Quotidiano | Categorie: Politica

Salta "inciucen" elettorale, Giovanni Rolando per i Dem: si voti in primavera. La Borsa festeggia ma per quanto ancora?

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Giovedi 8 Giugno 2017 alle 22:21 | 2 commenti

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Dopo il caos di oggi in Aula sulla legge elettorale e il suo ritorno in commissione dopo che un, normale?, emendamento per rendere uniforme a quello nazionale anche il sistema elettorale in Trentino Alto Adige, cosa succederà? Giovanni Rolando, coordinatore regionale ReteDem Pd Veneto, ci risponde secco ma... interlocutorio: «Calma e gesso».  Strumenti per votare ci sarebbero con leggi conformi alla Costituzione, magari mettendoci dentro elementi di maggioritario e, soprattutto, dando una risposta concreta al presidente Sergio Mattarella che, l'ha ribadito oggi stesso, prima di sciogliere il Parlamento vuole una legge elettorale uniforme per Senato e Camera dei Deputati... «Sulla data del voto decide Mattarella - conferma Rolando -. C'è un deficit di riflessione politica: da "bisogna conoscere la sera del voto chi governa" come un imperativo assoluto al proporzionale e "si vedrà dopo il voto" chi farà il presidente del consiglio. Un'altalena difficile da comprendere».

E allora?

«Io auspico un'unica data per il voto delle politiche con il voto per il comune di Vicenza. Già è stato così nel 2008. E i vicentini seppero valutare bene e distinguere nello stesso momento di votare in cabina le diverse opzioni. Variati e Sartori erano i competitori».
Quello di Rolando è un modo come un altro per "sponsorizzare" la data delle elezioni per primavera, data che ora pare inevitabile e sembrerebbe gradita anche a Piazza Affari che ha registrato la performance migliore tra la Borse europee (+1,46%), spinta dalla prospettiva che le elezioni non saranno anticipate in autunno, vista l'impasse della legge elettorale in Parlamento. Anche lo spread ha fatto marcia indietro in area 191 punti.

«Oggi - conclude Giovanni Rolando - si sono appalesati i limiti di un accordo politico fragile su un tema così importante: il proporzionale in cambio del voto subito. Ora sarà bene far decantare la situazione è mettere in primo piano i sentimenti e gli interessi degli italiani».

Tanto più che nessuno è sicuro che oggi si volesse realmente andare al voto con l'inciucen elettorale in atto, che forse nessuno voleva e che si è fatto saltare, non a caso, su un dettaglio, per quanto importante, ma che, lasciatelo dire a un commentatore di provincia, non si capisce come abbia fatto saltare tutto il resto, se tutti fossero stati realmente d'accordo.

E tanto più che ci si avvia a una legge di bilancio per il 2017 che dovrà essere scritta da un governo oggi più debole per le fratture interne e approvata da un parlamento che comunque appare più lacerato di prima e che, se non costruita con senno e progettualità, potrebbe portare la Borsa e il mercato a rimangiarsi, alla grande, il + 1.46% d'istinto di oggi nato dalla voglia e dalla necessità di stabilità ma non di immobilismo. 


Commenti

Inviato Venerdi 9 Giugno 2017 alle 07:03

Sospetti: I Ai kompagni nostalgici piace che la legge elettorale deve essere quella che a loro conviene (Le nin e Stalin insegnano con Togliatti)
II. la legge elettorale è caduta per consentire il vitalizio?
Inviato Venerdi 9 Giugno 2017 alle 13:22

Per puro dialogo:
I. è possibile sapere chi invece vuole una legge diversa da quella che gli conviene? tanto per poter fare delle valutazioni elettorali.
II. non penso, scatta anche se si vota ad inizio settembre.
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