore sociale è stato possibile a seguito della recente reintroduzione legislativa di questo strumento straordinario, soppresso dal precedente governo. All'incontro hanno preso parte il curatore fallimentare, la direzione lavoro del Veneto, Cgil, Cisl ed Uil territorali, Federmanager, Confindustria e la Rsu.Â
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Dopo le incognite che derivano dal prevedibile fallimento che il tribunale di Vicenza ha decretato nei confronti della Miteni, da tempo sotto attacco, non sempre cristallino, per l'inquinamento da Pfas, che di certo non è attribuibile solo all'azienda di Trissino, si è iniziato a parlare di società e/o cordate che potrebbero rilevare lo stabilimento e i suoi brevetti dall'attuale proprietà , cioè la holding germanico-lussemburghese Icig. Sarà compito del curatore fallimentare Domenico De Rosa valutare le eventuali offerte tutte "coperte" nei documenti prodotti al tribunale da clausole di NDA (Non disclosure agreement, alias clausole di riservatezza).
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Vedendo l'evolversi delle vicende della Banca Popolare di Vicenza e quelle parallele di Veneto Banca, esaminandole, verificandole, raccontandole dal 2010 in poi ci siamo fatti mano a mano l'idea e sempre più il convincimento che la ormai ex popolare di Montebelluna sia stata sacrificata dal "sistema" di interessi sull'altare dell'ora ugualmente defunta Popolare vicentina. Se i vertici trevigiani hanno commesso gli errori, che sono loro addebitai, e/o compiuto gli atti illeciti, di cui sono accusati, quelli vicentini, secondo noi e chi legge le carte e il loro retro, ne hanno progettati e realizzati a spanne 100 volte di più.Â
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"Un intervento istituzionale immediato e deciso. La richiesta di fallimento della Miteni è un tradimento verso un territorio che chiede giustizia ma soprattutto chiede interventi di bonifica necessari e indispensabili. Parliamo di salute e di futuro. E su questo non ci possono essere alibi di alcun tipo". La segreteria del Pd vicentino interviene, nella nota che pubblichiamo, attraverso le parole del responsabile ambiente Andrea Zorzan, sulla richiesta di fallimento avanzata dalla Miteni.
Ci è giunta dalla Miteni S.p.A. questa nota ufficiale che doverosamente pubblichiamo e che vuol fare un po' più di chiarezza, almeno secondo l'azienda, su alcune notizie fornite da Greenpeace e apparse su talune testate giornalistiche: "E' del tutto falso che la proprietà di Miteni, Icig, abbia come attività l'acquisizione e rivendita di aziende per farne profitto con la cessione. Icig non ha mai venduto nessuna delle società acquisite. Acquisisce, risana e fa crescere le aziende dopo averle salvate spesso dalla chiusura e dal fallimento."
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La Rsu Miteni comunica in questa nota ufficiale i risultati dell'adesione alle giornate di sciopero della settimana scorsa presso per l'appunto l'azienda Miteni di Trissino: "Rendiamo noto che l'adesione dei lavoratori Miteni ai due scioperi di domenica 17 e mercoledì 20 settembre 2017 è stata molto alta: l'astensione complessiva media dal lavoro ha raggiunto l'85%. Questo significa che la mobilitazione e le istanze portate avanti dalla Rsu su mandato dei lavoratori sono coerentemente e convintamente sostenute. Più di otto dipendenti su dieci hanno protestato contro questo tipo di gestione aziendale, dato che dovrebbe far profondamente riflettere l'azienda." Continua a leggere
Vi proponiamo la doppia intervista video a Renato Volpiano RSU CgilMiteni e a Denis Orsato RSU UilMiteni realizzata ieri, 20 settembre, il secondo dei due giorni di sciopero, l'altro era il 17 scorso, proclamati per le vertenze in atto nell'azienda al centro delle intricate polemiche sull'inquinamento da Pfas. I lavoratori, lamentano in sostanza Volpiano e Orsato, "dopo la dichiarazione dello stato di agitazione sindacale del 29 maggio scorso, le molteplici richieste scritte e i vari tentativi di confronto e dialogo sulle nostre sempre più difficili condizioni di lavoro, non hanno ricevuto ad oggi alcuna soddisfacente risposta da parte dell’azienda. Ci riferiamo al preoccupante aumento di criticità legate alle condizioni degli impianti, alla carenza di personale, alle difficoltà di copertura della squadra di emergenza interna, al ricorso non concordato agli straordinari, al taglio degli accordi organizzativi e salariali aziendali, alla illegittima e peggiorativa trasformazione di parte di questi accordi in regolamento interno disciplinare".
La rappresentanza sindacale unitaria aziendale dei lavoratori della Miteni S.p.A. comunica in una nota ufficiale quanto segue: "La dichiarazione dello stato di agitazione sindacale del 29 maggio scorso, le molteplici richieste scritte e i vari tentativi di confronto e dialogo sulle nostre sempre più difficili condizioni di lavoro, non hanno ricevuto ad oggi alcuna soddisfacente risposta da parte dell'azienda."Continua a leggere