Con Marian Bratu, l'operaio delle Acciaierie Venete morto il 26 dicembre dopo oltre 7 mesi di agonia e atroci dolori per le ustioni riportate mentre lavorava e il boscaiolo morto il 27 dicembre a Chiuppano (VI), sono 700 i lavoratori morti per infortunio nei luoghi di lavoro da inizio anno. Questo numero spaventoso è certificato dalle liste dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro curato da Carlo Soricelli. Inoltre, se si considerano anche i decessi in itinere, le lavoratrici e i lavoratori morti (la stima è prudenziale) salgono a oltre 1400. In Veneto i morti sono 69: Venezia (12), Belluno (6), Padova‎ (5), Rovigo (3), Treviso (15), Verona (18), Vicenza (10).
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"Un sogno, quello del Fondo di ristoro per le vittime di reati finanziari, che diventa realtà e concretezza": lo rende noto Patrizio Miatello dell'Associazione Ezzelino da Onara facendo felice anche VicenzaPiù che da tempo sta spiegando ai suoi lettori, non senza contrasti, il grande passo avanti compiuto, ferma restando la possibilità di percorrete altre strade oltre a questa che, però, ad oggi è l'unica concretamente utilizzabile (nella foto una delle riunioni con Pier Paolo Baretta dei rappresentanti delle associazioni Unite per il fondo).
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"Responsabilità sociale d' impresa, cultura della relazione, risposte adeguate alle esigenze delle famiglie e delle imprese del territorio: questi sono gli obiettivi della
Cassa Rurale ed Artigiana di Brendola, al centro dell'Assemblea annuale dei Soci che si è tenuta domenica 6 maggio al Teatro San Pietro di Montecchio Maggiore. "
L'assemblea è un appuntamento importante per la vita della nostra Cassa, è il momento di fare bilanci e progetti per il futuro. Proprio per questo abbiamo voluto dare spazio anche ad una Tavola Rotonda sul tema "Comunità Locale, Mondo Globale. Cambiamento e opportunità ", come momento di confronto e approfondimento della situazione socio-economica in cui viviamo, nelle dimensioni globali che esso sta via via acquisendo" così il Presidente,
 Gianfranco Sasso ha presentato la Tavola Rotonda, una delle novità della giornata.
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Gli eredi di
Gianni Zonin, a cui il padre tutto ha donato sia pure ora sub judice, aprono a nuovi soci, come si legge su
Economia del Corriere della Sera di oggi, di cui pubblichiamo l'articolo a seguire. Vi si parla di un valore della società sui 400500 milioni ma le cose, intanto, non tornano. Innanzitutto la
Zonin SPA è prevalentemente una socieà commerciale, che acquista il vino dalle circa 10 società agricole della famiglia che, a quanto ci risulta, non c'entrano oggi con la SPA e sulle quali o su parte delle quali potrebbe, comuqnue, pendere la spada di Damocle dei sequestri per le vicende della
BPVi di papà Gianni.
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Quando gli allora "grillini" di lotta entrarono in parlamento per la prima volta era un segno di rottura col passato di tutti gli altri l'esibizione del loro studiato ostracismo prima alla stampa, poi alle interviste in tv senza intervistatori, sostituiti da "porta microfoni", in cui in 20 secondi ognuno spara i suoi slogan di giornata, di fatto degli spot insulsi ma gratuiti. Ora tutti i pentastellati di governo sono tra più frequenti protagonisti di queste sceneggiate: è il segno dei tempi anche per loro.
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Continue pressioni da parte dei dirigenti della
Popolare di Vicenza per indurre il proprio personale a piazzare ai clienti le azioni della banca; clienti obbligati ad accettare per non perdere mutui e finanziamenti; dipendenti minacciati di rimozione o licenziamento nel caso di minima obiezione in merito alla irregolarità delle operazioni che erano spinti a concludere. È grazie a centinaia di email, acquisite nel corso delle indagini assieme alle testimonianze di numerosi funzionari, che la
Consob ha "incastrato" i vertici della
Bpvi, e ora sono quelle stesse comunicazioni di lavoro, inviate in via telematica tra il 2013 e il 2015, ad aver convinto la Corte d'appello di Venezia a confermare le sanzioni inflitte dell'organismo di vigilanza della Borsa.
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Si avvicinano nuove scadenze per la
fatturazione elettronica e Confartigianato è pronta: "Affiancheremo le aziende socie nell'affrontare questa modernizzazione fornendo sia strumenti adeguati sia le competenze dei nostri professionisti fin dal nel periodo iniziale. Non per tutti sarà facile né semplice, il nostro compito è accompagnare le imprese in questo passaggio ma anche offrire una serie di servizi e soluzioni affinché l'imprenditore sia lasciato libero concentrarsi sul suo core business" afferma il direttore generale di
Confartigianato Vicenza,
Pietro Francesco De Lotto".
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Crisi bancarie, il
decreto per i rimborsi potrebbe essere già oggi all'attenzione dal governo. Il Fondo di ristoro da 100 milioni per le vittime di reati finanziari previsto dalla legge di bilancio è stato messo a punto dal Ministero delle Finanze e ora potrebbe confluire in un decreto di Palazzo Chigi. Prima dell'emanazione definitiva è però necessario il parere del Consiglio di Stato, che potrebbe arrivare nel giro di una settimana. Il Fondo, inserito nella manovra durante l'iter parlamentare, prevede una dotazione di 100 milioni di euro in quattro anni - dal 2018 al 2021- e sarà finanziato attraverso il Fondo interbancario di garanzia e il Fondo dei conti dormienti.
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Il 4 marzo 2017 erano praticamente senza fondi e la loro crisi rischiava di scatenare problemi anche a Mps e «un effetto contagio nel sistema bancario italiano, specialmente tra le banche più deboli». Per questo la Ue autorizzò l'Italia a prestare garanzie pubbliche alle obbligazioni per una decina di miliardi che i due istituti emisero per cercare di tamponare le falle. A rischiare - a causa delle
banche di Vicenza e Montebelluna - era, nell'aprile dell'anno scorso, l'intera «economia italiana», non solo il Veneto come si disse due mesi dopo. La corsa agli sportelli, paventata nel giugno 2017 come possibile conseguenza di un mancato salvataggio, c'era già stata: tra il7 e il 21 marzo 2017.
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Ex popolari, Sga prepara un'offerta ai Confidi per disinnescare il rischio sulle micro-imprese. Adesso che c'è anche l'evidenza dei dati, diventa chiaro il rischio che sta di fronte alla spa del Tesoro nella gestione delle imprese con i crediti incagliati provenienti da
Bpvi e
Veneto Banca. Aziende, per semplificare, in difficoltà nella restituzione dei prestiti concessi a suo tempo, ma dove gli affidamenti sono ancora attivi e quindi con una possibilità di tornare in bonis. Così, dopo il primo incontro di dieci giorni fa in
Veneto Sviluppo, Marina Natale, amministratore delegato della società nata per gestire la liquidazione del Banco di Napoli e che ora deve gestire il portafoglio di 18 miliardi di crediti deteriorati e sofferenze delle Venete, punta a rivedere i
Confidi nel giro di un paio di settimane, per avanzare un'offerta concreta.
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Pubblicato alle 19.28, aggiornato, alle 21.26. Il bilancio 2017 di
Bankitalia si chiude, proprio nell'anno ad oggi più tragico per le banche sottoposte al suo controllo tra cui la
Banca Popolare di Vicenza e
Veneto Banca, con un utile netto di 3,9 miliardi di euro. Si tratta, fonte
Citywire.it, del "risultato più elevato mai raggiunto dall'Istituto", ha commentato il governatore,
Ignazio Visco, durante l'assemblea ordinaria della banca centrale. Sono 124 i soggetti che detengono quote di partecipazione nel capitale della banca centrale.
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